MICRO EOLICO A SASSOFERRATO? ‘MINI O MAXI, NIENTE PALE SUI CRINALI’

Sassoferrato – Alzata di scudi contro il progetto di un micro-eolico a Pian Cerreto. L’aerogeneratore, alto pale incluse 44 metri, dalla potenza nominale di 59,9 Kwp, potrebbe essere installato sull’alto piano del Foria, il monte dirimpettaio al bel paese di Montelago. “Non è una questione né di numero di macchina, né di potenza, né di altezza  – afferma il presidente del Comitato Tutela Ambiente San-Donnino Sassoferrato, Goffredo Bellocchi – ma del fatto che autorizzare un solo impianto, seppur mini, intacca l’incolumità del paesaggio montano, deprezza l’area e rischia di creare un precedente comodo a vecchi e nuovi progetti”. Ad ascoltarlo cacciatori, ambientalisti e i vertici della comunanza agraria locale convocati lunedì sera alle Ginestre per parlare dell’impianto. Ad avallare i suoi timori chiama a sostegno il coordinatore del comitato di Campodiegoli di Fabriano costituito proprio per ostacolare la creazione di un parco eolico sul Monte Rocca e anche quelli del comitato della Pantana di Sassoferrato che hanno impedito la nascita del parco eolico sui crinali dei Monte Mezzano-Chicosse-Le Siere – Mesola. Battaglie vinte l’anno scorso, il 14 gennaio per Campodiegoli ed il 15 aprile per Pantana, quando la Regione Marche ha rifiutato di dare l’autorizzazione paesaggistica alla MTre Energie Eoliche ed espresso un giudizio negativo di compatibilità ambientale. Dinieghi legati proprio alla significatività degli impatti sull’ambiente ed il paesaggio.

“La nostra unica pala eolica – controbatte la Emis srl di Catobagli – è un investimento in green energy su un terreno agricolo affianco ad una stalla abbandonata. Fa addirittura parte di un progetto di un agriturismo con tanto di fattoria didattica sull’energia rinnovabile imperniata sull’eolico e sulla piccola centrale idro-elettrica che stiamo per installare al mulino di Monterosso. Si allaccia direttamente in rete e non ha nessun impatto sul paesaggio”. Quel “no” del comitato lascia Lino e Michele Lattanzi, titolari dell’azienda sentinate, attoniti soprattutto considerando che “in altre regione basta andare in comune, non esiste per questo tipo di impianto un così complesso iter autorizzativo”.

“Per il momento – commenta l’ufficio tecnico sentinate – dobbiamo dare il parere di compatibilità urbanistica che è positivo. La pratica sta in regione e, come richiesto dalla regione Umbria, stanno valutando se l’impianto deve essere sottoposto alla VIA”. Intanto il progetto ha già conseguenze politiche. Alla riunione era presente gran parte del consiglio comunale nelle persone dell’assessore Daniele Donnini, dei consiglieri di maggioranza Maurizio Greci e Roberta Leri, di quelli di minoranza Roberto Fraboni, Marco Caverni, Pamela Damiani e Sergio Carletti che hanno condiviso appieno le riflessioni dell’uomo WWF delle Marche, Jacopo Angelini, sul valore patrimoniale della natura, dell’ambiente e del paesaggio. Un paesaggio che proprio quando viene rispettato,  è una risorsa economica specifica su cui diventa prioritario investire politicamente.

Veronique Angeletti