PER I DIPENDENTI JP NIENTE FERIE, MA IL DRAMMA DI UNA CRISI INFINITA

Fabriano – Il caso Jp preoccupa sempre di più. Nei giorni scorsi, infatti, sono stati nominati dal Tribunale fallimentare i due commissari, Simona Romagnoli e Guido Paolucci. Entrambi dovranno vigilare sulla  profonda crisi della Jp. Il Tribunale, intanto, ha deciso di dare tempo fino al 29 novembre 2019, con possibile proroga di 60 giorni, all’impresa di Giovanni Porcarelli, per la presentazione di un piano di ristrutturazione in seguito alla richiesta di concordato in bianco. “La società versa in stato quanto meno di crisi”, si legge nel provvedimento del Tribunale fallimentare. A dicembre, oltretutto, scadranno anche gli ammortizzatori sociali usati per circa 12 anni, prima sotto l’ex Ardo di Antonio Merloni, poi sotto la gestione Jp.

Fiom Cgil

Il Segretario della Fiom di Ancona Pierpaolo Pullini responsabile del territorio di Fabriano ed il Segretario generale Tiziano Beldomenico attaccano: “E’ un dramma, crisi infinita”. Con 6 mesi di mensilità arretrate bloccate dal concordato, la scadenza degli ammortizzatori sociali conservativi a fine anno e l’incognita di un futuro sempre più incerto, non si può dire che saranno delle buone ferie per i dipendenti della JP Industries. “La situazione finanziaria in cui versa l’azienda – dice Pullini – e l’apertura della procedura concorsuale palesano la necessità di un monitoraggio continuo della vertenza da parte istituzionale della vertenza, anche a supporto della curatela nomina dal Tribunale di Ancona. La Fiom ribadisce la necessità di istituire un tavolo di crisi regionale permanente in cui la vertenza JP Industries e tutto il comparto dell’elettrodomestico costituiscano uno dei focus principali, vista la valenza sociale, industriale e politica che rappresentano. Considerati gli scarsi risultati dell’operazione di ricerca di un partner industriale e finanziario in cui Invitalia si è impegnata per mesi – aggiunge il sindacalista – si ritiene indispensabile individuare fin da subito le forme di sostegno da poter mettere in campo, cominciando proprio dagli ammortizzatori sociali in scadenza al 31/12/2019, coinvolgendo sia il Mise che il Ministero del Lavoro, monitorando costantemente le operazioni della proprietà pretendendo il rispetto di quanto dichiarato nell’incontro del 04 luglio in cui veniva assicurata la presentazione di un piano che salvaguardasse , in primis, l’occupazione nei suoi massimi livelli e garantisse il totale adempimento della situazione debitoria. Per questo – conclude Pullini – risulta fondamentale prevedere fin dai primi di settembre un incontro con le organizzazioni sindacali per verificare che gli impegni presi vengano mantenuti, a cominciare dalla produzione, senza la quale diventerebbe davvero difficile per l’azienda sostenersi, che sarebbe dovuta ripartire già tra fine luglio ed inizio agosto e invece sembra sia destinata a slittare di almeno un mese”.

Marco Antonini