DISTURBO COMPORTAMENTO ALIMENTARE, I GENITORI SCRIVONO A RADIO GOLD

Salve a tutti,
siamo dei genitori che sono in cura insieme ai propri figli presso il Servizio “Oltre …a riveder le stelle”. Abbiamo avuto la fortuna sfortuna di conoscerci a causa di un disagio che ha colpito i nostri figli. Durante gli incontri abbiamo confidato le nostre preoccupazioni. A turno ognuno di noi ha portato a conoscenza del gruppo il suo travaglio. Chi confidando di avere una figlia che mangia di tutto e continuamente, che nasconde gli involucri vuoti delle merendine sotto il suo letto perché le mangia di nascosto, che si abbuffa fino a stare male,chi manifesta i suoi sensi di colpa uniti al desiderio di autolesionismo. Altri invece hanno la propria figlia che da un po’ di tempo non mangia più, che durante i pasti beve molta acqua per colmare il senso della fame, che sente sempre freddo, che le cadono molti capelli, che non ha il ciclo da qualche mese, che ha lo sguardo triste e continui sbalzi d’umore! Quante volte si sente parlare di genitori che hanno figli con qualcuno di questi sintomi? Quante volte si pensa che questi disturbi siano dovuti al cambio di stagione? O che fosse colpa dell’adolescenza? Chi potrebbe mai pensare che dietro questi sintomi si celi un dramma? DCA – DISTURBO DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE, questo è il suo nome.

“DCA – Disturbo del Comportamento Alimentare”
E’ un problema che pensavamo non potesse mai capitarci, ma invece era in agguato dietro la porta. Senza dargli la giusta importanza, abbiamo creduto di poterlo risolvere in famiglia come una malattia qualsiasi. Abbiamo iniziato a parlare al nostro figlio, ognuno in base alla propria esperienza, cercando di spiegargli che un’alimentazione errata gli avrebbe comportato gravi danni fisici e nei casi peggiori la morte. Come automi ascoltano, ci illudono di aver capito ma il comportamento di fronte al cibo è sempre lo stesso. Le cose non migliorano e noi siamo sempre più smarriti. Più soli. Perdiamo il nostro autocontrollo. Alterniamo pazienza a scatti d’ira. Alle nostre domande di genitori preoccupati tipo “Vedi come ti sei ridotta?” Rispondono che si vedono belli o belle così. I nostri figli entrano nell’adolescenza bombardati da messaggi subliminali. Modelli di fronte ai quali sentono di doversi conformare se non vogliono essere rifiutati. Attività sportive dove la competizione viene esasperata fino al punto di chiedere scorrette diete alimentari. Social network che diffondono esigenze irreali, mondi ovattati, che a loro insaputa mettono a nudo il loro ego. Ognuno invece dovrebbe essere accompagnato ad apprezzare la propria unicità la propria bellezza.

I nostri figli lanciano messaggi….
I nostri figli lanciano segnali che forse vogliono manifestare i loro disagi. Richieste di aiuto che ci trovano impreparati perchè camaleontiche, difficile da riconoscere. Una volta scoperte un senso di colpa ci pervade, una serie di domande ci turba: dove abbiamo sbagliato? Cosa gli abbiamo fatto mancare? Il mondo ci cade addosso come una meteora. Quando ci rendiamo conto che da soli non riusciamo a venirne fuori, cerchiamo aiuto. Chiediamo consiglio al medico di famiglia o al pediatra, allo psicologo o al nutrizionista. E’ l’inizio di un calvario. Spesso questa strada non dà risultati giusti, ci troviamo soli senza nessun contributo ad affrontare i costi delle terapie. Perchè non si dà la giusta importanza a questa malattia? Perché sono poche le strutture ambulatoriali e ospedaliere che danno un posto, specializzato, alle persone che soffrono di DCA e alle loro famiglie? Non sempre sul territorio si trovano specialisti o strutture che siano in grado di affrontare tempestivamente e a 360° il problema. Perché questa è una “malattia” se così possiamo dire, che ha bisogno di un pool di specialisti competenti che conoscono i DCA, che collaborano tra loro.

E’ fondamentale lavorare in sinergia….
E’ fondamentale lavorare in sinergia e contemporaneamente. Noi ci riteniamo fortunati perché, grazie alla sinergia creatasi tra la Neuropsichiatria Infantile del Salesi, la Fa.np.i.a, e altri professionisti nel territorio, vediamo che i nostri figli ritornano alla normalità. Il costante impegno di questi specialisti che intervengono nei confronti dei nostri figli con terapie individuali e di gruppo mirate da risultati eccezionali. Sapeste che gioia vedere ritornare il sorriso sul volto dei nostri figli!! Sedersi insieme intorno la tavola e vederli ritornare a mangiare quasi regolarmente. Non auguriamo a nessuno di passare i momenti bui che abbiamo passato noi. Le nostre fragilità messe a dura prova dai nostri figli malati, impossessati dal loro disturbo. Lotte estenuanti e, quando vedi piccoli miglioramenti, ti sembra di rinascere. Questa esperienza ci ha fatto crescere. Ci sta facendo capire quanto sia importante il supporto di tutti: i genitori, i terapeuti del servizio“Oltre….a riveder le stelle”, i nostri figli. Abbiamo creato un gruppo in cui ognuno trova le giuste parole di conforto per aiutare chi si trova in difficoltà. Siamo tutti concordi nell’affermare che se siamo arrivati a questo punto è merito dell’associazione Fa.np.i.a.

Metodo e protocollo che funziona….
Metodo e protocollo che funziona. Con ciò saremmo veramente lieti di ascoltare l’impegno delle istituzioni ad assicurare assistenza a tutti i ragazzi e ai loro familiari perché progetti come quello del centro “Oltre….a riveder le stelle” possano continuare ed ampliarsi, perché ci sia precocità, continuità e professionalità nelle cure, perché ci sia una vera presa di coscienza di questa malattia che a volte, quando non ascoltata e curata in tempo e nel giusto modo, può portare alla morte o a una problematica cronica con costi molto maggiori per la comunità, perché possiamo finalmente dire che ci sentiamo ascoltati e capiti.

DOMANI MATTINA LA SECONDA PARTE DELL’APPROFONDIMENTO CON IL PUNTO DI GIGLIOLA MARINELLI