I BOOTLEGS PIU’ RICERCATI

Di Massimo “Max” Salari

Aaahh….caro vecchio vinile, compagno di mille avventure…. come ci manchi, e come ci manca la tua consistenza sotto le mani, il tuo profumo. Gli occhi soprattutto venivano appagati a pieno anche con la possibilità di beccare il brano nel momento voluto guardandolo in controluce nella tua superfice vinilica (nessuno di voi lo ha fatto?). Il vinile insomma in se e per se veniva adorato e vissuto nella sua piena totalità. Figuriamoci i Bootleg che venivano stampati in tiratura limitata ed erano veri e propri cimeli illegali!

Ma andiamo per ordine, innanzi tutto, cosa è un Bootleg?

Il Bootleg è un disco pirata inciso senza il benestare del gruppo o artista interessato ne tantomeno della casa discografica. Generalmente è un concerto registrato di trafugo con un microfono o al meglio delle volte addirittura dal mixer di un tecnico birbaccione con un guadagno sonoro qualitativo non indifferente. Può capitare, anche se raramente, che si tratti perfino di qualche inedito in studio che qualcuno si è preso la bega di trafugare. Chiaramente nella maggior parte dei casi la qualità sonora di un Bootleg è decisamente scadente ( bassi inesistenti, voci del pubblico che sovrastano la musica ed ignobili fruscii) , ma questo passa in secondo piano piuttosto di possedere un live inedito del tuo gruppo preferito si è disposti a chiudere un occhio, anzi un orecchio…

Generalmente l’artwork è pressoché scadente tranne in rarissimi casi e sulla copertina di cartone bianco viene appiccicato un ciclostilato con la foto del biglietto del concerto o poco altro (almeno questo accadeva generalmente negli anni ’70). I Bootleg sono quindi cosa prelibata per ogni amante del Rock , figuriamoci per quello “progressivo” che è stato sempre cosa per pochi “eletti”. Parte quindi la ricerca disperata di noi appassionati per questi prodotti che, avrete capito, sono più fregature che altro. Ecco quindi per concludere questa mia premessa il senso di questa pagina, portare a conoscenza di quelli che sono i Bootleg più appetitosi, di qualità sufficiente e rari.

 

PINK  FLOYD

Senza dubbio il disco più famoso è ‘ Omayadd’ ( 1971 – TMOQ ) perchè pieno di inediti con pezzi in studio dal titolo ‘Oenone’ , ‘The Crumbling Land’ e ‘Fingal’s Cave’, in più la versione live di ‘ Embryo’. Gli stessi brani lo contengono il Bootleg ‘ Midas Touch’ del 1971 edito dalla WRMB.

Testimonianza del periodo Barrett è ‘ Barret’s Revenge’ ( TKRW M ) del 1967 con ancora Syd alla chitarra.

Doppio lp dal vivo del 1972 dal titolo ‘Crackers’ della TAKRL con l’intero ‘Dark Side Of The Moon’ ed altri classici.

Amburgo 1970 è la volta di ‘Take Linda Surfing’ ( Wizardo ) con lato A per ‘ A Saucerful Of Secrets ‘ e lato B per ‘ Atom Heart Mother ‘. Altri ottimi  Bootleg sono ‘Ohm Suite Ohm’ con due indiane disegnate in copertina e ‘Nocturnal Submission’ ( TAKRL ) che immortalano al meglio il periodo ‘Atom…’ e ‘ Meddle ‘.

Per il periodo ‘The Wall’ segnalo ‘ The Wall Performed Live’ ( Emka ) ed il megatriplo ‘The Wall LIve’

KING CRIMSON

Materiale di difficile reperibilità per il Re Cremisi come ad esempio ‘ Groon ‘ leggendario concerto del 1974 edito dalla Wizardo  contenente proprio l’omonimo brano oramai leggendario.

‘ Cadence  & Cascade ‘ ( Marc ) è un Bootleg giapponese registrato durante un concerto a Sheffield nel 1971 con relativi brani del periodo suddetto. Simile è ‘ Un Reve Sans Consequence Special ‘ ( Takrl ) con pezzi di concerto registrato in Olanda nel 1970. Se cerchiamo un inedito invece dobbiamo rivolgerci a ‘Doctor D’.

