FRANCESCA MERLONI: “NELLA NOSTRA CITTÀ BATTE IL CUORE DEL MONDO”

Fabriano – L’UNESCO Creative Cities Network è un programma nato nel 2004 con l’intento di promuovere la conoscenza, la cooperazione e i progetti tra le città che hanno identificato nella cultura e nella creatività i propulsori del proprio sviluppo. Attraverso questa rete, i Comuni possono valorizzare le proprie capacità e incrementare la presenza di prodotti e operatori culturali del territorio sui mercati nazionali e internazionali. Parole d’ordine del Network sono: collaborazione, condivisione di conoscenze e buone pratiche, confronto, progettazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Il Network riunisce oggi 180 Comuni, per un totale di 72 Paesi. Ogni città eccelle in un particolare campo della creatività: Artigianato e Arti Popolari, Design, Film, Gastronomia, Letteratura, Musica e Media Arts. Le città italiane che hanno ottenuto il riconoscimento di “Città creativa” sono nove e dal 2016 sono riunite in un coordinamento che rappresenta il “Sistema Italia” della creatività:
• Bologna (Musica);
• Fabriano (Artigianato e Arti Popolari);
• Torino (Design);
• Parma (Gastronomia);
• Roma (Cinema);
• Alba (Gastronomia);
• Carrara (Artigianato e Arti Popolari);
• Milano (Letteratura);
• Pesaro (Musica).

Il punto di Francesca Merloni

Un appuntamento che la città di Fabriano e l’intera regione sapranno cogliere nella loro essenza. A tre mesi dalla XIII Annual Conference di Giugno si fa il punto sullo stato dell’arte dei lavori alla presenza dei progettisti dei padiglioni della creatività che cambieranno il volto alla città presenti i rappresentanti delle città creative italiane che con il loro prezioso contributo daranno vita e contenuto ai padiglioni stessi presentando opere e istallazioni provenienti da tutto il mondo. “Vogliamo lanciare una sfida al senso di sfiducia, in un momento come questo in cui contrapposizioni e chiusure alzano la testa – ha dichiarato Francesca Merloni, ambasciatrice UNESCO e ideatrice dell’eveneto di Fabriano. “Le città creative ed il network a cui danno vita – ha continuato – vogliono offrire una proposta di collaborazione. Perché le città sono luoghi fertili per ridefinire il concetto e la pratica dell’essere comunità, spesso in controtendenza rispetto alle politiche nazionali. La città, oggi più degli Stati, sono luoghi di apertura, di ricezione e di elaborazione”.