“IN MONTAGNA L’INCONTRO CON DIO”, PORTA DEL BORGO E DON PIETRO FEDELI

Fabriano – Lunedì 29 luglio, in un albergo di Pozza di Fassa, in Trentino, ci ha lascito il caro don Pietro Fedeli. Tra pochi giorni avrebbe compiuto 91 anni. Ieri, primo agosto, le esequie presso la chiesa di San Francesco di Sassoferrato e poi la sepoltura nel cimitero di Genga. “Buona passeggiata tra le tue montagne”. Così ieri mattina i fedeli di Sassoferrato hanno ricordato don Pietro Fedeli, parroco da 66 anni le cui esequie sono state celebrate dal vescovo emerito, Giancarto Vecerrica insieme a tanti sacerdoti della diocesi di Fabriano-Matelica. Nato a Genga, è stato ordinato sacerdote nel 1953. E’ stato per tanti anni parroco di San Nicolò, la grande chiesa del quartiere Borgo di Fabriano; poi di San Pietro, nel rione Castello di Sassoferrato. Appassionato di liturgia si è speso per mettere in pratica il rinnovamento liturgico secondo il Concilio Vaticano II. “Un sacerdote amato – racconta il vicario generale, don Tonino Lasconi – che conosceva a memoria tutte le poesie di Trilussa e amava passeggiare in montagna”. Proprio in Trentino l’ultimo respiro prima dell’incontro con Dio.

Il ricordo di Porta del Borgo

Don Pietro, te ne sei andato silenziosamente, nel tuo luogo preferito: la montagna, che tanto amavi. Hai scandito il tempo della nostra parrocchia di San Nicolò dal 1960 al 1997. Molti borghigiani sono cresciuti con la tua figura di parroco, un riferimento per tutto il nostro quartiere. Chi correva dentro il Chiostro, chi giocava nel campetto, chi si sfidava a bocce, chi iniziava il catechismo, chi animava la vita parrocchiale, chi suonava e cantava alla messa, chi faceva il chierichetto. Le tue omelie erano molto dirette, poche parole per farci capire il vero senso della vita, tramite il Vangelo. Forse a qualcuno, non eri simpatico, perché non avevi mezze misure. Ma avevi il rispetto di tutti. Poi dal 1995 inizia il Palio di San Giovanni Battista e la Porta del Borgo, ti chiede ospitalità per organizzare le proprie attività (Infiorata, Hosteria, Sede della Porta). In breve tempo, grazie al tuo incondizionato appoggio, San Nicolò, diventa il nostro punto di ritrovo. Ci sentiamo subito una grande famiglia, con te che diventi sempre più borghigiano. Iniziamo a creare la nostra identità di Porta. Ci divertiamo, lavoriamo sapendo di avere il tuo entusiasmo. Nel 1997 vinciamo la prima Sfida del Maglio e tu che fai??? Le campane di San Nicolò suonano a festa, alle 23:00 del 24 giugno, un gesto che rimarrà per sempre nei nostri ricordi. Giusto il tempo di festeggiare e poi dopo il terremoto del 1997, ti trasferisci a Sassoferrato nella parrocchia di San Francesco, lasciando il posto a Don Giovanni Mosciatti (ora vescovo di Imola). La notizia della tua scomparsa, ci ha lasciato attoniti e tristi, perché inevitabilmente, ci sono tantissimi momenti delle nostre vite, delle nostre infanzie, che s’intrecciano con la tua presenza. Adesso già starai recitando le poesie di Trilussa( che amavi citare durante i pranzi e i nostri incontri), tra le nuvole insieme a Don Pietrino, che con Suor Giannina, sono stati tuoi collaboratori di fede nel tuo sacerdozio a San Nicolò. Il fazzoletto della Porta del Borgo, che ti abbiamo donato oggi, sarà sempre al tuo collo e siamo convinti che lo mostrerai a tutti i borghigiani/e che sono con te e che ci scrutano dall’alto. Ciao Don Pietro, ciao grande sacerdote, ma soprattutto amico borghigiano, simbolo identitario per tutti noi.

Marco Antonini