IL RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E I TARLI NEL CORO LIGNEO

Fabriano – Emergenza tarli nel coro ligneo del ‘400 della chiesa monumentale di San Benedetto, nel cuore di Fabriano, che è oggetto, a partire dal terremoto del 1997, di continui lavori. Il priore: “Sono necessari interventi urgenti come il restauro degli affreschi di De Magistris, dell’organo e del coro, un monumento storico cittadino aggredito dai tarli”. A parlare è don Vincenzo Bracci il religioso silvestrino che ha in cura la struttura, in quanto priore dell’eremo di San Silvestro, a Montefano, dove il Santo è sepolto.

La chiesa non conosce pace dal sisma del 1997. Venti anni di interventi di consolidamento e di restauro. L’ultimo si è concluso un mese e mezzo fa con la riapertura della struttura in occasione della festa di San Benedetto di Norcia. “Nel 1997 la dichiarazione di inagibilità della chiesa da parte dei vigili del fuoco – racconta don Vincenzo – ha avuto come conseguenza l’unificazione della conduzione pastorale della parrocchia di San Benedetto con quella della Cattedrale. Terminati i lavori di messa in sicurezza del tetto, la chiesa, opportunamente restaurata venne riaperta al pubblico l’11 luglio 2006, a nove anni dalle forti scosse”. Ma all’appello mancavano ancora i lavori di restauro degli affreschi e del coro ligneo invaso dai tarli. “Purtroppo il 6 aprile 2009 – prosegue il priore – il disastroso terremoto dell’Aquila causò danni anche a Fabriano. I vigili del fuoco riscontrarono alcune lesioni nell’arco della porta di accesso alla sagrestia della nostra chiesa e lo sgretolamento degli intonaci in vari punti. Il 22 aprile 2009 il sindaco Sorci la dichiarò inagibile fino alla messa in sicurezza”. Il 23 maggio 2010 fu inoltrata ai pompieri per la richiesta di apertura, anche per salvaguardare le tele, deteriorate dall’umidità. Per concedere l’agibilità si richiedeva la certificazione degli interventi eseguiti da parte del direttore dei lavori e dopo la verifica dei vigili del fuoco rimase il divieto di accesso alle cappelle. A luglio, dopo la dichiarazione dell’architetto Alessandra Pacheco fu sospesa l’ordinanza e si tornò a celebrare la Messa.

Nel 2015 la chiesa di San Benedetto restò chiusa per mettere in sicurezza gli stucchi delle cappelle di sinistra e nel 2017 quelli delle cappelle di destra e del presbiterio. In mezzo l’ultimo forte terremoto che ancora si fa sentire. Nel 2017, infatti, furono anche riparati i danni provocati dal terremoto del 26 e 30 ottobre 2016: ripristino della controfacciata, riparazione del pavimento danneggiato dal crollo e messa in sicurezza del campanile. Un mese fa l’ultima riapertura. “È evidente – dichiara il priore – che saranno necessari altri interventi per ripristinare un ambiente rimasto chiuso per anni. Gli affreschi del coro di Simone De Magistris attendono di essere restaurati, come anche l’organo e la struttura lignea del coro quattrocentesco, un monumento storico cittadino consunto dai tarli. Si deve consolidare anche il campanile, ora messo solo in sicurezza”. La chiesa più bella e visitata di Fabriano ha bisogno dell’aiuto di tutti per essere conservata. Tanti gli appelli di raccolta fondi fatti negli anni per salvare San Benedetto. Fino a tutto settembre, ogni domenica, verrà qui celebrata la Messa festiva delle 16,30. Un’occasione per turisti e residenti per visitare lo scrigno d’arte di via Mamiani.

Marco Antonini