ECOSISTEMA SCUOLA, L’INDAGINE SU QUALITÀ STRUTTURE E SERVIZI SCOLASTICI NELLE MARCHE. I NUMERI

Un’edilizia scolastica vecchia e bisognosa di interventi di manutenzione e ammodernamento. È questo il responso della XV edizione di Ecosistema Scuola, la ricerca annuale di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado dei Comuni capoluogo di Provincia, presentata ieri a Roma. Dei 95 capoluoghi che hanno risposto all’indagine, facendo riferimento all’anno 2013, sono solo Pesaro, Macerata e Ascoli Piceno a partecipare quest’anno all’indagine Ecosistema Scuola, quest’ultima tuttavia non rientra nella classifica per aver inviato dati incompleti (meno del 50% dei dati richiesti). Prima tra le marchigiane si posiziona Macerata al 14° posto, mentre a metà classifica si attesta Pesaro al 48°. Migliorano di poco le posizioni dei due capoluoghi marchigiani rispetto allo scorso anno; nel 2013 infatti, Macerata era ancora una volta la prima città marchigiana, al 15° posto, distanziata da Pesaro (48°) e Ancona (50°).
Vista la crescita percentuale degli edifici che hanno goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni, l’82,2% (il 49,23% nella scorsa edizione), diminuisce il numero di edifici che necessitano di manutenzione urgente, che sono l’ 8,2% (20% lo scorso anno), dato inferiore alla media nazionale (32,5%).
Per quel che riguarda la sicurezza, solo l’1,4% sono gli edifici costruiti secondo gli attuali criteri antisismici, mentre sono assenti edifici costruiti secondo criteri di bioedilizia; nel 5,6% dei fabbricati è stata riscontrata la vulnerabilità sismica.
Tutti gli edifici dispongono di porte antipanico e in tutte le scuole vengono realizzate prove di evacuazione. Per quel che riguarda la certificazione, tutti gli edifici possiedono requisiti di accessibilità, il 100% possiede il certificato di prevenzione incendi, il 100% ha gli impianti elettrici a norma, tutti dati sopra la media nazionale. Inferiore ai dati nazionali, invece, quello sul certificato di agibilità che nelle Marche si ferma all’ 11,2%, mentre la media nazionale è al 53,2%, e quello della certificazione di idoneità statica che è dell’ 11,1% contro il 42,1% nazionale.
Dal lato dei servizi erogati, tutti i comuni dichiarano di finanziare progetti educativi e progetti-iniziative per gli under 14. Sono ben il 65,8% gli istituti che mettono a disposizione il servizio di scuolabus, il 16,4% quelli raggiunti con il piedibus, mentre ancora sotto la media nazionale (8,6%) sono le scuole che possono essere raggiunte da piste ciclabili (2,7%).
Nel 27,4% degli edifici sono presenti nonni vigili, volontari che gestiscono il traffico in entrata e uscita da scuola; nel 2,7% dei casi sono presenti semafori pedonali.
Nelle mense scolastiche, è del 60% la percentuale di prodotti biologici utilizzati, mentre a livello nazionale è del 53,7%; il 50% delle scuole utilizza piatti in ceramica o riutilizzabili. Il 30% dispone di cucina interna, contro il 28,9% del dato nazionale; ma solo il 25,7% serve acqua del rubinetto mentre il dato nazionale si attesta al 65,1%.
Virtuosi i comuni marchigiani per quel che riguarda la raccolta differenziata della plastica (72,6%), organico (98,6%) e carta (100%); mentre si attestano sotto le media nazionale per la raccolta di alluminio (38,4%), vetro (64,4%), pile (9,6%), toner e cartucce stampanti (34,2%).
Per poco, anche se sopra la media nazionale, che si attesta intorno al 13,6%, gli edifici in cui sono stati realizzati interventi per l’utilizzo di energia rinnovabile, che nelle Marche sono presenti nel 13,7% delle strutture. In particolare, ben il 70% degli edifici possiede impianti solari termici, rispetto alla media nazionale del 25,9%, mentre minori sono le percentuali degli edifici con impianti solari fotovoltaici (50%, dato nazionale: 78,1%) e 24,7% sono gli edifici in cui si utilizzano neon (dato nazionale: 67,9%).
Il 100% dei comuni hanno effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto negli edifici scolastici e di questi il 2,7% sono stati gli edifici dove si sono svolti azioni di bonifica dell’amianto, contro il 4,4% della media nazionale. Per il resto, risultano estremamente negativi i dati relativi ai monitoraggi: in nessuna struttura sono stati fatti controlli per il radon, niente monitoraggi neanche sul fronte delle fonti di inquinamento ambientale come elettrodotti, antenne cellulari ed emittenti radio televisive. Non sono stati effettuati monitoraggi neanche sulla distanza degli edifici scolastici dalle autostrade, industrie o aereoporti.
Ottime alcune esperienze portate avanti dal comune di Macerata, al 10° posto nella classifica nazionale per buone pratiche, ovvero quei comuni che hanno investito maggiormente nei servizi, in pratiche ecocompatibili ed efficienze energetica. Pesaro, invece, si distingue in negativo nella graduatoria a maggior rischio ambientale interno ed esterno, al 78° posto su 84 comuni che possiedono nel proprio territorio scuole caratterizzate da una maggiore esposizione al rischio.
“Cresce la consapevolezza dell’importanza dell’edilizia scolastica ma ancora non basta, sono ancora troppo pochi gli investimenti dedicati a questi settore – commentano Francesca Pulcini e Bruna Bernardini, rispettivamente vicepresidente e responsabile scuola di Legambiente Marche -. La qualità degli edifici scolastici, luoghi dell’apprendimento e della coesione sociale e presidi della conoscenza nei territori, richiede un osservatorio permanente sulla qualità dell’edilizia scolastica, che potrebbe valorizzare le buone pratiche in questo campo . Le strutture vanno riqualificate non più sull’onda dell’emergenza manutenzione ma con attenzione al benessere degli studenti e dei lavoratori, alla funzionalità della didattica e all’implicito valore educativo di strutture sicure e funzionali. L’ambiente scolastico deve permettere di valorizzare il ruolo di bambini e ragazzi in processi di partecipazione nei cambiamenti degli spazi situati dentro e fuori delle scuole, ed è per questo che chiediamo maggiore attenzione”.

cs