ELECTROLUX ASSUME, NUOVO PIANO INDUSTRIALE PER STABILIMENTO CERRETO

Non solo crisi aziendali e tagli occupazionali nel Fabrianese. L’Electrolux di Cerreto d’Esi che, un anno fa, ha acquistato la Best, infatti, assume. Mentre tutti temevano il peggio, con il ricorso agli ammortizzatori sociali, la svolta è arrivata con la multinazionale specializzata negli elettrodomestici. Nei giorni scorsi i sindacati hanno avuto alcuni incontri con la nuova proprietà ed è stato presentato il piano industriale: previste 50 assunzioni e l’ampliamento del sito produttivo di Cerreto D’Esi dove attualmente lavorano 200 persone. Non solo crisi aziendali e tagli occupazionali, quindi, nel comprensorio in crisi. C’è una realtà a Cerreto D’Esi che sembra viaggiare in controtendenza. Electrolux, a 12 mesi dall’acquisto di Best, l’azienda di cappe aspiranti, inverte la rotta. Tutti temevano il peggio con la proprietà americana pronta a vendere a un fondo di investimento inglese che avrebbe determinato ulteriori ricadute occupazionali in un territorio dove già la disoccupazione è alta. Si prevedeva anche un corposo ricorso agli ammortizzatori sociali. Così non è andata. Electolux, la multinazionale svedese, attiva nel comparto degli elettrodomestici, acquisisce gli stabilimenti di Cerreto D’Esi e in Polonia, dove lavorano complessivamente 450 dipendenti, di cui 200 a Cerreto. I sindacati, alcuni giorni fa, hanno avuto una serie di incontri con la nuova proprietà e in questa occasione è stato presentato il piano industriale da cui è emersa la volontà di non ricorrere alla cassa integrazione. C’è di più. Si parla, per la prima volta, di nuove assunzioni e ampliamento del sito produttivo di Cerreto D’Esi. “Ci hanno presentato un piano industriale che ci lascia ben sperare – riferiscono fonti sindacali – perché si tratta di un piano espansivo. Si parla, infatti, di circa 50 nuove assunzioni con possibilità di ulteriore aumento, qualora alcune condizioni positive si concretizzassero nel corso dei prossimi mesi”. Le assunzioni potrebbero riguardare anche i cosiddetti colletti bianchi soprattutto nei settori di ricerca, sviluppo e progettazione.