GENESIS

Fra i più ricercati Bootleg dei Genesis troviamo senza dubbio la performance live del1975 ‘ Swelled & Spent ‘ (TAKRL) con tutto ‘ The Lamb Lies Down On Broadway ‘.

‘ Awed Man Out ‘ ( TAKRL ) sempre del 1975 è analogo al precedente solo in versione singola.  ‘ Recorded Live At Carnegie Hall ‘ ( TAKRL 1973 ) tratta invece il periodo ‘Foxtrot- Selling…’ e rimane uno dei cimeli più appetitosi ( direi introvabile).

Gli inediti possiamo trovarli in ‘As Though Emerald City ‘ ( TAKRL 1975 ) dal titolo ‘ Happy The Man ‘ e ‘ Twilight Alehouse ‘. Per andare ancora più indietro nel tempo e più precisamente nel 1972 ,’Live At The Marquee ‘ è l’ideale. in questo vinile troviamo stralci di ‘ Foxtrot ‘, ‘ Nursery Crime ‘ e ‘ Trespass ‘.

‘Gabacabriel ‘ è un disco che contiene un evento eccezionale , ossia la performance dei GENESIS quando erano in tre con una straordinaria ed unica reunion con Gabriel ed Hackett!

Altri due ottimi bootleg bene registrati sono i doppi lp ‘ Fabula ‘ ( Pulgar Grande 1981) , disco spagnolo registrato durante i concerti del 1976/77 e ‘ Genesis In Concert ‘ ( Pulgar Grande  1982 ) che immortala la performance del 4 maggio 1980 al teatro Royal di Londra. Il disco è stampato in Canada. Quest’ultimo contiene pure  ‘The Carpet Crawlers’ e ‘ Back In The New York City ‘ registrato nel 1975 sempre nel tour inglese.

GENTLE GIANT

Vita dura per tutti i fans del gigante gentile, pochi bootleg e di difficile reperibilità.

 ‘ Amongst The Darkness ‘ ( TAKRL ) è un bel disco dal vivo datato 1975 veramente niente male. ‘ Playing The Foole In Wonderland’ e ‘ Playing The Fool’ sono altri due doppi live pressoché simili , se non uguali, contenenti pure un brano inedito da studio.

JETHRO TULL

Siamo esattamente al problema opposto dei GENTLE GIANT, troppi bootleg per il combo di Ian Anderson così da mettere a dura prova il portafoglio dei fans più sfegatati! ovviamente ecco i più significativi:

‘ Flute Cake ‘ (TMOQ-1972)    con i successi più in voga in quegli anni come ‘My God ‘ , ‘Nothing Is Easy ‘ e ‘ A Song For Jeffrey ‘. L’incisione è ottima. Esiste pure una versione in vinile rosso in tiratura di 300 copie in tutto il mondo.

‘ My God ‘ ( TMOQ -1971 )

‘ Songs For Jeffrey ‘ ( 1969 )  è registrato in quel di Stoccolma. Per conoscere al completo lo sterminato universo bootleg dei JT vi consiglio di cliccare qui: http://www.collecting-tull.com/Bootlegs/Original/Discography.html

YES

‘ Stellar Attraction ‘ ( SODD ) è della metà anni ’70 ed è un buon prodotto. ‘ The Affirmery ‘ ( TAKRL ) è un concerto negli stati uniti datato 1976 anche lui di buona fattura. Ad Amsterdam nel 1972 vengono immortalati su ‘On Tour ‘ ( TMOQ ) ma il tutto viene riboottlegato in altri dischi con ovvia scadenza della qualità sonora dal titolo ‘ The White Yes Album ‘ e ‘ Live In Amsterdam ‘.

Bellissimo ‘Yes Show ‘ ( Ruthless Rhymes ) inciso durante il tour statunitense nel 1977.

E L & P

Emerson , Lake & Palmer sono protagonisti ( non voluti ) di operazioni viniliche molto ampie, LP doppi, tripli , quadrupli , proprio come la loro imponente discografia.

‘ Live Volume 1,2,3’ ed ‘ Tour Of The  Americas’ ( Aftermath 1973 ) ne sono la conferma.

