BOCCIATA LA MODIFICA DELLO STATUTO, ECCO COSA SUCCEDE

di Marco Antonini

Fabriano – La modifica dello Statuto Comunale non passa nel corso del consiglio di martedì sera che si è protratto fino a tardi a Palazzo del Podestà, la mozione di sfiducia alla presidente, Giuseppina Tobaldi, è stata respinta a maggioranza. Polemiche a Fabriano per il rischio rallentamento delle attività dell’Ufficio Tecnico per colpa del mancato aggiornamento dell’articolo 110 del Testo Unico degli Enti locali. Il sindaco, Gabriele Santarelli, attacca dopo la bocciatura della correzione che avrebbe permesso di assegnare incarichi dirigenziali a tempo determinato: “Secondo l’opposizione siamo antidemocratici, ma non abbiamo mai danneggiato la città con le nostre decisioni, nemmeno quando all’opposizione c’eravamo noi. La minoranza invece si è dimostrata fortemente irresponsabile respingendo in consiglio un atto dovuto per aggiornare lo Statuto Comunale a quanto previsto sin dal 2014 dal Testo Unico all’articolo 110 con il quale si norma l’assegnazione degli incarichi ai dirigenti a tempo determinato. L’approvazione richiedeva i due terzi dei voti del consiglio. Il loro voto contrario – denuncia – ha condannato la città a vedere ritardati una serie di lavori e affidamenti di servizi essenziali: mense, pulizia scuole, servizio rifiuti. Con la decisione della minoranza di bocciare la correzione dello Statuto danneggiano anche i comuni di Sassoferrato e Cerreto determinando il blocco delle attività della Centrale Unica di committenza. Come se non bastasse dovremo anche spendere somme impreviste per affidare all’esterno servizi che avremmo potuto svolgere con personale interno. Nelle prossime settimane quando ci chiederete come mai alcuni lavori non vanno avanti, compreso il restauro della fontana – conclude – o come mai alcuni servizi non si attivano, sapremo cosa rispondere”. Leggi qui la nostra anticipazione.

Balducci (Pd) e Giombi (Fp)

Di pensiero diverso il consigliere Giovanni Balducci, Partito Democratico. “E’ stato un grande errore quello di bandire il concorso per il nuovo dirigente dell’Ufficio Tecnico e poi bloccare tutto. Non puoi accorgerti di questo – dice il capogruppo del Pd – dopo aver fatto il concorso. Il problema esiste dal 2014 e si poteva correggere già due anni fa. Gli atti, comunque, sono tutti validi. Come opposizione – spiega – avevamo proposto di prenderci un mese di tempo per correggere questa e altre cose dello Statuto che andavano aggiornate, come la questione relativa ai revisori. Questo tempo non è stato concesso. Peccato perché dopo i lavori in Commissione avremmo votato tutto in dieci minuti. Evidenzio, a questo punto, errori e leggerezza non solo da parte della maggioranza, ma anche degli uffici”. Nelle prossime settimane potrebbe essere convocato nuovo Consiglio. Alla terza votazione basterà la maggioranza (e non i due terzi) per approvare le correzioni dello Statuto. Critico Andrea Giombi, Fabriano Progressista: “Un consiglio sconcertante. Come minoranza abbiamo fatto il possibile per difendere la democrazia, ma ha prevalso la dittatura della maggioranza. Mi domando che senso ha la politica, e che senso ha farla. E intanto chiude il punto nascite di Fabriano, è in atto da anni una crisi occupazionale che conta circa 4.000 disoccupati e l’Amministrazione convoca un Consiglio Comunale approva un regolamento che riduce i poteri della minoranza, e si affretta anche a modificare lo Statuto Comunale, che rappresenta la Carta Costituzionale del Comune”.