SANITA’ MARCHE, ALLARME PERSONALE. BONUS MALUS PER LE LISTE D’ATTESA

A cura di Uil Fpl Marche 

La UIL FPL Regionale Marche, riscontrando le dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale e Assessore alla Sanità e dall’analisi dei dati forniti dal Servizio Sanità (e quindi dalla stessa Regione Marche) ha rilevato che quanto dichiarato non risponderebbe ai dati ed alle dichiarazioni pubbliche divulgate. Infatti le stabilizzazioni effettuate a seguito delle norme nazionali del 2013 (applicate con DGR 247/2016) e delle norme del 2017 (applicate con DGR 770/2018) sono state quantificate rispettivamente (tra personale assistenziale del comparto e della dirigenza):

– stabilizzazione 2013 (DGR 247/2016): pari a 228 unità (che rappresentano solamente l’ 1,08% del totale di 21.102 dipendenti del Servizio Sanitario regionale (numero dichiarato nel redigendo Piano Socio Sanitario 2019-2021) e solamente il 10,82% di tutto il personale precario del Servizio Sanitario regionale (2.107 unità sempre dichiarate nel redigendo Piano Socio Sanitario 2019-2021)

– stabilizzazione 2017 (DGR 770/2018): pari a 340 unità (che rappresentano solamente l’ 1,61% del totale di 21.102 dipendenti del Servizio Sanitario regionale (numero dichiarato nel redigendo Piano Socio Sanitario 2019-2021) e solamente il 16,14% di tutto il personale precario del Servizio Sanitario regionale (2.107 unità sempre dichiarate nel redigendo Piano Socio Sanitario 2019-2021)

Ciò significa, a grandi linee, che le due stabilizzazioni hanno coperto solamente il 2,69% del totale del personale del Servizio Sanitario Regionale e solamente il 26,96% del totale di personale precario (rilevato dalla stessa Regione Marche) pari a 2.107 al 31.12.2017. La cosa strana è che la stessa Regione Marche, nel redigendo Piano Socio Sanitario 2019-2021, dichiara un totale di 2.107 precari, di cui verranno quindi stabilizzati solamente 340 della stabilizzazione Madia, o poco più. Come UIL FPL poniamo una domanda al Presidente Ceriscioli e alle Aziende sanitarie: che fine faranno i 1.767 precari che mancano all’appello della stabilizzazione? Molti contratti a tempo determinato su funzioni stabili e ricorrenti sono in scadenza ed alcuni sono già scaduti senza essere stati rinnovati, come ad esempio accaduto in Asur Marche. Serve chiarezza su una politica occupazionale che, nell’ultimo biennio 2016-2017 sembra aver creato solamente ulteriore precariato. Va attuata una politica occupazionale stabile con la revisione immediata dei Piani occupazionali, insieme alle organizzazioni sindacali e alle Rappresentanze sindacali unitarie aziendali, in visione e previsione della modifica del tetto di spesa del personale dipendente.

La Regione Marche

Task force contro le liste d’attesa. Arriva il bonus malus per garantire tutte le prestazioni prenotate. Patto di responsabilità tra cittadini e servizio sanitario

Un altro passo in avanti per abbattere le liste di attesa. Una delibera approvata oggi in giunta prevede l’applicazione del cosiddetto “bonus malus” in sanità. Tra circa due mesi, utili per stabilire le modalità di organizzazione per i cittadini sarà possibile avere la prestazione prenotata nei tempi dovuti: che sia una breve (10 gg), una differita (30/60gg), una programmata (180gg), sarà comunque erogata nel periodo previsto per legge. Grazie al “bonus”, se la sanità pubblica non dovesse essere in grado di dare la prestazione, il cittadino verrà inserito in una lista di garanzia e richiamato in tempo utile per accedere al servizio. L’intero sistema sanitario regionale si farà garante di trovare gli spazi opportuni. Cosa è il malus? Nel caso in cui un cittadino abbia prenotato una vista e poi non si presenti e non la disdica nei tempi (2gg lavorativi), pagherà comunque il dovuto. Il mancato annullamento della vista è una situazione che capita spesso nonostante il recall 7 giorni prima dell’appuntamento. Tutti i termini e i casi di esclusione della sanzione (ad esempio un lutto, sciopero dei mezzi pubblici o un incidente stradale) saranno indicati nella ricetta.

Quello che sarà messo in campo è quindi un meccanismo di equità e giustizia perché chi prenota e non utilizza gli spazi li toglie a chi ne ha invece diritto o necessità. Per il presidente della giunta Cerisicoli questa delibera è dunque “un impegno importante per tutti noi che siamo convinti di corrispondere a un bisogno primario dei marchigiani. Sono convinto che questo sia un sistema molto efficace che responsabilizza da una parte il sistema pubblico, che deve offrire, in ogni caso, la prestazione e responsabilizza anche ognuno di noi: quando abbiamo una vista programmata dobbiamo rispettare l’appuntamento”. Nel percorso di discussione delle misure di attuazione verranno coinvolti anche i Comitati di partecipazione dei cittadini che la regione ha già incontrato.

Sulle liste d’attesa la regione sta lavorando su tutti i fronti con sistemi di monitoraggio sempre più rigorosi e la dematerializzazione delle ricette. Per facilitare la prenotazione è stata data la possibilità anche alle farmacie e ai laboratori di analisi di prenotare e si sta creando una vera e propria rete di sportelli cup totalmente gratuiti. Ad oggi sono già 40 su 49 i laboratori che vogliono offrire servizio di prenotazione visite per i loro clienti aderendo, su base volontaria e gratuita, alla possibilità offerta. Nel frattempo sono 8 le farmacie che partecipano ed hanno già iniziato la formazione del personale con Asur: i tecnici stanno illustrando le funzionalità, le logiche di prenotazione, la normativa. Entro aprile saranno operative. L’apertura di questi punti di prenotazione, senza nessun aumento di costi per la sanità regionale, crea una serie di condizioni favorevoli per i cittadini: è molto più facile il dialogo con l’operatore, soprattutto per la popolazione più anziana che ha bisogno di assistenza, la distribuzione sul territorio riduce gli spostamenti e i tempi per ottenere la prestazione ed infine alleggerisce il lavoro dei canali tradizionali riducendo le code. In questo nuovo percorso la ricetta elettronica (dematerializzata) è uno strumento molto importante per la gestione corretta della prescrizione e della prenotazione. Avere un codice identificativo numerico consente di disporre immediatamente di tutti gli elementi della prenotazione. La Regione ha attivato la ricetta elettronica da qualche mese e a febbraio siamo circa al 50% dei medici prescrittori che la fanno per i loro pazienti. Viene rilasciata dal medico del servizio sanitario nazionale e dai medici convenzionati (medico di famiglia, pediatra, specialista).