LUOGHI DEL SILENZIO, UNA MOSTRA IN CATTEDRALE E A SALMAREGIA

Fabriano – Il fascino e la suggestione del Chiostro di San Venanzo, amplifica ulteriormente l’essenza della Mostra di Gigantografie dedicate alle dodici abbazie e ai “Luoghi del Silenzio” allestita nel chiostro della Chiesa Cattedrale di Fabriano. In questo avvincente luogo del centro storico si potrà visitare e ammirare sino a settembre, un percorso di storia, cultura e religione organizzato dall’Ast Club di Fabriano, presieduto da Alberto Orfei (FOTO), che da anni si occupa di turismo nel territorio. La mostra si in divide in due Sezioni, una come detto, nel cuore del città e l’altro nell’antico Castello di Salmeregia, situato a poca distanza da Fabriano e oramai famoso per le iniziative dell’Ast Club, tra le quali la Rassegna di metà agosto “Momento Arte tra Marche ed Umbria”. In questa località preziosa gemma incastonata in un incantevole paesaggio che unisce territorialmente i Comuni di Nocera Umbra, Fabriano, Fiuminata e le Comunità Montane dell’Esino – Frasassi e dell’Alta Valle del Potenza, sono state esposte en plein aire le opere di apprezzati pittori e scultori Umbro-Marchigiani, selezionati dalla Associazione per lo Sviluppo Turistico e la valorizzazione del territorio umbro-marchigiano (Ast Club) che ancora una volta, con grande impegno e determinazione, ha organizzato un appuntamento che ha fatto il suo esordio nel giugno del 1989.

Da questa data, con crescente successo di pubblico e di appassionati di arte moderna si è passati alla edizioni del 1991 con l’adozione di una inedita formula e modulo, poi ampliato nel ’93 quando le opere di scultura sono state esposte nel Castello di Salmaregia, mentre, appunto, come in questo caso, le Gigantografie hanno trovato sede il chiostro di San Biagio e Romualdo a Fabriano, suddiviso in due spazi spostivi. Da un lato trovano posto incantevoli foto che pongono in risalto la forza e la potenza attrattiva delle abbazie disseminate nel territorio che raccontano l’epoca di San Romualdo, grande santo riformatore della regola benedettina, il cui corpo giace nella cripta della chiesa di San Biagio e Romualdo. Dall’altro, invece, sono state collocate immagini dei principali monasteri dei diversi ordini religiosi, che hanno ospitato e dato vita a grandi santi come San Francesco, San Romualdo, San Silvestro, con il conseguente forte e inalienabile contributo alla cultura religiosa. La seconda parte della mostra, è stata collocata nel Castello di Salmergia, struttura che consente al turista e non solo, di conoscere una parte importante della nostra cultura legata alle Marche e all’Umbria da rapporti storici risalenti all’epoca medievale e ducale di Spoleto. Qui, in simbiosi con la natura del luogo, fanno bello sfoggio immagini di rocche, castelli e di paesaggi naturali che portano molto bene in risalto l’importanza di un territorio di confine strategico per le vari vicende storico-religiose che hanno formato non soltanto la cultura umbro-picena ma anche quella dell’appennino umbro marchigiano.

“Sono felice e orgoglioso – ci dice Orfei – che in questo ultimo periodo in cui fioriscono tanti momenti di rinascita e iniziative che tendono a valorizzare la nostra martoriata nostra realtà, anche la nostra Associazione contribuisce, attraverso questa mostra, ad allargare la visuale della nostra profonda cultura che nei secoli ha prodotto profondi segni sia nella spiritualità religiosa sia nell’ingegno. Tra i capisaldi del nostro Statuto- conclude il presidente dell’Ast Club – c’è la promozione di iniziative turistico-culturali tra le quali, sin dagli esordi abbiamo scelto come formula, poi risultata vincente, Momento Arte tra Marche ed Umbria. Ecco perchè la località Salmaregia, ricca di storia e tradizioni ma anche di forte fascino architettonico, ha ugualmente avuto un ruolo preminente, in quanto le sue tipiche viuzze di paesino medievale, per più giorni, garantiranno al visitatore il godimento ed il senso dell’arte. Contestualmente lo sensibilizzerà ad una maggiore considerazione di ambienti spesso immeritatamente dimenticati”. In altre parole, lo spirito del promotore punta alla confluenza tra “la dimensione umana con quella estetica, vuole realizzare una simbiosi tra arte e natura, accrescere l’esigenza umana di spiritualità attraverso la cultura figurativa, peculiarità che spingono l’uomo ad elevarsi ed impegnarsi nei valori che rendono la società migliore”.

CS