CANTARINO, 100 ANNI DI UN VILLAGGIO MINERARIO

Sassoferrato – Cantarino celebra il centenario, da una approfondita e certosina ricerca negli archivi comunali ad opera di un prezioso collaboratore dell’Associazione culturale “La Miniera” onlus, Ardenio Ottaviani, si è potuto accertare infatti che la costruzione del villaggio è iniziata nel 1919. Oggi, sabato 17 agosto, la festa. Cantarino è un ex villaggio minerario che si trova nel comune di Sassoferrato ai confini con il comune di Pergola. Il villaggio è sorto, a metà strada tra la miniera di Cabernardi e la Raffineria di Bellisio Solfare, per opera della Montecatini al fine di dare alloggio ai minatori della miniera di zolfo di Vallotica. Caratteristica l’architettura del villaggio che propone una larga via con due file di casette basse e disposte in modo simmetrico. In fondo alla via si erge un palazzo di tre piani, tra questo e la larga via di casette simmetriche c’è una doppia scalinata che conduce ad una terrazza che da su Piazza Mezzena. Il paesino venne chiamato cattedra proprio per questa disposizione particolare che ricorda la cattedra con di fronte i banchi di un’aula scolastica. Dalla parte opposta infondo alla larga via c’è la chiesetta del minatore ricavata dal dopolavoro degli operai, inaugurata nel 1998 con all’interno oggetti sacri realizzati con “cimeli” e materiali della miniera.

La celebrazione si svolgerà sabato 17 agosto secondo il seguente programma: alle ore 17,00 ci sarà la presentazione del libro: “Canterino 1919 -2019 Centenario – La breve storia del villaggio dei minatori”, realizzato dal Professor Ardenio Ottaviani, seguirà la S.Messa celebrata nella Chiesetta del minatore. Alle ore 20,00 si potranno gustare prodotti tipici della zona nella suggestiva cornice di Piazza Mezzena. Alle ore 22,00 proiezione del video: “Miniera segni e parole”, e per finire dalle ore 23,00 la serata sarà allietata dalla musica del gruppo musicale Bull Doc. l’evento è organizzato dall’Ass. Culturale “La Miniera” onlus con il patrocinio del Comune di Sassoferrato ed in collaborazione con Il Parco dello Zolfo delle Marche e l’Ass. di Storia Contemporanea. (cs)