IMPRESE CREDITRICI, ARRIVATA LA CONVOCAZIONE AL MINISTERO

Fabriano – Il tavolo tecnico annunciato giovedì 4 aprile a Borgo Tufico è stato già convocato. Il 12 aprile è il giorno prescelto per il vertice a Roma, presso il Ministero per salvare le  aziende sub-appaltatrici di Astaldi che vantano crediti per 40 milioni di euro. Intanto a Montecarotto, in Vallesina, si registra il primo caso di ditta fallita con circa 90 dipendenti sulle spalle che non riesce più ad andare avanti.

Il punto di Confartigianato – di Gilberto Gasparoni

Giovedì scorso, alla presenza del Presidente del Consiglio, del Ministro alle Infrastrutture, di alcuni parlamentari e delle più alte rappresentanze delle Regioni e degli Enti locali, i vertici dell’ANAS e della Quadrilatero hanno annunciato la ripresa dei lavori sulla Perugia Ancona. Dobbiamo innanzitutto ringraziare tutti coloro, a partire dal Presidente del Consiglio, dal Ministro Toninelli e dai Presidenti delle Regioni Umbria e Marche, per averci incontrato e per l’attenzione dimostrata nell’ascoltare le nostre ragioni, nonché per la solerte disponibilità manifestata attraverso la convocazione, con molta probabilità il 12 aprile, di un tavolo per la ricerca di possibili soluzioni. Nell’incontro, come Coordinamento delle imprese creditrici di Astaldi Spa, abbiamo avuto modo di spiegare direttamente al Primo Ministro come il soddisfacimento dei nostri diritti risulta essere premessa indispensabile per la reale ripresa dei lavori ed è la condizione necessaria per permettere finalmente e per davvero il completamento dell’opera.

Anche nella nostra recente manifestazione abbiamo sottolineato in modo netto come noi ci sentiamo “la soluzione e non il problema”. Le imprese che hanno lavorato sulla Perugia Ancona, come più volte abbiamo ripetuto in questi mesi, come abbiamo dimostrato nel corso degli ultimi anni di una vicenda che ci ha visto per ben tre volte dover subire, senza avere alcuna responsabilità, difficoltà economiche dei diversi contraenti generali, si presenteranno al tavolo del confronto con un atteggiamento costruttivo e nuovamente caratterizzato da responsabilità, disponibilità e fermezza. Tutti abbiamo a cuore, come imprese e come cittadini, la rapida e reale ripresa dei lavori e soprattutto il completamento di un’opera davvero strategica per il nostro Paese e per un territorio che è segnato duramente da una devastante crisi economica. Crisi alla quale si sono aggiunte l’emergenza e le ferite lasciate dai recenti eventi sismici non solo sulle popolazioni e le abitazioni ma pesantemente anche sulla rete infrastrutturale.

Per ottenere questo risultato c’è bisogno di analizzare la storia di questi dieci anni, si deve partire dalla situazione reale del cantiere e dei lavori, non riproporre modalità e procedure che evidentemente hanno dimostrato di essere inadeguate, dimostrare coraggio e soprattutto buon senso. Le imprese che già hanno realizzato gran parte dei lavori sono pronte a mettersi immediatamente a disposizione e completare questa importante infrastruttura, chiedono solo di essere messe nelle condizione di farlo avendo assicurazioni certe sui propri crediti. Senza queste certezze non solo non sono in grado di riprendere i lavori ma rischiano, come già sta avvenendo, di dover chiudere con incredibili ripercussioni di carattere economico, sociale e industriale.