ATTIGGIO – INCIDENTE DOMESTICO, DONNA IN DOLCE ATTESA SOCCORSA DAL 118

di Marco Antonini

Fabriano – Cade in casa e si sente male. I familiari chiamano i soccorsi. Sul posto oltre all’ambulanza partita dall’ospedale di Fabriano anche l’eliambulanza Icaro 2 di base a San Cassiano. La donna, una giovane del posto, incinta da pochi mesi, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale regionale di Torrette di Ancona per un trauma cranico. Vista la dolce attesa sono stati disposti ulteriori accertamenti. Non è in pericolo di vita. Le sue condizioni non destano preoccupazione. Paura lunedì pomeriggio, 14 ottobre, ad Attiggio di Fabriano, a pochi chilometri dalla città della carta. L’episodio, soprattutto sui social network, ha creato molto scalpore perché arriva a poche ore dalla bocciatura, da parte del Tar, del ricorso presentato dall’Amministrazione comunale per cercare di salvare il punto nascita chiuso ormai da febbraio. Il Coordinamento cittadino in difesa dell’ospedale, tramite Katia Silvestrini, una delle attiviste, ricorda che la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche “non tiene conto delle condizioni dell’entroterra montano assecondando le scelte di una politica scellerata”. Anche l’episodio della donna soccorsa con urgenza ad Attiggio conferma “l’urgenza di fermare lo smantellamento dell’ospedale, unico di tutta la zona montana che non può perdere pezzi visto l’arrivo dell’inverno con le strade che diventeranno sempre meno percorribili”.

Il Coordinamento

Il Tar dice No al punto nascita, un No secco e deciso che non tiene conto delle condizioni dell’entroterra montano assecondando le scelte di una politica scellerata. Le condizioni in cui si trova l’ospedale Profili in seguito ad accorpamenti, tagli e chiusure sono ormai sotto gli occhi di tutti. Anche dei politici che tanto ci avevano assicurato che tutto sarebbe rimasto al proprio posto e, come sempre abbiamo sostenuto, il punto nascita è la punta di un iceberg ben più consistente. Ecco perché è indispensabile rimanere coesi per la salvaguardia dell’unico riferimento per la sanità dell’entroterra montano. È indispensabile che il territorio rimanga unito e che l’amministrazione comunale si adoperi quanto prima presso il Consiglio di stato, che tempo fa aveva rigettato il ricorso adducendo come motivazione il mancato pronunciamento del Tar sul punto nascita fabrianese. Ora che la sentenza del TAR è effettiva è necessario tentare ancora una volta. Auspichiamo che l’amministrazione non molli e che l’intera popolazione dell’entroterra montano continui a lottare affinché il sacrosanto diritto alla salute sia salvaguardato. Per quanto ci riguarda noi continueremo a mantenere alta l’attenzione sui nodi irrisolti e soprattutto vorremmo continuare a lottare insieme ai cittadini ed al territorio, per la sanità pubblica e per il rilancio ed il potenziamento dell’ospedale di Fabriano che, giova ricordarlo, al momento è l’ospedale di tutta la zona montana e come tale va salvaguardato, tutelato e valorizzato nel rispetto della sanità pubblica e nell’affermazione di un diritto scritto nella nostra Costituzione.