STOP ALLA PRODUZIONE TRA NATALE E CAPODANNO

Fabriano – Per il momento il ricorso agli ammortizzatori sociali è stato scongiurato almeno fino a febbraio o marzo 2019, ma scarseggiando le commesse, le Cartiere Miliani potrebbero chiudere almeno 12 giorni sotto il periodo di Natale e Capodanno. La notizia è stata già comunicata agli operai che attendono solo la circolare ufficiale da parte dell’azienda. Da capire, invece, se su base volontaria alcuni dipendenti potranno effettuare, dal 27 al 29 dicembre, lavori di manutenzione alle macchine. Nella storica sede di via XIII luglio di Fabriano, infatti, si è pensato di chiudere lo stabilimento durante il periodo scolastico delle vacanze di fine anno. La decisione verrebbe estesa anche agli altri siti produttivi del gruppo. I giorni ipotizzati sono quelli che vanno dal 22 dicembre al 2 gennaio. La produzione, quindi, andrebbe in ferie per quasi due settimane in una parte dell’anno, quello tra Natale e Capodanno, quando, fino a pochi anni fa, si lavorava a pieno ritmo anche nei giorni segnati di rosso sul calendario, non senza polemiche tra proprietà e sindacati. L’azienda, oggi nelle mani del fondo americano Bain Capital, sta attraversando un momento di difficoltà per colpa delle commesse diminuite soprattutto dall’estero. Dopo lo stop estivo, arriva quindi quello natalizio per il settore banconote dove è in funzione una sola macchina, quella chiamata ottava, mentre le altre due sono già ferme. Con l’arrivo del nuovo anno si dovrà rivedere il piano industriale e non si esclude il ricorso alla cassa integrazione per i circa 600 dipendenti degli stabilimenti di Fabriano e Rocchetta. I sindacati stanno monitorando la situazione. Si cerca di capire come fronteggiare la situazione dopo la perdita di importanti commesse dall’India e dalla Banca Centrale europea. C’è da segnalare che proprio un anno fa di 60 contratti a termine ne sono stati rinnovati solo alcuni. Nei mesi scorsi, invece, 38 operai trasferiti in altre sedi sono stati richiamati a Fabriano per avviare una delle macchine fermate dopo la perdita delle commesse Euro e di carta-moneta dall’Asia. Cinque le assunzioni a tempo determinato. In 13 dal sito di Castelraimondo, 19 da Rocchetta e 6 dalla linea F3 di Fabriano, cioè il reparto che produce vari tipi di carta, tra cui quella da fotocopia, per un totale di 38 operai, sono tornati nel reparto che era stato fermato per mancanza di commesse. I sindacati hanno chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico di svolgere un ruolo di garanzia per la salvaguardia dei posti di lavoro.

Marco Antonini