IL PUNTO NASCITA DEVE ANDARE AVANTI, ECCO PERCHE’ – PARLA ELIO PALEGO

di Marco Antonini

+++ NEL CORSO DELLA CONFERENZA STAMPA DI OGGI, 4 FEBBRAIO, IL SINDACO, GABRIELE SANTARELLI, HA ANNUNCIATO CHE MARTEDI’ PROSSIMO 12 FEBBRAIO, ALLE 8,30 PARTIRA’ UN SERPENTONE DI AUTO DALLA CITTA’ DELLA CARTA CHE ARRIVERA’, OCCUPANDO LA SS 76, PRESSO LA SEDE DEL CONSIGLIO REGIONALE DI ANCONA DOVE QUEL GIORNO E’ PREVISTA UNA SEDUTA. E’ LA PROTESTA PER DIRE NO ALLA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITA DI FABRIANO. I CITTADINI DELL’ENTROTERRA DEVONO  MUOVERSI TUTTI. +++

+++ Oltre alla manifestazione del 12 febbraio in Regione ce ne sarà un’altra a Fabriano. L’appuntamento è per sabato 9 con ritrovo all’ospedale Profili dalle 9 alle 10 e poi corteo verso il centro storico. +++

Chiusura sala parto di Fabriano, una scelta solo politica. Il reparto ha tutte le carte in regola per andare avanti. “A rimetterci sarà la Regione Marche: le gestanti andranno a partorire all’ospedale di Gubbio e non a Jesi perchè più vicino”. Lo sostiene l’ex primario del Pronto Soccorso di Fabriano, Elio Palego, da alcuni anni in pensione. “L’accordo Stato Regioni del 16 dicembre 2010, identifica in un Ospedale con almeno 1000 parti una struttura adeguata a garantire un standard di qualità e sicurezza a mamma e bambino. Ma questo criterio che ha certo rilevanza per certi tipi di prestazioni specialistiche, che richiedono una costosa dotazione strumentale e soprattutto operatori che eseguano ripetutamente certe procedure, interventi diagnostici e terapeutici, per non smarrire senso clinico e manualità, per effettuarle in sicurezza, nel caso di Ostetricia perde un po’ della sua validità, oltre tutto impattando con una realtà così frammentata come le Marche, con problemi di viabilità, zone montane scarsamente popolate e difficilmente raggiungibili”. Diversi i motivi per sostenere l’importanza del reparto di Fabriano. “La dotazione strumentale dell’ospedale Profili – dichiara – sia sale operatorie, sala parto è sovrapponibile a quella di un grande ospedale. I medici e le ostetriche che operano a Fabriano eseguono lo stesso numero di parti di quelli che operano ad Ancona o a Milano, dove certo i parti sono più numerosi, ma di gran lungo più numerosi sono gli organici che si ripartiscono tale attività. L’ospedale è al momento dotato di Rianimazione, Pediatria, Centro trasfusionale, Pronto Soccorso, ossia di un’organizzazione e servizi che affianca il punto nascita h24 e gli garantiscono qualità ed efficienza”. Poi l’allarme. “Se continuiamo a ventilare la possibilità della chiusura del punto nascita un pediatra o anche un ginecologo  cui piace il proprio lavoro, tenderà a preferire di lavorare in una struttura in cui ci siano delle certezze”. La politica si muove.

M5s

“Siamo pronti a tutto per difendere il punto nascita e a chiedere le dimissioni del Governatore, Luca Ceriscioli”. Così gli attivisti e i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Fabriano. “Siamo pronti – è il pensiero unanime del gruppo – a mettere in campo e a supportare qualsiasi iniziativa che possa essere utile per manifestare alla Regione Marche, al Governatore e al Ministero della Sanità, la volontà dei cittadini di Fabriano e di tutti gli utenti dell’ospedale Profili, di combattere affinché questo gioco sulla loro pelle si concluda e affinché finalmente in Regione si attivino tutte quelle procedure per eliminare, in primis, tutte le carenze di personale che sono note da anni e che possono andare nella direzione della revisione dei parametri tecnici che consentano quindi il mantenimento del punto nascita a Fabriano”. Nel mirino dei pentastellati la politica regionale. “Da troppi mesi – purtroppo – il diritto alla salute è merce di scambio utilizzata dalla vecchia politica, rappresentata dal Pd in Regione e dal Governatore Ceriscioli, solo per assecondare i propri fini propagandistici nel tentativo di arginare l’irreversibile emorragia di consensi. Tutto questo per tenere fede alle promesse elettorali che hanno fatto ai finanziatori della campagna elettorale, gli stessi operatori della sanità privata che si vuole potenziare e favorire svuotando giorno dopo giorno quella pubblica”. Per questa mattina è stata convocata una conferenza stampa in Comune perchè “il limite della decenza ha tracimato. Abbiamo assistito all’ennesimo tentativo di gettare l’“irresponsabilità” di questo gioco sul tavolo del Ministero della Sanità, pur sapendo che a Roma solo pochi giorni fa l’unica dichiarazione riconducibile alla Ministra Grillo testimoniava la volontà del Governo di rivedere quei parametri che consentirebbero di mantenere vivo e operativo il reparto di Ostetricia del nosocomio fabrianese – concludono gli attivisti e i consiglieri – se solo la Regione, che in base alla Costituzione italiana è l’unica in grado di legiferare in tema sanità regionale, attivasse il percorso di tale revisione o mediante deroghe”.