“RESTEREMO QUI, I NOSTRI CARI STANNO BENE”

di Marco Antonini

“Stiamo bene qui e non ce ne vogliamo andare. Siamo trattati benissimo, come in una vera famiglia”. Così alcuni dei 32 utenti dell’hotel Gentile di Fabriano assistiti dagli operatori della cooperativa Iris. I familiari degli utenti, infatti, sono molto preoccupati. “Non chiudete il Centro e non spaventate i nostri cari indifesi” è stata la presa di posizione di alcuni figli che hanno qui il proprio padre o madre anziano. I titolari della Cooperativa Iris hanno garantito la massima collaborazione con le istituzioni per risolvere questa situazione e ribadito, più volte, la loro posizione: “Non siamo una residenza protetta, prestiamo assistenza domiciliare. Gli utenti sono ospiti dell’hotel – riferiscono – e la cooperativa Iris presta assistenza domiciliare in base alla richiesta dell’utente o del familiare”. Un servizio, quindi, in conto terzi e non una residenza protetta per anziani che necessita di altre autorizzazioni. La cooperativa Iris, infatti, opera in strutture alberghiere in cui, oltre ai servizi classici di accoglienza e ristorazione, è possibile richiedere un’assistenza leggera calibrata sulle esigenze del proprio familiare, un albergo assistito, quindi. Vi si accede pagando una tariffa alberghiera, cui si aggiungono i costi variabili dell’assistenza all’anziano, che possono però essere detratti fiscalmente”.

Il ricorso

“Dall’hotel non ce ne andiamo per nessun motivo, dovranno venire le forze dell’ordine a tirarci fuori. I nostri cari si trovano benissimo, sono rinati, sereni. Prima non c’era nessun posto nelle strutture pubbliche, ci siamo dovuti rimboccare le maniche da soli e adesso tutti pretendono di dirci cosa dobbiamo fare”. E’ lo sfogo dei parenti dei 33 utenti ospiti dell’Hotel Gentile, in via Di Vittorio a Fabriano, che entro questo mese dovranno lasciare la struttura dopo l’ordinanza del sindaco, Gabriele Santarelli, che ordina, la ricollocazione degli anziani altrove. La decisione è arrivata dopo il blitz notturno dei carabinieri del Nas di Ancona e il sopralluogo dell’Asur che parlano di residenza protetta senza le dovute autorizzazioni. L’avvocato Fabio Grugnaletti, rappresentante dei familiari, ha incontrato oggi pomeriggio, 3 dicembre, la stampa per annunciare che, entro la settimana, verrà depositato ricorso con richiesta di sospensiva del provvedimento. “E’ un grave disagio quello che stanno subendo gli anziani e i loro cari – ha detto – e che riguarda il tessuto sociale di questa città. Qui i nonnini si trovano bene, hanno ritrovato serenità. Alcuni sono addirittura migliorarti perché socialmente stanno tutti insieme e quindi trascorrono meglio le loro giornate. Gli anziani sono ospiti dell’hotel Gentile, pagano regolarmente e in più hanno l’assistenza da parte del personale della cooperativa Iris”. Non è esclusa, a breve, la creazione di un comitato di parenti per sensibilizzare l’opinione pubblica un tema così delicato.

I protagonisti

“Grazie a questa struttura siamo tranquilli – ha detto Erminio Piermartini – perché c’è assistenza e tranquillità. Alternative non ci sono”. Domenica Morelli: “Ho portato qui mia zia da Latina, provincia di Roma, e quando le ho detto che sarebbe andata in hotel, lei ha subito pensato a una vacanza. Non è facile portare i nostri cari in un contesto nuovo. Qui mi sono fidata di tutti fin dal primo momento perché conoscevo la serietà della cooperativa Iris. Posso sempre entrare, a tutte le ore, e ho trovato mia zia sempre serena. Non ci sono mai stati problemi in questi mesi grazie alla professionalità e all’amore delle 25 persone che ci lavorano. Paghiamo tutto senza usufruire di soldi pubblici: potrò fare come voglio? Zia da qui non uscirà”. Gabriella Catalani, invece, sottolinea come “questi anziani non possono essere spostati altrove perché stanno benissimo in hotel. Siamo preoccupati per i nostri cari perché il trasferimento altrove potrebbe peggiorare le loro condizioni di salute”. Luna Compagnucci, infine, ha evidenziato come “tutti sapevamo, dall’inizio, che i nostri cari sarebbero stati in hotel con il servizio assistenza e non in una residenza protetta, l’abbiamo scelto per questo motivo”.