UOMO, AMBIENTE, LAVORO. A MATELICA IL CONVEGNO SUI RIFIUTI. I PROTAGONISTI

Matelica. domenica 14 dicembre alle ore 17 presso Palazzo Ottoni, si è svolto un interessante convegno, promosso dal Comitato Salva Salute “uomo, ambiente, lavoro” volto fondamentalmente alla sensibilizzazione di una problematica estremamente seria che coinvolgerà tutti i cittadini nei prossimi anni. Relatori dott. Daniele Antonozzi, ing. Sandro Bisonni, avv. Alberto Piloni e il signor Stefano Bonfili: “L’oggetto del convegno, è un tema che nelle ultime settimane caratterizza la vita delle amministrazioni chiamate a decidere su un progetto poco chiaro per ciò che attiene lo smaltimento dei rifiuti, che vincolerà i comuni, per lunghissimi anni, le cui conseguenze invece le subiranno i cittadini” spiega Bonfili che aggiunge: “L’inceneritore del Cosmari è stato chiuso perché inquina, ma la Regione vuole bruciare 70 mila t/anno di rifiuti, sotto forma di Combustibile Solido Secondario CSS, secondo il Piano Regionale Gestione Rifiuti PRGR, presso il cementificio di Castelraimondo.”

Antonozzi: “Una vicenda molto complessa e articolata nata il 4 gennaio con il rilascio dell’autorizzazione al potenziamento dell’impianto. I cittadini “attivi” hanno evidenziato le numerose criticità del progetto che, tra l’altro, hanno portato all’annullamento dell’autorizzazione con pronuncia del TAR la scorsa estate. La collettività ha il diritto di essere informata e coinvolta in una scelta strategica per il territorio.”

Durante il convegno l’avvocato Alberto Piloni sottolinea “la poca conoscenza dell’argomento non solo da parte della cittadinanza, dei vari territorio interessati, ma anche di alcuni amministratori ,chiamati a decidere per tutti, ed è quello che preoccupa più di tutto. Perché non si può deliberare correttamente se non si hanno le conoscenze appropriate.”

Prosegue Antonozzi: “Una problematica che interessa un numero elevato di comuni dalla Provincia di Macerata quella di Ancona: Fabriano, Cerreto D’esi Matelica, Esanatoglia, Gagliole, San Severino, Serrapetrona, Camerino, Castelraimondo e Pioraco.” E ancora: “Il bacino della sinclinale Camerino – Fabriano costituisce un contenitore in cui sono presenti naturali impedimenti alla che favoriscono, in alcune condizioni, il ristagno dell’aria e la concentrazione degli inquinanti. Criticità che rende l’area poca idonea alla realizzazione di un progetto di tali dimensioni”

Prosegue Bisonni: “La problematica: il cosmari trasformandosi in srl per lo smaltimento dei rifiuti, anche se rimane di fatto una partecipata con l’ente pubblico, nel nuovo statuto al punto 1 si specifica che svolgerà la propria attività “prevalentemente in favore di enti pubblici che la controllano ma ciò significa anche che è aperto ad altre entità perché trasformandosi in srl sarà finalizzata al PROFITTO – perciò più produce, più guadagna – e tale considerazione potrebbe essere anche confermata al punto F in cui si dichiara che svolgerà attività di bonifica dei siti “inquinati” per conto degli enti Soci o ANCHE DI TERZI nel quadro della propria attività imprenditoriale e al punto g in cui si evidenzia che le attività ” connesse allo svolgimento dei punto precedenti possono aver luogo anche dal di fuori del bacino provinciale”, finalizzate alla valorizzazione energetica dei rifiuti”

L’avvocato Piloni si sofferma anche sullo Sblocca Italia del governo Renzi che all’art 35 “non aiuta la situazione, definendo che tali impianti” di trattamento “dei rifiuti costituiscono infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale.”

Bisonni: “Da notare il piano invece del PRGR della regione Umbria in cui si stabilisce categoricamente che gli impianti attuali potranno produrre combustibile solido secondario CSS da UTILIZZARE IN IMPIANTI UBICATI FUORI REGIONE. Attraverso questo escamotage la regione Umbria si salva dalla fase della combustione dei rifiuti attraverso la procedura CSS.” Spiega poi il dott. Antonozzi: “Le diossine alle temperature degli esercizi dei forni possono esserci.”

“La salute messa a rischio, non solo degli adulti ma anche dei bambini, che devono essere tutelati e protetti, perché non hanno potere politico” è la preoccupazione del l’avvocato Piloni. Prosegue l’avvocato: “Una scelta questa dunque che se avallata porterà una diminuzione della qualità della vita, del valore dei terreni e dei fabbricati, un peggioramento della viabilità per l’aumento dei mezzi pesanti usati per il trasporto dei rifiuti proventi da tutta la regione e forse oltre regione, deprezzamento dell’area dei terreni e degli edifici, una diminuzione degli investitori turistici, e quello più grave della salute dei cittadini, con un possibile o probabile aumento delle malattie legate alla produzione della diossina, ( tumori) che a causa dei parametri notevolmente emessi di fumi presenti nell’aria che si respirerà si accumuleranno nell’organismo, a svantaggio soprattutto degli anziani e bambini e malati cronici.

La conclusione del convegno ha visto l’esposizione di un progetto in alternativa al CSS a costo zero. “Concreto e fattibile” secondo l ‘ing. Bisonni. Poi Bonfili: “La politica forse dovrebbe fermarsi e riflettere e capire che deve abbandonare la filosofia della scelta del “meno peggio” a vantaggio della scelta migliore.”

Gessica Menichelli