SS 76, LA LEGA CEDE, PASSA L’EMENDAMENTO “SALVA IMPRESE”

Roma – Patrizia Terzoni, deputata M5S: “Finalmente la Lega dopo settimane di tentennamenti si è convinta della bontà del provvedimento, riportiamo la tranquillità tra le imprese”. Quadrilatero Marche/Umbria e crisi dei sub-appaltori nei lavori pubblici, si sblocca l’empasse sull’emendamento voluto da Ministero e M5S.

Il punto di Patrizia Terzoni

“Sono estremamente soddisfatta dell’inserimento nel decreto Crescita, in discussione alla Camera, della norma che riguarda il cosiddetto Fondo “salva imprese” che è stato ideato da MIT e M5S insieme al comitato dei sub-appaltatori di Astaldi della Quadrilatero Marche-Umbria” così Patrizia Terzoni, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera sulla definitiva “fumata bianca” da parte di tutta la maggioranza all’ennesima versione del provvedimento. “La nuova norma che dovrebbe venire approvata dal Parlamento prevede l’accantonamento di una piccolissima quota del ribasso negli appalti pubblici – oltre i 200.000 euro per i lavori e i 100.000 per i servizi – che andrà a costituire un fondo destinato ad entrare in gioco in caso di crisi dell’azienda capofila di un appalto pubblico con conseguenze sui sub-appaltatori che nel frattempo abbiano realizzato in concreto i lavori. Come avvenuto nella Quadrilatero, il “colosso” che si è aggiudicato al gara nel momento di crisi ha iniziato a non pagare più le imprese minori a cui aveva affidato i sub-appalti, aziende che a loro volta entravano in difficoltà con ripercussioni tremende su tanti lavoratori. In tutti questi casi il fondo pagherà il 70% dei lavori già realizzati salvando imprese e lavoratori della filiera dei lavori pubblici. Purtroppo finora la Lega aveva sempre detto no a ogni riformulazione dell’emendamento. Anche a quella per cui le risorse del fondo a tutela dei fornitori non sarebbero state versate dall’aggiudicatario, ma sarebbero rientrate tra gli importi a disposizione della stazione appaltante nel quadro economico predisposto dalla stessa al termine dell’aggiudicazione definitiva; senza alcun aggravio, dunque, per nessuno.

In queste settimane non capivamo questa posizione che andava contro le legittime aspettative di quelle aziende medio-piccole che costituiscono il tessuto produttivo pulsante del Paese. Finalmente ieri questo incomprensibile stallo, anche grazie alle pressioni del Comitato e dello stesso M5S, è finito e la Lega ha ceduto accettando di introdurre nel Decreto Crescita quello stesso testo che in un primo tempo doveva entrare nell’altro Decreto Sblocca Cantieri e che, appunto, era stato fermato inspiegabilmente dal Carroccio. Con questo provvedimento si permette in generale di far lavorare tutti con maggiore tranquillità, senza che le imprese debbano sempre stare con il pensiero di fallire per colpa dei problemi causati da altri. “Come al solito le soluzioni si trovano non con i proclami ma con quel lavoro costante che rimane spesso nascosto. Il M5S ama risolvere i problemi bella concretezza arrivando all’obiettivo. Alla fine è prevalsa la ragionevolezza anche se si poteva arrivare alla conclusione molto prima e senza fibrillazioni visto che l’obiettivo era il bene del paese e non certo continuare una campagna elettorale infinita. Ora auspico che sul provvedimento vi sia un’ampia convergenza perché le imprese e il lavoro non possono più aspettare” conclude Patrizia Terzoni.