PROFILI, IL SINDACO: “NESSUNA RESA, NO ALL’OSPEDALE PROVINCIALE”

di Marco Antonini

E’ stato in silenzio, per un po’ di giorni, dopo l’incontro con il governatore, Luca Ceriscioli, per parlare di sanità. “I ragionamenti fatti insieme ai sindaci di Jesi e Senigallia, al Presidente di Regione e alla dirigenza Asur hanno richiesto analisi post incontro per riuscire ad avere un quadro più chiaro da commentare”. Così il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli che annuncia: “Nessuna resa e nessuna idea di perorare la causa di un ospedale provinciale”. In primo piano in futuro degli ospedali di Area Vasta 2 e del sistema sanitario. “Ci siamo posti l’obiettivo – spiega – di superare i campanilismi che hanno portato i sindaci a perorare le cause dei singoli ospedali dimenticando che siamo di fronte a un presidio ospedaliero unico organizzato su tre plessi e che questo è il sistema che deve funzionare. Anche i Primari devono essere Primari di tutta l’Area Vasta e deve essere garantita maggiore elasticità nell’organizzazione del personale. L’idea è quella di unire le forze dei territori per chiedere con forza maggiore il rispetto del diritto alla salute delle comunità proponendo anche un modello di gestione che deve portare ad avere su tutte le tre strutture i servizi essenziali e una distribuzione logica e organizzata delle eccellenze”.

Senigallia, ad esempio, ha perso in passato l’oculistica che faceva dei numeri molto bassi di operazioni per l’asportazione della cataratta. In questo momento c’è l’equipe dell’ospedale di Fabriano che va ad operare nella struttura di Senigallia e i numeri si sono quadruplicati perché i pazienti riconoscono la qualità del personale. “E’ questo il concetto: favorire la mobilità delle equipe mediche sviluppando eccellenze sui singoli ospedali anzichè far spostare i pazienti o pretendere che in tutti i 3 ospedali siano presenti equipe mediche per tutte le specializzazioni”, la sintesi di Santarelli. Tanti i tagli al personale: “Nel 2019 sarà, sulle Marche, di almeno 13 milioni di euro, qualcuno parla addirittura di 17 o 19 milioni per questo bisogna lavorare su una riorganizzazione dei servizi che consenta di abbattere i costi senza rinunciare a servizi e qualità”.

I sindaci di Jesi e Senigallia “hanno espresso con forza la necessità che a Fabriano sia garantito un reparto di Pediatria. Stiamo ragionando cioè come un corpo unico e ogni sindaco si fa carico delle problematiche dei tre ospedali indistintamente” annuncia il primo cittadino. Durante il vertice con Ceriscioli sono stati annunciati concorsi per posti a tempo indeterminato per pediatri e per ortopedici che dovranno essere destinati anche al Profili. “A fronte di un piano di tagli si fa fatica a capire come questo possa essere realizzabile”. Il sindaco annuncia di aver chiesto “un piano scritto nero su bianco, una progettualità a medio-lungo termine che consenta di capire quale è l’obiettivo che si vuole raggiungere e come”. A breve la Conferenza dei sindaci di Area Vasta 2 che non si riunisce da ottobre 2018. All’ordine del giorno l’iter di approvazione del piano socio sanitario che ha già creato malumori tra i sindacati, i lavoratori e i residenti dell’entroterra che vogliono difendere l’ospedale Profili.

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dal Coordinamento Cittadino punto nascita e Ospedale Profili Fabriano

FIOCCHI ROSA O CELESTI NELLE FINESTRE RENDIAMO VIVA QUESTA CITTA’ CHE QUALCUNO VUOL FAR MORIRE

“Il comune di Fabriano ha lanciato una bellissima iniziativa: Facciamo fiorire Fabriano. Un progetto che mira al decoro urbano. Noi ci siamo interrogate e, concordemente, abbiamo elaborato una proposta basandoci appunto sul far fiorire Fabriano, perché nella nostra città ne abbiamo davvero bisogno. Che cosa può, oltre ad un buon decoro, far fiorire la nostra Città? Naturalmente i bambini. E da qui la nostra proposta: “La ministra Grillo ha promesso che a far data dal 31 prossimo, avrebbe messo in atto la revisione dei parametri che fissano le peculiarità necessarie al mantenimento del “punto nascita” negli Ospedali. Bene, perché da quella data, per sollecitare che questo avvenga e che tutto non cada nel dimenticatoio, non mettiamo dei fiocchi rosa o celesti nelle finestre delle abitazioni, degli uffici o delle varie attività, o un nastrino, una coccarda, un filo colorato ovunque si possa appendere? Perché non sollecitare l’attenzione su una tematica così importante anche attraverso un simbolo che non costa nulla ma che rappresenta un segno di speranza?” Forza, cittadini Fabrianesi, coloriamola questa città anche attraverso due colori: il rosa e il celeste! Rendiamola viva questa Città che qualcuno vorrebbe far morire, appendiamo ovunque sia possibile questi due colori come simbolo di una città che continua a sperare che i nostri figli possano continuare a nascere nella nostra Città”