“CHI PAGHERA’ I LAVORI DA FARE PER COMPLETARE L’OPERA”

di Gilberto Gasparoni, Confartigianato Trasporti

Le organizzazioni imprenditoriali delle Marche Confartigianato, Confindustria, Ance e Confartigianato Trasporti condividono e sostengono la posizione del coordinamento dei creditori dell’Astaldi relativamente al blocco dei cantieri sulla SS 76. Tale situazione si caratterizza con una serie di iniziative finalizzate a valorizzare il ruolo produttivo ed occupazionale delle imprese del territorio. Le imprese facenti parte del comitato creditori di Astaldi mantengono la posizione di non riprendere i lavori fino a quando non verrà costituito il tavolo presso il Ministero, dato che le incertezze e le difficoltà rimangono tutte, tanto che, Salini Impregilo ha richiesto una ulteriore proroga fino al 31 maggio per presentare gli atti e la documentazione necessaria per definire i contenuti del concordato. Il comitato dei creditori minaccia ulteriori proteste se non verrà trovata una soluzione al pagamento dei lavori fatti e dei servizi forniti pari a 40 milioni, lasciati ancora sul tavolo dalla società Astaldi finita in procedura concordataria. Anche i parlamentari e le regioni Marche ed Umbria chiedono l’apertura di un tavolo al ministero delle Infrastrutture e trasporti, sottolineando che il comitato dei creditori ha redatto un promemoria di quattro pagine consegnato ai parlamentari con la ricostruzione dei fatti e proposte da mettere in pratica e chiedendo una soluzione concreta sul passato. I creditori ribadiscono che la situazione creatasi sulla Ancona Perugia e sulla Pedemontana è eccezionale ed in quanto tale servono provvedimenti ed atti straordinari.

Per questo abbiamo chiesto di inserire nel DL sblocca cantieri che le opere strategiche che risultano ferme o rallentate a causa di procedure concorsuali del contraente generale e/o dei suoi affidatari è istituito, entro 20 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, un tavolo di crisi tra il MIT, la stazione Appaltante, le Regioni interessate dall’opera, gli organi della procedura ed i rappresentanti delle imprese. Il tavolo di crisi dovrà consentire la tempestiva ripresa dei lavori coinvolgendo, prioritariamente, le imprese subaffidatarie già titolari di contratti. Al fine della ripresa dei lavori è consentito alla Stazione Appaltante di pagare direttamente alle imprese subaffidatarie il corrispettivo delle opere che saranno eseguite per l’ultimazione del cantiere; corrispondere direttamente alle imprese subaffidatarie già titolari di contratti le somme maturate per gli stati di avanzamento lavori non corrisposti dal Contraente Generale e/o dai suoi affidatari a causa dell’intervenuta procedura concorsuale, anche trattenendo le stesse da quanto dovuto, a qualsiasi titolo, al Contraente Generale medesimo. Qual’ora non venissero accolte queste richieste i creditori sono pronti a notificare a Quadrilatero spa ed all’Anas in qualità di socio di maggioranza, che possono e debbono sostenere le imprese che hanno fino ad oggi costruito la nuova SS 76, un preavviso di atto di citazione contenete una richiesta di risarcimento danni dato che la Quadrilatero ha violato disposizioni normative e contrattuali non monitorando attentamente i pagamenti effettuati, o meglio non effettuati dall’affidatario Astaldi Spa ai suoi sub appaltatori, creando una gravissimo danno agli stessi.

Visto il gravissimo danno per i creditori è necessario oltre all’istituzione del tavolo di crisi la nomina di un commissario straordinario, la costituzione di un fondo a disposizione della stazione appaltante. La Quadrilatero si potrebbe rendere disponibile ad una composizione anche transattiva della controversia insorta, destinando alla tacitazione delle imprese creditrici parte delle somme da corrispondere alla Astaldi spa stessa per lavori già eseguiti e non ancora pagati e per la liquidazione di riserve in precedenza appostate. In sostanza i creditori chiedono di essere ascoltati, di ricercare soluzioni appropriate rendendosi disponibili con le proprie forze lavora, altamente qualificate a completare l’opera nei tempi più brevi possibili, ma dopo aver definito i crediti vantati e le nuove regole contrattuali onde evitare una ulteriore e drammatica penalizzazione che sta portando alcune aziende al fallimento, con la perdita di centinaia di posti di lavoro .