CGIL FABRIANO RICORDA UN ANNO STORICO PER LA CITTA’, IL 1919

La Cgil di Fabriano sarà protagonista, domani, venerdì 10 maggio, di una giornata dedicata alla celebrazione del Centenario della sua fondazione, di qualche anno successiva rispetto a quella delle altre Camere del Lavoro della provincia, che nelle città di Ancona, Jesi e Senigallia si sono costituite tra il 1900 e il 1908. Il 1919 è un anno in cui le cronache locali registrano numerose lotte operaie. Si combatteva per ottenere punti fermi necessari a garantire condizioni di lavoro e salariali dignitose, ma senza un punto di riferimento stabile e stanziale sul territorio, i movimenti operai procedevano in modo scoordinato. È per dare una risposta adeguata a questi che il 28 maggio del 1919 i rappresentanti delle varie organizzazioni dei lavoratori si riuniscono e annunciano la costituzione della “Camera del Lavoro di Fabriano e circondario”. Saranno pochi gli anni di attività prima della chiusura nel 1926, anno in cui le organizzazioni sindacali vennero soppresse. La ricostituzione potrà avvenire solo dopo la liberazione della città (il 13 luglio del 1944), e sarà accompagnata da un appello che proclama come il sindacato abbia la sua forza al di sopra delle diverse confessioni politiche e religiose.

Quanto proclamato dall’appello di quell’ormai lontano 1944 è stato sempre confermato dalla “filosofia” della CGIL che si è posta l’obiettivo, nel perseguire il suo operato, di tutelare e aiutare tutte le persone, avendo cura di non dimenticare i lavoratori meno protetti e le fasce più deboli della popolazione. Volgendo lo sguardo al passato ne abbiamo la conferma già negli anni quasi immediatamente successivi al dopoguerra, quando la CGIL si schiera fieramente a fianco dei lavoratori della miniera di Cabernardi (una frazione della città di Sassoferrato che più o meno dalla metà dell’Ottocento si è trovata a rappresentare una delle più importanti realtà estrattive per quanto riguarda lo zolfo) che all’inizio degli anni ’50 si erano trovati davanti la decisione dell’azienda proprietaria, la Montecatini, la quale di fronte all’evidenza che lo zolfo era in esaurimento e spinta dai diversi equilibri economici che si stavano creando in Europa e nel mondo, stava preparando la chiusura del polo di estrazione cabernardese.

Poco dopo, alla fine degli anni ’50, un’altra grande partita -anche in questo caso come era stato per Cabernardi- giocata su grandi numeri per via dei tanti lavoratori coinvolti e contro un’azienda importante a livello nazionale oltre che locale, è stata quella con la Fiorentini, produttrice di macchine per l’edilizia e realtà metalmeccanica più importante della città di Fabriano.
Anche questa volta la lotta sarà dura e la CGIL si impegnerà prima per cercare di evitare la chiusura e dopo, una volta avvenuta questa, per cercare di arginarne le conseguenze negative e sostenere gli ex lavoratori e le loro famiglie. Una vittoria, invece, esemplare a livello nazionale ha coinvolto il lavoro a domicilio, che riguardava centinaia di lavoratrici delle aziende calzaturiere che svolgevano questa attività.

La Cgil di Fabriano si è impegnata, attraverso vertenze e controversie, per tutelare queste lavoratrici sia dal punto di vista contributivo che della riduzione dell’orario di lavoro. Il contratto di lavoro basato sul cottimo previsto in base alla consegna della merce, e il fatto che le donne lavorassero, appunto, nelle proprie case, rendeva complicato per il sindacato riunirle e creare una coscienza comune. Nonostante le difficoltà oggettive però, la Cgil è riuscita ad ottenere accordi tanto validi da essere capaci di rappresentare un modello fondamentale a livello nazionale per la disciplina di questa materia. Altra lotta intrapesa in favore del mondo del lavoro femminile è stata quella che ha consentito l’ingresso nelle aziende metalmeccaniche alle donne.
Fino ad un certo momento, infatti, la tendenza delle imprese operanti in questo settore è stata di non assumere personale femminile.

La Cgil quindi, seguendo il desiderio delle lavoratrici di voler entrare nelle fabbriche, si è adoperata attraverso -anche- l’impegno dei delegati interni per raggiungere questo obiettivo. Ottenuta questa vittoria, il passo successivo è stato cercare di migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle donne grazie al part-time. In questo settore notevoli sono state la presenza e la contrattazione esercitata dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali di categoria, che hanno prodotto miglioramenti in termini sia economici sia di razionalizzazione dei tempi di vita e di lavoro. Le iniziative realizzate dai lavoratori appartenenti alla categoria dei cartai hanno consentito di salvaguardare i livelli occupazionali durante le vicende che hanno caratterizzato la lunga storia della Cartiera. Grandi miglioramenti hanno ottenuto anche i lavoratori del settore dei trasporti (FILT) grazie alle dure lotte che hanno caratterizzato la propria storia sindacale.

Tante sono state le conquiste ottenute grazie alla contrattazione articolata, come il miglioramento delle condizioni di lavoro e di salute ambientale, il servizio mensa interno alle aziende, il conseguimento di premi di risultato legati al raggiungimento della produttività, l’assistenza dei lavoratori dal punto di vista previdenziale. Risultati di questa portata si sono potuti raggiungere anche grazie alla formazione continua che la CGIL ha sempre garantito a funzionari, delegati e operatori tecnici, offrendo così strumenti adeguati a portare avanti contrattazioni e rapporti con i datori di lavoro. A fianco di questo impegno c’è stata l’attenzione costante da parte dello SPI (Sindacato dei Pensionati) nel cercare di migliorare le condizioni di vita degli anziani e delle persone svantaggiate attraverso la contrattazione di politiche volte ad assicurare l’assistenza domiciliare integrata a chi ne aveva bisogno e la riduzione delle tariffe a quanti potevano averne accesso. Non ci possiamo dimenticare, in questa sommaria presentazione, dell’impegno profuso dai lavoratori del settore nell’ambito della ricostruzione del terremoto che ha colpito la zona nel 1997.

La ricorrenza che ci prepariamo a celebrare domani è carica dei ricordi delle battaglie e delle vicende che i protagonisti, nel corso degli anni e ricoprendo diversi ruoli e funzioni, hanno vissuto. È grazie alle testimonianze e ai racconti di chi ha potuto condividere con noi i propri ricordi che il 10 maggio presenteremo la prima pubblicazione dedicata al Centenario della CGIL di Fabriano e del suo circondario, incentrata sulle interviste di funzionari, delegati, attivisti. Con l’occasione, la Sala Riunioni della Camera del Lavoro verrà intitolata a Franco Bomprezzi, Segretario molto amato e mai dimenticato.

L’iniziativa si svolgerà in due diversi momenti concentrati nella stessa giornata, un primo nella Camera del Lavoro con l’intitolazione e un secondo con la presentazione della pubblicazione presso la sala Avis della città sita in via Mamiani. A questa prima iniziativa seguiranno ulteriori momenti di approfondimento storico degli eventi e dei luoghi che hanno caratterizzato questi primi cento anni di attività della CGIL di Fabriano. (Nella foto, che risale ai primi del Novecento, l’uscita delle operaie dalle Cartiere Miliani).

Nicia Pagnani