CRISI CARTIERE, GIANCARLI: “TUTELARE I LAVORATORI E RILANCIARE L’ATTIVITÀ”

Crisi delle Cartieri Milani-Fredigoni di Fabriano, il consigliere regionale, Enzo Giancarli, ha presentato ieri, 24 luglio, un’interrogazione per conoscere le azioni della Giunta regionale a difesa dei lavoratori e per il possibile rilancio della produzione dell’azienda. Il documento arriverà in Aula nella prossima seduta di martedì 30 luglio. Ad aprire di nuovo una fase di crisi nell’impresa del Fabrianese, attualmente di proprietà di un fondo americano, la decisione dell’amministrazione di cercare investitori intenzionati a collaborare od acquisire il settore “carte valori” in quanto non rientra più fra i segmenti produttivi di interesse della proprietà. Segmento che non sarà più oggetto di ulteriori investimenti da parte del gruppo americano. “Una strategia che avrebbe un pesante impatto sull’occupazione e sull’economia dell’entroterra, già messo a dura prova da una crisi più generale del territorio – sottolinea Giancarli –. Senza contare la perdita anche in termini di know how industriale, considerando che la produzione marchigiana di carte valori ha una storia ultrasecolare di crescita di capacità creativa, conoscenze e competenze, che ha arricchito e consolidato la tradizione manifatturiera della nostra regione. Per questi motivi – precisa Giancarli – vorrei sapere dalla Giunta regionale se abbia già intrapreso azioni volte a tutelare i lavoratori coinvolti in questa situazione di incertezza e difficoltà e se non ritenga opportuno avviare percorsi istituzionali nazionali ed europei per ricercare possibili soluzioni che permettano la prosecuzione e la rivitalizzazione del segmento produttivo delle carte valori nelle cartiere fabrianesi”.

Conclude Giancarli: “Le storiche Cartiere Milani di Fabriano, acquisite nel 2002 dalla Fedrigoni SpA, vantano l’invenzione della filigrana, essenziale nella produzione delle carte valori e delle banconote. Proprio per questo hanno prodotto per più di 150 anni carte valori per istituti di credito e banche centrali sia nazionali sia esteri. Vorrei ricordare che negli anni ’80 dello scorso secolo l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato è stato anche socio di maggioranza delle Cartiere, è nostro dovere dunque non assistere inermi al declino di un pezzo così prestigioso dell’economia del nostro territorio”.