SOS – “NUOVO ASSETTO PER LA PEDIATRIA”, STOP AL RICOVERO DEI BAMBINI

di Marco Antonini

Fabriano – Un’altra grana per l’ospedale della città della carta. Non bastano le criticità riguardanti il reparto di Oculistica (leggi di più) e la perdita, un mese fa, del punto nascita. Si ritorna a tremare. Fari puntati sul nuovo assetto per il reparto di Pediatria dell’ospedale Profili di Fabriano. Oggi, lunedì 18 marzo, potrebbe arrivare la comunicazione da parte di Area Vasta 2 circa il futuro dell’Unità operativa semplice che dopo la chiusura del punto nascita potrebbe essere ridimensionata. In parole povere? Da oggi non dovrebbero essere più accettati i ricoveri dei bambini. Due i motivi: una nuova organizzazione del settore e la carenza di personale. Non è facile avere, infatti, la disponibilità notturna dei medici per garantire il servizio h24 con due dottori attualmente in servizio, di cui uno che, come previsto dalle norme contrattuali, avrebbe già avanzato la procedura per traferirsi in un altro ospedale. Anche di questo si è parlato venerdì nel corso del vertice del Dipartimento materno infantile di Area Vasta 2.

Un sanitario in pensione lancia l’allarme: “Da oggi la Pediatria dell’ospedale non potrà più ricoverare per recuperare personale infermieristico senza assumere nuovi professionisti. L’opera distruttiva della sanità pubblica continua imperterrita. E noi ancora ci inchiniamo ai cosiddetti potenti o considerati tali”. In un piano di riassetto non ancora ufficializzato, infatti, pare che si intenda prendere gli infermieri della Pediatria e mandarli, quando quest’ultimo è chiuso, cioè nelle ore notturne, negli altri reparti dove c’è una cronica carenza di personale. C’è anche chi pensa che il piano preveda di far utilizzare gli spazi della Pediatria, nel secondo piano dell’ospedale, ad un’altra Unità operativa, dell’ambito chirurgico, che sta piuttosto stretta. Da due anni e mezzo, oltretutto, l’ala A nella zona vecchia, è inagibile e di effettuare i lavori per ripristinare l’agibilità ancora non se ne parla. A conti fatti sono 4.500 metri quadrati quelli chiusi da più di 24 mesi. Qualcosa, comunque, non torna. Ci sono ancora alcuni tasselli che mancano per capire cosa sta succedendo. Il reparto, infatti, se dovesse continuare ad esistere, pur con nuovo assetto, non potrebbe restare chiuso di notte a meno che non si trasformi in ambulatorio. Se dovessero prendere gli infermieri ed ancora di più le stanze di Pediatria vorrebbe dire trasformare il reparto in ambulatorio oppure sopprimerlo del tutto. Con questa tesa, quindi, non sarebbe corretto dire che “si prendono gli infermieri quando di notte il reparto è chiuso”.

Il problema di Pediatria va avanti da alcuni anni. Con la soppressione del punto nascita – salvo miracolo (leggi) il 22 maggio nel corso dell’udienza pubblica al Tar di Ancona – era chiaro a tutti che la scure cadesse sul reparto fratello dove sicuramente c’è meno giro di bambini causa parti effettuati altrove. Un’organizzazione differente, quindi, per il reparto dei bambini? Sicuramente si. Oggi potrebbe essere ufficializzato il tutto nel corso di una riunione per la stipula degli atti di indirizzo. Il personale carente, oltre al punto nascita chiuso, tra i possibili motivi del nuovo assetto del reparto che potrebbe rimanere con un solo medico in servizio che, comunque, non potrebbe coprire nemmeno h12. La soluzione per salvare il reparto, l’abbiamo già fornita: formare, quanto prima, la commissione per esaminare i 35 pediatri che hanno presentato domanda per il bando indetto per l’assunzione a tempo indeterminato di specialisti. Eppure, da dicembre ad oggi, non è stata ancora fatta nemmeno la commissione. Di questi 35 alcuni avranno già presentato domanda in un’altra regione in cerca di un posto fisso. Con 5 pediatri, infatti, il reparto potrebbe sopravvivere senza problemi anche se il numero fisiologico per coprire tutte le esigenze di un reparto è 8 unità. Coordinamento cittadino in difesa dell’ospedale sul piede di guerra: “Giù le mani! E’ un reparto essenziale che risponde alle esigenze di un’utenza tra gli 0 e i 17 anni di ben 7.823 bambini residenti”.