LUCIA CAPORALI: “A PROPOSITO DI GOVERNO DEL CAMBIAMENTO”

di Lucia Caporali, coordinatrice Forza Italia Fabriano

Sono trascorsi sei mesi dall’insediamento del governo 5 Stelle – Lega e crediamo che sia giunto il momento di tracciare un primo bilancio dell’attività dell’esecutivo gialloverde. Insediatosi a Palazzo Ghigi, il premier NON eletto Giuseppe Conte sottolineò la grande novità del sedicente “ Governo del Cambiamento”, nato dal “contratto” stipulato tra le due forze politiche uscite vincitrici dalle elezioni politiche del 4 marzo. A parte il fatto che di vincitori non ce ne fossero, visto che la Lega apparteneva alla coalizione che aveva raccolto il maggior consenso nel Paese, ma da sola si attestava intorno al 17%, che i pentastellati erano il partito di maggioranza relativa ma da soli non avevano i numeri per governare, a parte tutto, il governo si proponeva di spazzare via in un amen tutte le storture, le ingiustizie, le corruzioni che da anni affliggono la nostra povera Italia. Oggi, trascorsi sei mesi, ci domandiamo cosa realmente sia cambiato. La risposta è semplice e disarmante: NIENTE! O meglio, diverse cose sono cambiate ma in PEGGIO!
• Maggiore disoccupazione, soprattutto giovanile.
• Crescita quasi nulla del PIL con inevitabile impoverimento del Paese.
• Maggiore burocratizzazione per le imprese e le attività produttive e di servizio, grazie al sedicente “Decreto dignità” che ha avuto come unico risultato la perdita di posti di lavoro.
• Nessun abbassamento delle imposte, tasse e balzelli vari, né per le famiglie né per le imprese.
• Nessun provvedimento capace di favorire la nascita e lo sviluppo del lavoro e di promuovere politiche di sviluppo.

Ma ciò che più infastidisce è la presupponenza e l’arroganza con cui gli esponenti di governo, tra una diretta Facebook e qualche twit, spacciano la propria incapacità per “cambiamento”. Nulla di quanto promesso ai cittadini in campagna elettorale è stato fatto. • Scomparsa la FLAX TAX promessa al 15% dalla Lega (parola del leghista Armando Siri a Fabriano in piena campagna elettorale) e sparita con qualsiasi percentuale, forse inghiottita dall’oblio delle casse vuote.
• Una diminuzione irrisoria di sbarchi di clandestini:
meno 77% ad ottobre 2017 rispetto all’anno precedente – Ministro dell’Interno Minniti,
meno 3% ad ottobre 2018 rispetto al 2017 – Ministro dell’Interno Salvini.
Paradossale in proposito la vicenda della Nave DICIOTTI; clamori, dirette Facebook, proclami, per avere un unico risultato: un centinaio di clandestini in più a spasso per il Paese con la beffa di averli pure accompagnati in Centro Italia.
• Un CONDONO fiscale rinominato “pace” per vergogna nel chiamarlo CONDONO, visto che i santissimi 5 Stelle non potevano accettare il significato semantico del termine condono.
• Una maledetta confusione sul tema dei vaccini, con vertiginose inversioni ad U tanto che ad oggi non si capisce se i vaccini siano da fare oppure no. Nel dubbio RIMANDARE.

• Il presunto smantellamento della famigerata Legge Fornero: un giorno vale quota 100 con
62 + 38, un altro 100 con 63 + 37, un altro ancora non ci sono penalità, il giorno dopo però si e pure sostanziose, visto che si può perdere fino al 30% . E poi OK per i privati ma non per la pubblica amministrazione. Booh? Che confusione! Si vedrà. Magari al compimento del 100mo anno di età.
• Capitolo infrastrutture: i santissimi 5 Stelle dal paradiso dell’onestà ta-tà, ta-tà, non possono accettare le costruzioni del demonio! E allora NO TAV, NO TAP, NO PASSANTE, NO GRONDA, NO TUTTO. Come si può pensare che un Paese possa crescere senza un’adeguata rete di infrastrutture?
• E per finire la ciliegina sulla torta, lo sciagurato reddito di cittadinanza, miliardi di euro sperperati senza alcuna certezza di porre rimedio alle reali situazioni di indigenza, anzi con la concreta possibilità che, come al solito, siano i più furbi a beneficiarne: schiere di nullafacenti e nulla volenti fare, lavoratori in nero ed evasori. In proposito una domanda ci sorge spontanea: se i nullafacenti non possono lavorare perché il lavoro non c’è, come si può pensare addirittura a tre diverse proposte di lavoro da non rifiutare pena la perdita del sussidio? Delle due una: o il lavoro c’è e allora lavorino, oppure non c’è e forse l’unica cosa sensata sarebbe pensare alla sua creazione.

Si potrebbe continuare ancora per le lunghe, tante e tanto inconcludenti sono le azioni scellerate che il “Governo del Cambiamento” sta mettendo in atto. Sempre più spesso Di Maio e Salvini ci appaiono come due bambini stizzosi che si scambiano le figurine: “ io voglio il pesce pagliaccio e in cambio ti dò il pappagallo colorato”, con mamma Conte che ogni tanto ricorda loro di non bisticciare troppo. In economia, nei rapporti con gli altri Stati, nella lotta alla criminalità, nella promozione del lavoro, il Paese ha bisogno di una politica seria, univoca e chiaramente definita che non può di certo scaturire da un contratto che, per sua natura, avvalla qualcosa in cambio di qualcos’altro. Purtroppo se i provvedimenti adottati sono completamente contrapposti producono solo il totale annullamento dei loro effetti. Pensiamo ad esempio alla possibile riduzione della pressione fiscale che la Lega ha sempre detto di voler attuare; gli eventuali benefici che ne deriverebbero sarebbero annullati dalle peggiori politiche assistenzialistiche promosse dal Movimento 5 Stelle. In conclusione, speriamo che il Governo del cambiamento cambi realmente rotta, ma siamo molto pessimisti in proposito e realmente preoccupati, perchè l’Italia avrebbe bisogno di ben altro!