TREMA ORTOPEDIA CON SOLO 3 MEDICI, A RISCHIO ORGANIZZAZIONE DEL REPARTO

di Marco Antonini

Fabriano – Ospedale Profili in difficoltà: da gennaio ci saranno 3 medici in tutto in Ortopedia, visti anche i due nulla osta che Area Vasta a concesso a due sanitari (leggi qui la nostra anticipazione) che andranno a lavorare in Umbria. Criticità in arrivo, quindi, nel gestire i 18 posti letto, gli interventi programmati e soprattutto le urgenze. A rischio l’organizzazione del reparto che rischia di lavorare in modalità non conferme all’Unità Operativa complessa e con gravi ripercussioni su tutto l’ospedale. La situazione, al Profili, peggiora giorno dopo giorno. Dal prossimo mese, con solo 3 unità in servizio in uno dei reparti più strategici di un qualsiasi nosocomio (uno ha prescrizioni e non può svolgere tutte le mansioni) potrebbe essere modificata l’organizzazione e l’attività dell’Unità operativa se dai piani alti della Direzione sanitaria non decideranno, una volta per tutte, di mandare personale e in pianta stabile. Per lavorare con tranquillità servirebbero almeno 7 medici più il primario. Questo numero è considerato come organico standard per effettuare sia attività programmata che l’urgenza, ma almeno con 5 unità le emergenze, come le fratture, si potrebbero garantire in sede, sempre nell’attesa di arrivare alla dotazione come da organico. Tutti scongiurano che il reparto diventi solo per consulenze perché a questo porterebbe il permanere di solo tre unità presenti.

Senza generare allarmismi la popolazione e gli operatori sanitari sono in attesa di conoscere quale saranno i provvedimenti che Asus vorrà adottare su questa problematica e sul bando per il primariato che è scaduto recentemente e che dovrebbe portare, in teoria in tempi rapidi, alla nomina del nuovo vertice. Da ricordare anche le criticità che si registrano nel reparto Utic di Cardiologia. Occhi puntati, quindi, su Ortopedia. In tre sarà impossibile garantite le attività consolidate dal reparto fino a oggi. Ciò è noto da tempo. Ultimamente la sala operatoria è stata effettuata anche dai medici dell’ospedale di Jesi e dal suo primario di Ortopedia che hanno fatto molte trasferte per permettere la sopravvivenza del reparto fabrianese. Dal primo dicembre, intanto, è arrivato un nuovo medico al Pronto Soccorso: affianca il personale che attendeva, da tempo, il potenziamento dell’organico. Prosegue, poi, la discussione sul nuovo Piano Sanitario regionale: i sindaci dell’entroterra puntano su un’Area Vasta montana per dare nuova linfa all’unico ospedale lontano dalla costa.