DANIELA BRUNELLI, PARLA LA MAESTRA DEI “CITTABIMBI”

Quando si è parte nell’ideazione di un progetto e poi lo si “racconta” giornalisticamente si corre il rischio di essere autoreferenziali. Nel caso de “I Cittabimbi” le emozioni vincono su tutto perché il 3 dicembre mattina a Radio Gold si è concluso un “viaggio” entusiasmante che cercheremo di illustrare con il prezioso aiuto della maestra Daniela Brunelli. Lavorare con Daniela significa proiettarsi in una dimensione di positività assoluta, rara e altresì necessaria, in un momento in cui sparare a zero sulla città di Fabriano è molto più semplice che coglierne la meravigliosa essenza. Ognuno di noi sogna la sua Città Ideale, Italo Calvino ne scrisse un libro che ho il piacere di riprendere di tanto in tanto, spesso per esorcizzare la bruttezza del quotidiano che purtroppo anche Fabriano è costretta a vivere e noi giornalisti a “raccontare”. Con l’avvicinarsi dell’Annual Meeting delle Città Creative Unesco 2019, in cui il tema della Città Ideale sarà protagonista, ci è sembrato doveroso ascoltare la voce dei bambini, in questo caso della classe Quinta B della Scuola “Marco Mancini” di Fabriano. Ai bambini abbiamo rivolto l’invito a visitare la loro città, a scoprirne le bellezze e le particolarità ma anche a rilevare ciò che potrebbe essere migliorato per rendere Fabriano quanto più vicina possibile alla loro Città Ideale. Il risultato è stato entusiasmante e superiore ad ogni più rosea aspettativa.

Daniela, come nasce e con quale obiettivo il progetto radiofonico “I Cittabimbi”?

“I Cittabimbi” conclude il primo step di un progetto di ampio respiro #fabrianosaraperchetiamo che, in risposta a un’urgenza sociologicamente rilevata, mira a promuovere una cittadinanza attiva. Coniuga poi finalità didattiche, legate alla necessità di insegnare a comunicare in modo pertinente ed efficace, con l’intento di favorire la pedagogia dell’inclusione. La trasmissione radiofonica nasce con l’intento di creare un network orizzontale, una scuola aperta, un laboratorio di ricerca e innovazione in cui i ragazzi si possano sentire protagonisti e costruttori delle proprie conoscenze.

Un percorso che è partito da alcuni cenni di dizione, necessari per imparare le modalità degli interventi radiofonici, dall’analisi di canzoni famose che parlano di città e che si è snodato attraverso diverse uscite che i bambini hanno effettuato con le loro famiglie nei punti più caratteristici della città di Fabriano, cercando di coglierne gli aspetti positivi e quelli da migliorare per avvicinare la nostra città ad un a città “ideale”. Qual è stato il risultato di questo lavoro dei bambini?

I risultati sono molteplici e investono più settori. Sono più attenti al registro comunicativo, all’intonazione, all’uso delle pause, al rispetto dei tempi e della turnazione della parola. La punteggiatura non è solo un segno grafico nel testo ma tratto enfatico nella lettura e nelle esposizioni orali. Osservano maggiormente i dettagli e, di fronte ad ogni elemento di criticità, sono pronti a interrogarsi su come sia possibile agire per trovare una soluzione. Credo che il loro sguardo per la città si sia addolcito; traspare la sensazione di volerla proteggere e aiutare. Sono più sensibili e si sentono più responsabili, quasi fossero investiti del ruolo di vigilantes o pr.

Il progetto è culminato con la trasmissione di un programma radiofonico, interamente realizzato dai bambini. La radio era un mezzo poco conosciuto dai più piccoli, che approccio hanno avuto con l’uso della parola e con l’inevitabile emozione provocata dall’avere un microfono acceso?

