L’ODISSEA DI 6 DIPENDENTE DELLA RITRAMA. BENVENUTE AL NORD… MA VOGLIONO RIMANERE QUI

SASSOFERRATO – Ultimo mese di lavoro per le sei dipendente Ritrama, tutte donne sassoferratesi, che lavorano nel settore amministrativo e commerciale della multinazionale alla zona industriale sentinate della Berbentina. Il primo maggio scatta il loro trasferimento a Caponago in provincia di Monza. In caso di rifiuto devono licenziarsi. Da quando la notizia della riorganizzazione gestionale della multinazionale era stata imposta a novembre, nulla è valso per far cambiare idea ai vertici Ritrama Spa. E adesso si arriva al dunque. Il primo maggio scatta il trasferimento. Sul tavolo di trattativa, vantaggi per chi decide di partire a lavorare al nord – che non compensano le spese per rifarsi una vita lavorativa – e, per chi opta per il licenziamento, agevolazioni per l’assunzione ed un corso di formazione. Eppure Ritrama Spa, con sede a Caponago provincia di Monza, non se la passa affatto male. Tra unità produttive, distributive, sede logistiche ed amministrative, Ritrama Spa, gruppo fondato dall’americano  Arnold Rink nella periferia di Milano nel 1962, vanta 13 poli dispersi nel mondo intero.Con i suoi 800 dipendenti – 170 solo a Sassoferrato, la punta di diamante, sforna tra 12 e 15 miliardi di metri quadri di pellicole per  un mercato mondiale in perenne crescita e di cui ne controlla il 5 %. Va così bene che vanta un fatturato da 400 milioni che questi ultimi cinque anni è cresciuto pure del 10 % e recentemente ha annunciato che vuole investire in un nuovo impianto. Di borsa non se ne parla. Ritrama Spa è una vera e proprio multinazionale tascabile ossia un impresa di medie dimensioni che si distingue per la sua forte presenza internazionale ed è riconducibile a un sistema di governance italiano. Il che significa che vanta radici italiane. Ed  è proprio perché ha questo sistema di direzione che non si capisce il perché i vertici Ritrama non accettano che per queste 6 donne, perno delle loro famiglie, è impossibile trasferirsi al Nord e trovino una soluzione all’interno del stabilimento sentinate. “Va ribadito che in questo caso non è in discussione il posto di lavoro ma si tratta di un trasferimento nella nostre sede milanese. Lo abbiamo comunicato alle sei persone coinvolte nella riorganizzazione che hanno tutto il tempo per valutare la nostra proposta. In ogni caso, il posto in azienda c’è” – affermava la Ritrama già a novembre scorso. C’è ed è vero ma non lì dove risiedono le loro famiglie.

Veronique Angeletti