FORESTALE SCOPRE TRAFFICO ILLEGALE AGNELLI

Il Corpo forestale dello Stato ha sgominato un traffico illegale di agnelli e denunciato due allevatori del Maceratese che macellavano gli animali nella totale illegalità, all’interno di garage, container e baracche attrezzate con strumentazione fatiscente. Alcune strutture sono risultate prive di ogni condizioni igienico sanitaria. Illegali anche le modalità di abbattimento degli animali, che venivano soppressi senza storditore, strumento necessario per evitare loro ulteriori sofferenze. L’operazione “Easterlamb”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Macerata, ha permesso di scoprire che uno dei due allevatori arrivava a macellare in un sola settimana oltre 50 esemplari. Gli abbattimenti avvenivano in un garage tappezzato di ragnatele e polvere, e le carcasse venivano poi trasferite in un container. L’indagine ha portato alla luce un traffico completamente illegale stimato in circa 600 esemplari macellati mensilmente per un valore di 100.000 euro, ma non si escludono sviluppi ulteriori riguardanti altri operatori del settore zootecnico. Un sistema finalizzato a evitare i costi previsti per il trasporto verso i mattatoi autorizzati e le visite sanitarie necessarie per garantire la sicurezza delle carni a tutela del consumatore; in questo modo gli allevatori evitavano anche di pagare le imposte dovute all’erario. Nei locali attrezzati per le macellazioni, alcuni privi di celle frigorifere, gli agenti hanno inoltre rinvenuto ganci e strumenti da taglio, alcuni dei quali sporchi e ossidati, pelli e interiora degli animali accatastate sul pavimento, con macchie di sangue ovunque. Sequestrata anche all’esterno di uno dei mattatoi, un’area di oltre 200 mq, nella quale, all’interno di una buca, erano state ammassate numerose carcasse di pecora in attesa di essere sotterrate, nonché le interiora, per evitare i costi dello smaltimento. I due allevatori, denunciati per macellazione clandestina e smaltimento illecito di rifiuti, rischiano pene fino a 24 mesi di reclusione e ammende fino a 150.000 euro. Contestate inoltre a un altro allevatore sanzioni amministrative per 5000 euro, per macellazione domestica non autorizzata e mancato utilizzo dello storditore per gli abbattimenti. Alle operazioni di sequestro ha partecipato anche il Servizio veterinario dell’Asur di Macerata. (Ansa)