ORTOPEDIA-OTORINO, NO ACCORPAMENTO. PROROGHE CONTRATTI E ASSUNZIONI

di Marco Antonini

Ancona – Buone notizie per l’ospedale Profili di Fabriano dopo l’incontro di ieri pomeriggio, 22 maggio, presso la sede della Regione Marche, ad Ancona, tra i sindaci dell’Ambito 10, il Presidente, Luca Ceriscioli, i rappresentanti dell’Asur, Alessandro Marini e Nadia Storti. “Abbiamo ottenuto – dice il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli – la proroga dei contratti a termine, la prossima assunzione di personale infermieristico attingendo da una graduatoria che scaturirà il 27 maggio da un concorso indetto dall’Inrca e che ad oggi vede 74 nominativi presenti su 200 che erano disponibili e l’azzeramento del taglio alla spesa per il personale di 4 milioni e 400 mila euro nel momento in cui dovesse andare in porto il decreto Calabria con l’emendamento che sposta al 2018 l’anno di riferimento per il tetto di spesa che prima era riferito al 2014”. Escluso, categoricamente, l’accorpamento dei reparti di Otorino e Ortopedia una volta terminato il periodo estivo. Asur ha comunicato che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un bando per infermieri a tempo indeterminato che vedrà la sua conclusione con le assunzioni, prevedibilmente, entro il 2019.

Rimangono, comunque, difficoltà per l’imminente avvio, il primo luglio, del piano ferie e per quanto riguarda i primari. “Con i numeri attuali – denuncia il sindaco di Fabriano – non ci sono le condizioni per poterlo redigere. C’è poi la questione del concorso per il primario di Ortopedia che era stato promesso recentemente e che attualmente non pare ci siano le condizioni per poter essere espletato. C’è la necessità di rivedere il numero di Unità Operative Complesse e quindi di primariati. Per lo stesso motivo non è stato ancora nominato il primario di Ortopedia dell’ospedale di Jesi nonostante la graduatoria sia stata pubblicata ormai da circa 3 mesi”. Da tempo gli attivisti della città della carta e della Vallesina chiedono azioni forti in difesa degli ospedali dell’entroterra. Il sindaco Santarelli evidenzia “l’assoluta mancanza di programmazione che costringe il personale a vivere e ad operare nell’incertezza e che si riflette in interventi utili a tamponare le emergenze e non a garantire continuità. C’è poi una grave carenza di comunicazione tra la direzione dell’Asur e il presidente Ceriscioli. Tornerò – conclude il primo cittadino – a chiedere la convocazione della conferenza dei sindaci che ormai da troppo tempo non si riunisce”.

I sindacati

Sindacati sul piede di guerra. Cgil, Cisl e Uil denunciano: “A rischio sia la garanzia del diritto costituzionale contrattuale alle ferie del personale che il mantenimento dei servizi sanitari territoriali e ospedalieri dell’Area vasta 2. Ci sono centinaia di lavoratori tra tempi determinati in scadenza da giugno e lavoratori che per pensionamento o per raggiungimento del periodo massimo di tempo determinato lasceranno il servizio. I limiti al tetto di spesa del personale imposti dalla Regione e dall’Asur, che prevedono nel solo 2019 un taglio di 4,4 milioni sono incompatibili con il mantenimento dei servizi e se non verranno mitigati causeranno o tagli draconiani a unità operative ospedaliere, servizi territoriali oppure una loro privatizzazione. L’avvio delle ferie potrà costituire l’avvio di questo percorso di declino che colpirà tutta la sanità della provincia di Ancona: gli ospedali di Fabriano, Senigallia, jesi, gli ospedali di comunità di Cingoli, Chiaravalle, Loreto, i servizi territoriali e distrettuali con evidenti ripercussioni. Solo la proroga di tutti i contratti a tempo determinato in scadenza e la sostituzione di almeno 70 operatori per garantire il turn over può consentire alla sanità della provincia di ancona di non mettere il cartello “chiuso per ferie” e soprattutto di non ritrovarsi a settembre nell’impossibilità di riaprire reparti e servizi”.