ANCHE A FABRIANO DEBUTTA LA CAMPAGNA NAZIONALE ‘MISERIA LADRA’

Promossa da Libera e Gruppo Abele, la campagna nazionale “Miseria ladra” muove i suoi primi passi anche a Fabriano. Il presidio cittadino di Libera ha chiamato a raccolta le associazioni che nel territorio cercano di ripristinare, in vari modi, condizioni di dignità e giustizia sociale sempre più minacciate da una crisi impietosa, esasperata da una logica del profitto spesso cieca e deleteria sulle vite concrete delle persone. L’idea da cui nasce la campagna è che sia molto difficile preservare la legalità e pretendere il rispetto delle leggi se non si garantisce concretamente a tutti i cittadini il rispetto dei loro diritti fondamentali in termini sociali ed economici. Pensiamo al diritto ad un’abitazione calda e sicura, al diritto alla fornitura di acqua e di energia elettrica, indipendentemente dal reddito o dall’impiego. Pensiamo a forme di economia alternativa, all’utilizzo a fini sociali di beni immobili sfitti, di terreni da destinare ad orti urbani o a progetti di agricoltura sociale. A livello nazionale la campagna si struttura in dieci punti (aumento del budget di investimento sul sociale; sospensione degli sfratti per “morosità incolpevole”; realizzazione del diritto alla residenza per i senza fissa dimora; destinazione sociale del patrimonio immobiliare sfitto; promozione di tutte le forme di economia civile e sociale; incremento del Fondo sociale e per la non autosufficienza; introduzione del reddito minimo; uso sociale dei beni confiscati alle mafie; riconsiderazione dei criteri di riscossione dei crediti di Equitalia; reindirizzamento della spesa pubblica nel rispetto dell’assetto idrogeologico, delle mansioni di cura, dell’agricoltura sociale). Alcuni di questi punti, in particolare quelli per cui è possibile muoversi su scala locale, saranno promossi nel nostro territorio e portati avanti concretamente da una rete di associazioni che hanno risposto con entusiasmo all’invito di Libera, a testimonianza del fatto che lavorando insieme, pur partendo da differenti retroterra, sia possibile muoversi per proteggere e promuovere il bene comune e i beni comuni e provare a riannodare i fili di un tessuto sociale messo a dura prova dal progressivo impoverimento delle persone e delle famiglie. Le associazioni che hanno aderito sono pronte a lavorare per invertire questa rotta, dapprima elaborando una mappa dei bisogni fondamentali e più urgenti dei cittadini (quante persone hanno perso casa? Quante persone hanno subito distacchi per morosità? Quanti beni sfitti potrebbero essere utilizzati a scopi sociali?) e, in un secondo momento, immaginare e praticare forme di economia informale e alternativa per sostituire a una visione assistenzialistica dei bisogni un’idea di società civile solidale.

Queste le associazioni che hanno aderito all’invito di Libera:
Anpi, Arci, Azione Cattolica, Emergency, Laboratorio Sociale Fabbri, San Vincenzo de’ Paoli
Per aderire alla campagna sia come associazioni sia come singoli scrivete a: liberafabriano@gmail.com