QUADRILATERO, RISCHIO INCOMPIUTA? PARLA L’EX SINDACO ROBERTO SORCI

Abbiamo chiesto al il sindaco “past” del Comune di Fabriano Roberto Sorci alcune riflessioni sui temi all’ordine del giorno della cronaca cittadina, visto che ultimamente sui social ha sollevato diverse perplessità riguardo l’operato della Giunta Santarelli. Cominciando dalla crisi della Quadrilatero, al destino dell’Ospedale Profili, alla svolta Mc Donald’s e la questione delle 12 stazioni di ricarica per auto elettriche. Lo abbiamo intervistato per una panoramica su questi argomenti.

Partiamo subito parlando della questione Quadrilatero. Il completamento dell’opera sarà determinante per Fabriano ed il territorio montano, come determinante sarà l’esito della riunione del Cipe. Rischiamo veramente un’incompiuta?

La rischiamo realmente, perché se non approvano le varianti (da quello che è a mia conoscenza), sicuramente il lavoro non sarà completato a breve. Considerando che è un lavoro ormai sottoprezzo (a detta di molti operatori), la statale76 non sarebbe più remunerativa, quindi Astaldi i soldi non li rischia se non è garantita e i suoi li investe da qualche altra parte. Dopo il lavoro questo è il più grande problema per Fabriano, che rischia di rimanere ancora più isolata e direi che siamo in una condizione peggiore di quando avevamo la vecchia SS76. La pericolosità è aumentata e si è ridotta la velocita di percorrenza, siamo veramente in una condizione kafkiana. La mia storia personale sulla 76 e sulla Quadrilatero è nota a tutti. Fabriano senza questa arteria completata, rischia veramente grosso.

Sulla Quadrilatero le opinioni sono contrastanti, in molti credono che la politica possa fare ben poco essendo tutto in mano alla ditta Astaldi e alla crisi finanziaria della stessa che pregiudica il completamento dei lavori. Veramente secondo te la politica può fare poco?
La politica prende le sue decisioni. Se qualcuno ricordasse il furioso dibattito sulla Quadrilatero! Il progetto nato sotto il Governo Prodi con F. Merloni per il riequilibrio delle aree interne delle Marche, dopo il terremoto del’97, poi sottoscritto dal governo D’Alema, grazie ad un fabrianese come il Presidente Spacca e a tutti coloro che lo hanno supportato. Successivamente, sempre, la politica durante il governo Berlusconi grazie al Sottosegretario M. Baldassarri ha finanziato l’opera mettendo un altro marchigiano come G. Pieralisi a governare il progetto. Ma la politica nelle tante difficoltà ha fatto comunque sempre fatto le sue scelte. Se la politica, decide di fare una cosa nell’interesse pubblico, alla fine si trovano i sistemi per farla, sempre nel rispetto della legge. La politica è volere. Poi vanno considerati gli aspetti tecnici: per fare un esempio pratico, nel caso della disgrazia di Genova, la politica ha deciso che il ponte verrà ricostruito da un’azienda dello Stato, anche se le norme sugli appalti rappresentano un ostacolo reale. E’ una scelta politica. Mi auguro che la politica sia capace di fare la stessa cosa con la Quadrilatero. Ma se le cose si metteranno male, bisognerà che gli Amministratori dei Comuni del territorio, interessati al non isolamento, adottino con il coinvolgimento della popolazione, anche misure drastiche e eclatanti. Io sarò con loro.

Riguardo il destino dell’Ospedale Profili, riconosciuto come struttura di I °livello, secondo te ne possiede le caratteristiche? Cosa eventualmente può mancare al nostro nosocomio cittadino per diventare un centro di riferimento della zona montana?

L’ospedale di Fabriano è stato negli ultimi 15 anni rivoluzionato completamente, diventando una struttura di primo livello. Il problema è che oggi, dopo il decreto Balduzzi, ci troviamo in difficoltà perché il territorio non ha una massa critica di utenza. Secondo me manca un indirizzo chiaro da parte della Regione, manca la coesione reale all’interno della struttura ospedaliera, anche per le uscite che ci sono state di medici e personale. Di fronte alle difficoltà ognuno pensa al proprio orticello, quindi c’è bisogno di un salto di orgoglio facendo anche delle scelte. Ci sono delle realtà nel sistema sanitario montano, che sono eccellenze, con grandi professionisti, che sarebbe un peccato perdere, poi adesso con l’eventuale “disastro della SS76”, la difesa intelligente dell’Ospedale della zona montana diventa un obbligo.

In questi giorni si è tornato a parlare della possibile apertura di un Mc Donald’s in città. Sarebbe stato individuato anche uno spazio privato su cui verte l’interesse della catena, situato in prossimità della Cittadella degli Studi. Il cambio di ubicazione rispetto al progetto originario del gruppo Gabrielli, previsto presso gli uffici-casa Merloni in viale Dante, comporterà ripercussioni positive o negative per il Comune di Fabriano?