 Importantissimo pure ‘ Celestial Doggie ‘ ( Phonygram ) in formato doppio contenente il concerto di Long Beach Arena nel lontano luglio 1972. Buono pure il successivo bootleg del 1973 dal titolo ‘ Callow & Crash & Idie Eyes ‘ ( TAKRL ) sempre tratto dal tour americano.

RECENSIONE

 Tazebao – Opium Populi

Ma.Ra.Cash

Genere: Progressive Rock

Supporto: cd – 2017

La forza delle parole, la fermezza della poesia ed il viatico musicale Rock sono un connubio artistico imponente, capace di scardinare i meandri del nostro cervello con la facoltà di far pensare. Di questi tempi fermarsi non solo ad ascoltare ma per giunta pensare, è un risultato quantomeno sorprendente. Le parole importanti quanto la musica, i debuttanti Tazebao sono un equilibrio di questo concetto e sono artisti che già conosciamo nell’ambito musicale, soprattutto in quello del Rock Progressivo.

Autore dei testi e voce inconfondibile è Gianni Venturi (Altare Thotemico,Vuoto Pneumatico, Lucien Morreau&Gianni Venturi – Moloch), alla batteria Gigi Cavalli Cocchi (C.S.I.,Ligabue,), al basso Valerio Venturi (Altare Thotemico), alle tastiere Luigi Cassarini e alla chitarra Nick Soric (Lady Godiva, Mauro “Pat” Patelli Band, Salvatore “Salva” Cafiero). Testi forti dunque, riguardanti la società del momento e soprattutto il potere delle religioni ed il radicarsi nella mente dei popoli.

“Opium Populi” è un grido contro ogni forma di estremismo in generale, vuol far pensare per far scaturire l’”Io” che abbiamo dentro ognuno di noi, il modo di pensare per ridare personalità all’individuo assoggettato da questo forte potere. Si va ad attingere nel Catarismo.

Anche la copertina del disco visivamente racconta molto, fra carro armato, foto e proiettili conduce inesorabilmente alla memoria dei lavori di Gianni Sassi per la Cramps negli anni ’70, casa discografica dai concetti importanti a partire da quelli narrati dagli Area. In realtà è ad opera di Gigi Cavalli Cocchi, esperto nel settore. Dieci canzoni che sferzano la testa aprendola come un apriscatole, dove la ritmica spesso ossessiva è degna accompagnatrice delle parole.

“Caedite” è un esempio lampante, anche a dimostrazione che la forma Progressiva è rispettata, cambi di tempo annessi. Attenzione anche per i ritornelli e le buone melodie. L’elettrica “Ecce Homo” fotografa la società del momento, fra richiami a Giordano Bruno e la spietata fotografia del nostro essere “cattivo animale”. Buono l’intervento delle tastiere dal sapore vintage. Più epica nel coro da cantare è la title track “Opium Populi”, canzone profonda e comunque appetibile. Resto colpito da “L’inquisitore”, brano che si sostiene su importanti linee di basso e voglioso di mostrare anche le capacità della band nel conoscere molto bene i passaggi del Prog in senso generale, non solo degli anni ’70. “Occitania” è fra i momenti più alti dell’intero disco, rammenta in me un certo cantautorato degli anni ’70 specie nell’inciso. La mia preferita è una semi ballata e si intitola “Omnia Munda Mundis”, trivellante fra cantato in latino ed italiano. Malinconica “Reincarnazione”, altra piccola perla riflessiva ed emotiva. Buone coralità in “Rex Mundi”, così il ritornello. Il disco si chiude con “La Via Catara” e l’intro elettronico. La ritmica ricopre nuovamente un ruolo basilare. Di tanto in tanto nel corso delle canzoni si è anche potuto ascoltare nei cori, le sperimentazioni vocali a cui Venturi ci ha abituati negli anni nei suoi progetti alternativi.

La forza espressiva a disposizione della formula canzone, la poesia, e la musica fanno di “Opium Populi” un pugno nello stomaco più che uno schiaffo, i Tazebao ci gridano: “Ci vogliamo svegliare si o no?”. Importante debutto, sotto molteplici aspetti, compresa la grande professionalità palesata ed una personalità che molte band di oggi possono solamente sognare. MS

TAZEBAO “Ecce Homo”: https://www.youtube.com/watch?v=-80P379TbCM