NEL FABRIANESE 100 ATTIVITÀ ARTIGIANE SCOMPARSE IN UN ANNO

L’artigianato fabrianese paga un prezzo salato alla crisi. 103 le imprese artigiane che hanno chiuso i battenti nel 2014 secondo i dati dell’ufficio studi di Confartigianato. 82 le aperture, con un saldo negativo: -21. Nel solo Comune di Fabriano sono state 57 le attività cessate. Non è facile lasciarsi alle spalle la crisi che in questo territorio si è abbattuta con tanta forza – dichiara Simone Clementi, Segretario Confartigianato Fabriano. – Il manifatturiero, le imprese di costruzioni, anche i servizi e il piccolo commercio sono in difficoltà. Stiamo monitorando la situazione e  ribadiamo: non si esce dalla crisi senza liquidità e quanto più impedisce agli imprenditori il cammino verso la ripresa è proprio la scarsità di mezzi e risorse. Anni di ristrettezze hanno assottigliato il patrimonio a disposizione della piccola imprenditoria locale che non ha esitato in molti casi a intaccare i propri patrimoni familiari e personali per far fronte alle necessità aziendali.  La spinta a fare impresa nonostante tutto va avanti anche per cercare una prospettiva occupazionale (a tutto il 2014 a Fabriano hanno aperto 171 attività, tra artigiane e non, ma in 168 hanno cessato) ma spesso chiudono aziende  con una storia imprenditoriale importante alle spalle e aprono attività con poche prospettive. In questa situazione di estrema difficoltà il credito bancario è in diminuzione e a tassi d’interesse insostenibili. Per chi lavora conto terzi recuperare i crediti è diventata una impresa: i pagamenti dovuti per lavori effettuati, se arrivano, arrivano con ritardi inaccettabili. Privi della necessaria liquidità le imprese non riescono a far fronte alle spese di gestione aziendale: le materie prime e gli strumenti costano, i prezzi aumentano. Le imposte sono alle stelle e da troppo tempo oltre il livello di guardia. A osteggiare il cammino degli imprenditori ci si mette anche la burocrazia:  una perdita totale di tempo e denaro per adempimenti farraginosi. Troppi ostacoli bloccano la forza delle imprese.  Servono incentivi, interventi concreti, supporto all’innovazione, alleggerimento della pressione fiscale, pagamenti certi in tempi certi, investimenti sulla formazione e l’eliminazione degli adempimenti burocratici inutili. Le risorse – conclude  il Segretario della Confartigianato di Fabriano Simone Clementi –  vanno impiegate per  strategie territoriali che promuovano le eccellenze artigiane del nostro territorio, così come la sua attrattività turistica, per puntare sulle migliori qualità che il Fabrianese sa esprimere e poter finalmente uscire a testa alta da questa crisi che dura da troppo tempo. In particolare è necessario che il sistema industriale e le istituzioni locali assegnino i lavori e le forniture alle imprese del territorio facendo un vero gioco di squadra per mantenere l’occupazione e creare occasioni di sviluppo.