EXPORT DISTRETTI MARCHE, TORNA IL SERENO. FABRIANO: CAPPE +5%, CARTA -10,2%

Ancona – Si interrompe nel secondo trimestre 2018, che fa registrare una variazione percentuale tendenziale positiva pari al 2,8%, l’andamento negativo dell’export dei distretti delle Marche. Un dato in linea rispetto al totale dei distretti tradizionali italiani (+3,1%) e superiore al manifatturiero della regione (-0,1%). Questo quanto emerge dal Monitor dei distretti industriali delle Marche curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Il trend positivo è determinato dai mercati maturi che crescono del 6,2% mentre si registra un lieve calo dell’1,5% sui mercati emergenti. Sui primi è aumentato l’export verso Francia, Germania, Spagna e Stati Uniti, mentre sui secondi si segnalano rallentamenti in Romania, Cina e India. Dopo il calo del primo trimestre, inoltre, tra aprile e giugno hanno ritrovato il segno positivo anche le esportazioni verso la Russia, che hanno registrato una crescita dell’1,2%, totalmente imputabile all’Abbigliamento.

“Intesa Sanpaolo ha ulteriormente rafforzato nell’ultimo periodo la propria già importante presenza nelle Marche e intende porsi sempre più come punto di riferimento per le imprese marchigiane, consapevole delle loro esigenze e in particolare di quelle delle piccole imprese che caratterizzano il tessuto imprenditoriale locale – ha sottolineato Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo -. Anche alla luce dell’analisi dei flussi dell’export dei Distretti la sfida è accompagnare le imprese rispondendo ai loro bisogni tradizionali ma anche, sempre più, supportandole nello sviluppo di quelle innovazioni e competenze che possono renderle sempre più competitive sui mercati internazionali. In questo senso l’impegno del nostro Gruppo è fatto di conoscenza e dialogo diretto con le aziende e le loro associazioni di categoria”.

Cinque distretti marchigiani, sui nove monitorati, crescono nel secondo trimestre 2018. Le calzature di Fermo chiudono in positivo (+3%), grazie all’aumento delle esportazioni in Germania, Francia, Svizzera e Hong Kong. Le cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano crescono del 5,5%, per via dei flussi verso Francia, Stati Uniti e Spagna. Molto bene anche le macchine utensili e per il legno di Pesaro (+9,1%), l’abbigliamento marchigiano (+12,9%) e le cucine di Pesaro (+9,5%) grazie alle vendite in Francia e Stati Uniti. Delicato, invece, il quadro degli altri distretti. Si evidenziano alcune difficoltà per due distretti del sistema moda, la pelletteria di Tolentino (-8,4%) e la Jeans valley del Montefeltro (-5,2%).

Inizio 2018 negativo anche per il cartario di Fabriano (-10,2%), a causa sia della decisione della Banca centrale indiana di non acquistare più cartamoneta dall’Italia, sia della forte riduzione della domanda di carta per la stampa di banconote da parte della BCE. Il secondo trimestre si chiude in negativo anche per il distretto degli strumenti musicali di Castelfidardo (-8,4%).