DON GIOVANNI DIVENTA VESCOVO, OGGI IL RITO IN CATTEDRALE

di Marco Antonini

In 300, dalla diocesi di Fabriano-Matelica, oggi pomeriggio a Imola per l’ordinazione episcopale di don Giovanni Mosciatti che lascia la sua parrocchia di Sassoferrato perché il papa l’ha nominato vescovo. Il rito alle ore 17 nella Cattedrale di San Cassiano, a Imola, durante il quale ci sarà anche la presa di possesso canonico e don Giovanni diventerà ufficialmente vescovo di Imola. 61 anni, insegnante di religione da 31, musicista, sacerdote in mezzo ai giovani, dopo la messa presieduta dall’arcivescovo di Bologna, Zuppi, insieme al vescovo emerito di Imola, Ghirelli, e all’amministratore apostolico di Fabriano, Russo, incontrerà clero e fedeli al parco cittadino per un momento di festa all’insegna della musica. “Sono ancora stupito, commosso, grato, ma anche pieno di trepidazione. Papa Francesco – riferisce Mosciatti – ha voluto nominarmi vescovo di Imola e sento la responsabilità, ma anche la gioia di un compito così impegnativo”. Don Giovanni si è già rivolto alla sua nuova diocesi. “La sproporzione del compito e della responsabilità mi sono evidentissime, ma pian piano si è fatta strada in me l’evidenza che nella mia storia il Signore non mi ha mai abbandonato. E così, certo della presenza del Signore, ma anche con timore e trepidazione, – dice – vengo tra voi come fratello e pastore”. In 300, tra clero, fedeli ed ex studenti, da Fabriano, Sassoferrato e Matelica, oggi saliranno ad Imola con i pullman per fare festa con lui. Il neo vescovo incontrerà tutti dopo il rito di ordinazione, al parco, dove ha promesso di suonare la tromba con la sua band.

La nomina di don Giovanni è stata annunciata il 31 maggio. Una bella coincidenza per il sacerdote. “La conclusione del mese mariano è coincisa con questa decisione del Papa che ha dell’incredibile. Non mi aspettavo – dice Mosciatti – nulla di tutto ciò. Ero convinto di essere stato convocato a Roma dal Nunzio Apostolico per questioni che riguardavano la nostra chiesa locale che attende un nuovo vescovo. Invece no. Alla notizia avuta in Vaticano ho subito pensato al Magnificat. Quel canto è la posizione più vera di ogni credente che riceve la chiamata di Gesù. Anche io sono qui con la mia povertà a dire sì”. I giorni dell’annuncio sono stati per il sacerdote musicista “belli per le tante manifestazioni d’affetto che ho ricevuto. Ho vissuto uno “tsunami”. Posso dire – confida – che è stato lo “tsunami” della mia vita, sorprendente. E’ meraviglioso vedere come il Signore chiama, in modo originale, quando meno te lo aspetti”. Nel suo stemma c’è anche una tromba a ricordo sia dell’impegno di diffondere la Sacra Scrittura in tutti i luoghi e la sua passione per la musica che ha sempre avuto. Per questo, oggi, Mosciatti aspetta tutti al parco per una serata di festa all’insegna della musica, la sua band, i Turno di guardia.

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