SPACCA: TRADURRE OBIETTIVI EUROPA 2020 IN STRATEGIA MARCHE

Tradurre gli obiettivi della strategia Europa 2020 – occupazione, ricerca e innovazione, cambiamenti climatici ed energia, istruzione, inclusione sociale – e quelli della Macroregione Adriatico Ionica, che puntano su imprenditorialità, coesione sociale, valorizzazione ambientale, in una strategia per le Marche del 2020. E’ la volontà emersa da un incontro promosso dall’associazione Marche 2020 alla Mole di Ancona. “Abbiamo a nostra disposizione uno strumento potentissimo per costruire le strategie regionali che ci porteranno al 2020 in connessione con l’Europa, questa piattaforma progettuale, definita dall’Ue, che è la Macroregione Adriatico Ionica – ha detto il governatore Gian Mario Spacca-. Oltre a contare sui fondi strutturali europei, possiamo anche lavorare con le risorse di preadesione dei Paesi dell’altra sponda. Dobbiamo essere bravi ad attivare tutte le componenti della comunità regionale di carattere economico, le categorie produttive, le organizzazioni sindacali, le Università, per costruire progetti e programmi ed entrare nella fase operativa. Questo significa entrare nel meccanismo competitivo delle imprese, nella formazione del capitale umano, costruire il nostro piano d’azione delle Marche, che porti ad aumentare il reddito e l’occupazione. La sfida che lanciamo oggi è riempire il piano d’azione di progetti per la nostra comunità, passando dalla narrazione alla concretezza”. Fra i progetti, ha ricordato Spacca, quello di fare di Ancona il centro di eccellenza di una rete sanitaria, come per la cardiochirurgia pediatrica, creare una Scuola di alta amministrazione, promuovere i ‘turismi’ e creare una rete di città del turismo dell’Adriatico (su cui sta lavorando il Comune di San Benedetto del Tronto), proposte per la sicurezza del mare, la connettività, la nascita di una Università della Pace anche nell’area. La Macroregione, per il presidente dell’Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, “è una grande opportunità per creare sinergie e intercettare risorse, con la possibilità di superare questa crisi causata anche dall’incapacità di saper leggere i cambiamenti in corso. Sull’esempio di quanto stanno già facendo la Macroregione Danubiana e quella Baltica, faremo vedere quale grande occasione sia questa, anche a coloro che finora hanno dimostrato scetticismo”. Il segretario dell’Iniziativa Adriatico Ionica, Fabio Pigliapoco, ha sottolineato come il Piano d’azione, presentato dalla Commissione europea il 17 giugno, sia “il vangelo della Mrai, che punta su quattro elementi che sono l’obiettivo della strategia marittima per l’area, la coincidenza della nascita della Mrai con l’avvio della programmazione dei fondi Ue 2014-2020, l’esperienza delle altre Macroregioni e il valore che viene riconosciuto all’azione della Iai che, in più di dieci anni, ha costruito una cooperazione di successo da cui è nata la Mrai”. Rodolfo Giampieri, presidente del Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio, ha ricordato l’alta potenzialità economica dell’area, specie per le micro e piccole imprese, in cui ci sono scambi per 26 miliardi di euro mentre Francesco Comi, segretario del Pd Marche, ha detto che “il valore della Mrai è nel progetto di integrazione e nella possibilità d’intercettare risorse che possano rendere più autonomi i territori. Quello della Mrai è un cantiere aperto che spero, un giorno, possa aprirsi all’orizzonte del Mediterraneo”. (Ansa)