GESSICA MENICHELLI A BALLARO’. IL RACCONTO DI UNA PUNTATA CALDA

Roma. Ballaró. Tema della puntata: i “consumati”. Dati alla mano i consumi sono diminuiti e la disoccupazione è ancora a livelli record. Job act, legge stabilità e promesse non concretizzate mirano alla “costruzione” della riforma del tessuto sociale del paese che prevede la riduzione delle tasse. Di tutto ciò si attende una attuazione. Puntata infuocata quella del 2 dicembre, non solo per gli argomenti trattati ma anche per gli ospiti invitati per il dibattito politico nelle storiche e particolari sedie del programma: il Segretario della Lega Nord Matteo Salvini, il Sottosegretario alle riforme costituzionali e ai rapporti con il Parlamento Ivan Scalfarotto, il Capogruppo Pdl alla Camera On. Renato Brunetta, lo scrittore matematico Piergiorgio Odifreddi. Nella seconda parte, invece, il dibattito si accende con l’arrivo in studio del Segretario della Fiom Maurizio Landini “contro” Nunzia de Girolamo del Ncd, l’imprenditore Mattia Mor e Scalfarotto. La copertina questa settimana è del bravissimo Alessandro Poggi che intervista Beppe Grillo sui cambiamenti che hanno caratterizzato il Movimento 5 Stelle nella sua struttura interna dove “l’uno vale uno” e che con le nuove 5 nomine potrebbe essere messo in discussione. Segue l’attualità con il collegamento in tempo reale per aggiornare i telespettatori sulla “retata svoltasti nel pomeriggio” che sembrerebbe abbia portato in carcere la “mafia della Capitale”. Tanti i nomi coinvolti: Roma trema. Un vero terremoto coinvolti politici e imprenditori della Roma che conta. Salvini: “Se fosse fondato sarebbe devastante. Ieri il Consiglio dei Ministri ha depenalizzato i reati lievi: è folle. Passa il messaggio che rubare in Italia è lecito”. Scalfarotto: “Non si tratta di tutti i furti, ma il furto semplice. La destra ha accorciato la prescrizione.” Inizia il dibattito acceso tra Salvini e il suo antagonista nella puntata, il Sottosegretario Scalfarotto. Salvini, ormai protagonista di un centro destra che deve essere ricostruito, dichiara: “Sin da piccolo giocavo in difesa, una grande squadra si costruisce da dietro, io offro un progetto totalmente alternativo a Renzi”. De Girolamo (Ncd) replica a Salvini un pò sarcasticamente: “Un leader include, non esclude”. Un modo evidente per far capire, forse, che il centro destra se vuole tornare a vincere deve “tornare unito” e ricompattare tutti i movimenti che teoricamente si collocano proprio nel centro destra. Sull’argomento interviene anche on. Brunetta: “a me Salvini piace, ma Berlusconi è un altra storia.” La parte conclusiva del dibattito vede protagonista un Landini, che riesce a tenere banco sia a Scalfarotto e all’imprenditore – renziano di ferro – Mattia Mor. Landini: “Per il lavoro servono investimenti pubblici e privati. L’idea di togliere l’articolo 18 per incentivare il lavoro non interviene sulle ragioni, sulla mancata innovazione dell’Italia. Non si vuole intervenire su uno dei problemi più importanti, quello della corruzione che è alla base della bassa competitività del nostro paese. Si faccia una legge sugli appalti. Il governo si mette d’accordo con Confindustria.” In molti dei suoi interventi Landini ricorda al Sottosegretario Scalfarotto che i lavoratori sono anche “elettori” e che il governo dunque deve essere capace di “dialogare” con i “lavoratori”, sempre più in difficoltà in un sistema ormai al collasso. Un momento di riflessione interessante di uno spaccato della storia del nostro paese è l’intervista esclusiva della bravissima Eva Giovannini a Mario Mori (comandante del Ros, successivamente direttore del Sisde dal 2001 al 2006 e prefetto italiano) impegnato nelle più grosse indagini antimafia, dove la trattativa stato – mafia caratterizza un momento della politica italiana ancora pieno di mille segreti, dove la distinzione tra “barattare e trattare” diventa borderline.

Gessica Menichelli