IL FASCINO DELL’EREMO DI SAN GIROLAMO E IL MITO DEI TEMPLARI

Siamo, in zona frazione Pascelupo, nome che richiama luoghi isolati e selvaggi, dove il lupo, l’antico predatore, forse la faceva ancora da padrone. Siamo sul versante orientale del Monte Cucco, tra alti e grigie pareti di calcare, dove scorre il Rio Freddo, luoghi fitti di vegetazione, tra gruppi montuosi naturalisticamente più integri ed interessanti dell’Appennino Umbro-marchigiano. L’eremo è arrampicato su uno sperone roccioso a strapiombo sulla piccola valle del Rio Freddo. E’un monastero rupestre, meta preferita di eremiti e asceti. L’eremo risale al XI secolo, nel XIII secolo vi si ritirò il monaco camaldolese beato Tommaso da Costacciaro. La storia si ravvivò col giungere degli eremiti della Compagnia di San Romualdo, Congregazione di Monte Corona creata da Paolo Giustiniani, un camaldolese in dissidio col priore della congregazione toscana. Nel 1521 fu ufficialmente dichiarato eremo per opera del beato Paolo Giustiniani con il permesso di Leone X. Qui regnava il silenzio e la vita eremitica, la solitudine, la penitenza, la preghiera, la contemplazione.

Nel 1530 risulta che ben 12 frati bianchi camaldolesi fossero residenti a San Girolamo. Da allora fino ai primi anni del XIX secolo, divenne un centro culturale di rilievo, con farmacia, orto e biblioteca, per poi decadere lentamente fino alla sua chiusura definitiva avvenuta nel 1925 per ordine di Pio XI. Lo stato di abbandono è perdurato fino al 1981, quando sono iniziati i lavori di restauro che hanno consentito la riapertura dell’eremo ad opera degli eremiti Camaldolesi, nel 1992, non è consentito l’accesso ai visitatori. E’ di costruzione romanica, tre corpi di fabbrica principali, grotte dei monaci e una cella di preghiera isolata scavata nella roccia. La presumibile presenza, già nel secolo XIV, d’edifici assai importanti e costosi all’eremo di San Girolamo di Monte Cucco – Scheggia, ha fatto ipotizzare, che la costruzione dell’eremo potesse essere stata, in origine, favorita da qualche influente Ordine religioso medioevale, come ad esempio, quello dei Templari, i quali erano presenti, con una mansione, o meglio, una precettorìa, a Perticano, antico “insediamento di strada”, a 398 m s.l.m., che risulta citato in alcuni documenti templari, uno stanziamento non meglio identificabile a Casalvento, e a Sigillo, nella Diocesi di Nocera Umbra.

Francesco Fantini