La mia posizione sulla trasformazione dell’area Edil Ninno, ex Antonio Merloni, ex fabbrica delle bascule è nota a tutti. Forse in pochi sanno che da molti anni, mi occupo nella mia attività professionale di “remediation”, cioè di inquinamento dei siti industriali, operando in Italia e all’estero per l’azienda in cui lavoro. Confronto sempre a una situazione analoga a quella di via Dante, che vivo a Thionville dove, al posto del vecchio stabilimento di Indesit, abbiamo case, palazzine uffici e un centro commerciale. Tutto realizzato da una società mista costituita dai 14 Comuni dell’agglomerato di Thionville e da privati che hanno “acquistato” la proprietà Indesit. Non posso quindi non pensare alle lungaggini nostre e al fatto emotivo di dire ”Questo non si fa”. Ciò ha portato la società McDonald’s a scegliere un’altra location senza dover chiedere nulla a nessuno, se non a chi gli affitta i locali. Ma rispetto al progetto originale, che era una trasformazione urbanistica di un’area non inquinata, fuori dal sito principale e oggi ancora una superficie incolta e avveniva recuperando parte della volumetria del sito storico Merloni, per questa trasformazione il Comune avrebbe incassato gli Oneri di Urbanizzazione per diverse decine di migliaia di euro per la costruzione di un fabbricato di circa 700 mq, più altri 180 mila euro, quale misura compensativa della trasformazione, per realizzare i tratti nuovi del marciapiede di via Dante e la rotatoria della Pisana, questi denari sono andati in fumo. Per fortuna l’occupazione per il Mc avverrà. Un’altra riflessione: McDonald’s è un marchio importante e il fatto che investa a Fabriano è un segnale incoraggiante per il commercio fabrianese. Se si intervistassero molti operatori commerciali, scopriremmo della difficoltà al mantenimento dei marchi importanti da un punto di vista commerciale. Dire, (e mi ha fatto sorridere): “Noi il Mc Donald’s non lo vogliamo!” Il “noi non vogliamo” non esiste. La scelta se andare o meno al Mc Donald’s è libera. Questa è una bella lezione per tutti quanti noi, in questo caso “cornuti e mazziati”. La collettività ha perso soldi per investimenti collettivi, l’azienda realizza comunque il suo progetto. Sul sedime della storica fabbrica di Antonio Merloni, quando il processo che la riguarda sarà terminato, l’altro imprenditore eseguirà la sua proposta tranquillamente. La verità è che i tempi si sono talmente dilatati che rischiamo la perdita di interesse per l’investitore.

Sulla questione delle stazioni di ricarica per le auto elettriche sei stato tacciato di demagogia a mezzo social per conquistare qualche “like” in più. Cosa c’è di vero?

La cosa mi fa sorridere. Io ho sempre un grande rispetto dell’intelligenza altrui, ma questa affermazione è simile “al bue che dice cornuto all’asino”, perché fatta da chi vive più su Fb, che sulle delibere di Giunta. Ho evidenziato sul mio profilo Fb una riflessione, spiegando e documentando, che cosa è successo a marzo 2018. Domandandomi le motivazioni del perché si concedano gratuitamente 12 postazioni di ricarica ad Enel (con 24 parcheggi annessi), che è una società privata quotata in Borsa. Decisione che mi ha lasciato perplesso per le modalità. Se l’Amministrazione avesse voluto incentivare l’uso dell’auto elettrica o ibrida, come ha motivato in delibera la sua decisione, prima di tutto avrebbe dovuto mettere in funzione altre misure. Esempio, la riduzione del costo del parcheggio per tutti i possessori di auto elettrica o ibrida, come hanno fatto decine di città italiane. Questa misura non è stata adottata, anzi, hanno aumentato il costo dei parcheggi e ci promettono anche un aumento del numero dei parcheggi a pagamento! Lo spirito della legislazione è cercare di agevolare la trasformazione del motore tradizionale in elettrico. Allora il Comune, entro la fine 2017, avrebbe dovuto anche variare il Regolamento Edilizio, inserendo l’obbligo nelle nuove concessioni edilizie della predisposizione per l’attacco delle colonnine elettriche come previsto dalla legge. Cosa che il Comune di Fabriano non ha fatto. Il tutto per che cosa? Per far si che un’azienda privata, quotata in borsa, senza nessuna gara, potesse usufruire di questi spazi per fare business e che, molto probabilmente, potrà anche ricevere incentivi regionali, vista la delibera del Consiglio Regionale del 17 luglio 2018 che attua l’accordo Ministero -Regioni. Faccio notare a tutti che per i due impianti per la vendita dell’acqua istallati in Viale Campo Sportivo e al Parcheggione, l’Amministrazione Comunale dell’epoca ha emanato un bando pubblico, dove ha fissato il costo dell’occupazione del suolo pubblico (TOSAP) come previsto dalla legge. E parliamo di acqua, cioè un bene essenziale. Quindi non è un problema di ”like”, ma di trasparenza. Aggiungo che, il protocollo d’intesa con Enel, non è stato neanche pubblicato sull’ albo pretorio on line, come vuole la norma. Qualcuno mi ha invitato ad andare in Procura. La politica non si fa in Procura, si fa spiegando alla gente le differenze di comportamento, evidenziando gli atteggiamenti non coerenti di chi predica per gli altri.

Gigliola Marinelli