È stato emozionante ed entusiasmante. I ragazzi hanno bisogno di comunicare e condividere, amano raccontarsi ed essere ascoltati. La presenza del microfono, che incrementa in modo esponenziale la possibilità di diffondere le proprie opinioni, li ha motivati alla ricerca ragionata delle espressioni terminologiche più pertinenti e suggestive e a una revisione critica dei testi che avevano prodotto, con una minuzia insolita. Hanno osservato, selezionato, scritto, arricchito, sintetizzato, revisionato senza costrizioni, contribuendo tutti. Un gran traguardo sia per la scuola, spesso accusata di essere avulsa dalla realtà storico- sociale, che per questa generazione, troppo è abituata alla successione celere delle immagini e a messaggi brevi e pieni di errori: abbiamo ridato la centralità alla parola e bandito la noia.

Tra le tante riflessioni sulla città raccontate dai bambini, possiamo evidenziarne alcune tra le più particolari e magari inaspettate?

Visitare la città con le proprie famiglie ha contributo a creare un puzzle di spunti e curiosità, immagini e storia, suggestioni poetiche e rammarico. Selezionarne alcune oltre ad essere difficile non darebbe giustizia al lavoro dei ragazzi: temo che dovrete seguirci nel blog per saperne di più!

Quanto conta un lavoro di squadra tra scuola, istituzioni ed in questo caso con Radio Gold la collaborazione con gli organi di informazione per educare e formare una cittadinanza attiva e consapevole, soprattutto nei bambini?

Lo reputo fondamentale: così come i bambini attraverso il cooperative  learning possono imparare anche dagli altri, noi adulti dovremo operare all’interno di “comunità di pratica” in cui ogni soggetto coinvolto contribuisce secondo il proprio settore di competenza e sviluppa, attraverso l’interazione, l’acquisizione di nuove conoscenze, realizzando un apprendimento permanente nell’intero arco vitale. La presenza di esperti, come te Gigliola Marinelli, che ci hai guidato e accompagnato durante tutta questa fase  e di Marco Antonini, che ha presentato gli elementi fondamentali di un articolo giornalistico,  non solo sono  stati stimolanti (l’appuntamento settimanale con te Gigliola era atteso),   ma ci ha anche offerto la possibilità di entrare a contatto con il mondo e le regole  della comunicazione: una delle finalità del progetto è quella di implementare l’uso consapevole e critico delle tecnologie in questo settore.

Come proseguirà questo progetto, accennavi ad un blog, possiamo dire che non finisce qui?

Assolutamente. Il blog,saraperchetiamo.altervista.org, sarà attivo sin dai prossimi giorni, permetterà ai ragazzi di condividere il loro sguardo amorevole, come suggerisce il nome stesso, sulla città. Il progetto si concluderà a fine anno scolastico ma prevede più tappe: il 10 pv ospiteremo, nella nostra scuola “Marco Mancini”, il sindaco per sottoporlo a un’intervista e a cui consegneremo alcune ipotesi migliorative per la città, avanzate dai bambini. La responsabilità del “buon cittadino”, infatti, esclude la critica fine a se stessa. Ci attiveremo anche per contribuire, con uno slogan, all’interno di un progetto di “comunicazione ambientale” per diffonder buone prassi per il rispetto e la cura delle aree verdi. Il 18 presso la Scuola Secondaria “Giovanni Paolo II”, in continuità verticale, attiveremo un laboratorio per la personalizzazione di t-shirt su cui, gli alunni delle Professoresse Ciliberto e Landolfi hanno realizzato i principali monumenti di Fabriano e che “I Cittabimbi” indosseranno a spasso per  l’Italia In miniatura e durante le loro uscite; è prevista una poesia dedicata alla città, le cui parole,  grazie al contributo del Professor Sanpaolesi e della band dell’Istituto, diventerà un inno o un rap. A partire da gennaio, le professioniste dell’Archeomega ci indirizzeranno a uno studio più approfondito del Palazzo del Potestà e della Fontana Sturinalto, oltre che del Museo della Carta e della Filigrana. Alcune delle espressioni più significative potranno essere utilizzate per la realizzazione di una carta tematica della città.  Cittadini impegnati i nostri Cittabimbi: infondono speranza per il futuro!

Gigliola Marinelli