VALENTINA TOMADA: “ECCO FABRIANO FILM FEST 2018”

Nella splendida location cittadina del Museo della Carta e della Filigrana, torna l’appuntamento con il Fabriano Film Fest, un evento giunto alla sesta edizione e che sta lanciando la città di Fabriano quale Capitale Europea del Cortometraggio. L’Associazione “Opificio delle Arti”, anche per quest’anno, ha in serbo grandi sorprese per i giorni 1, 2 e 3 giugno prossimi, date da scrivere assolutamente in agenda per un appuntamento cittadino da non perdere. Ne parliamo con l’attrice e regista Valentina Tomada, direttore artistico del Fabriano Film Fest, per scoprirne di più.

Valentina, un piacere ritrovarti per questa sesta edizione che sicuramente ci riserverà “grandi emozioni in piccole dosi”, per citare il famoso “claim” del Fabriano Film Fest. Quali novità e, soprattutto, quali grandi ospiti arriveranno a giugno in città?

Partiamo subito con le novità. Già l’anno scorso avevamo il contest per gli studenti “Bullo non è bello”, quest’anno ne avremo un altro indirizzato a tutti i ragazzi, al di sotto dei 25 anni, residenti nel Comune di Fabriano e zone limitrofe, che è stato sponsorizzato dal Rotary Club di Fabriano. Vorremmo che i ragazzi esponessero, naturalmente tramite video, la loro immagine della città di Fabriano. I fallimenti, le difficoltà, la crisi ma anche le speranze, le bellezze, i desideri. Insomma gli occhi dei giovani sulla città, sul presente e, perché no, anche sul futuro. Naturalmente nella nostra pagina Facebook Fabriano Film Fest, troverete il bando e tutte le informazioni relative. Non dimenticate di mettere un bel like! Però il discorso dei contest non finisce qui. Ma non voglio rovinare la sorpresa, difatti un ulteriore concorso verrà lanciato proprio durante il festival. Se volete avere delle informazioni in più dovrete venire  l’1, il 2 e il 3 giugno  agli eventi organizzati in occasione della sesta edizione della kermesse. Posso solo anticipare  che si tratta sempre di un video, ma deve essere di altissima qualità, dunque il bando è rivolto a tutti i video maker professionisti. Riguardo gli ospiti abbiamo parecchie sorprese per i nostri spettatori. Sabato 2 difatti, per il premio “Filigrana d’Autore”che abbiamo istituito l’anno scorso, ci sarà il grandissimo autore della fotografia Vittorio Storaro, tre volte Premio Oscar con “Reds”, “Apocalypse Now” e “L’ultimo imperatore”. Una presenza che già da sola impreziosisce il nostro festival. Come Presidente di Giuria ci sarà il regista Luca Miniero, campione di incassi con “Benvenuti al Sud”. Ma ci saranno altre sorprese, che vi racconterò a ridosso dell’evento.

Il bando per scegliere i cortometraggi è già on line, come verranno selezionati i corti e quali premi riceveranno i vincitori?

Il bando è già online da febbraio ed è possibile inviare cortometraggi fino al primo maggio. Il lavoro di selezione dei cortometraggi è lungo e faticoso. Dopo una prima scrematura,  il nostro comitato selezionatore si riunisce e guarda insieme tutti i corti che sono in lizza per entrare tra i venti in concorso. Alle volte ci sono state battaglie vere e proprie e difatti in alcune edizioni avevamo più di 20 cortometraggi, perché non siamo riusciti a raggiungere un accordo! Il Premio più appetibile è quello che riguarda il miglior cortometraggio.

Sono in palio 1.000 euro che permetteranno al regista di mettere un altro mattoncino per il successivo cortometraggio. Abbiamo poi il Premio per la miglior regia, miglior fotografia, miglior sceneggiatura, miglior attrice e miglior attore, miglior corto under 25, il Premio speciale “Claudio Casadio Tarabusi” Occhi sul mondo; da non dimenticare il Premio per il miglior corto assegnato dalla Giuria Giovani e anche tutta una serie di premi tecnici in lavorazioni, in noleggio materiali, in ore di sala per eventuali doppiaggi, color correction e altro, per un ammontare di oltre 10.000 euro.

Anche il pubblico potrà esprimere un giudizio sui cortometraggi in gara. In che modo?

Certo. Perché oltre ai suddetti premi, ci sarà anche il Premio del pubblico, attribuito dagli stessi spettatori. Difatti al momento di entrare in sala ognuno riceverà un talloncino con l’elenco dei film della serata e la possibilità di esprimere il proprio gradimento, da 1 a 10. Al termine delle serate di proiezione passeremo al conteggio dei voti.

Per l’edizione 2018 un Visual tutto nuovo realizzato da un artista fabrianese, Mauro Di Leo. Come è nata questa sinergia con il Fabriano Film Fest?

Mauro Di Leo è un nostro caro amico ed è da un paio d’anni che si diceva di collaborare. Quest’anno finalmente ci siamo riusciti e devo dire che il Visual che ha prodotto la sua creatività  è in perfetto accordo con lo spirito del festival, spiritoso e un po’ dissacrante.

Sicuramente quello che stiamo vivendo è un periodo non semplice per chi organizza eventi di rilievo, come nel caso del Fabriano Film Fest. Quanto lavoro e quante difficoltà si celano dietro una rassegna così importante e particolare?

Questo è un periodo non semplice per chiunque. Nel caso degli eventi culturali forse è ancora più complesso, perché spesso la cultura viene considerata un qualcosa di accessorio, naturalmente a torto. È pane per la mente. È pane che aiuta a crescere  e a formare il senso civico. Io credo molto in questo. Sono contenta però che andando avanti le istituzioni stiano credendo in noi e nel nostro lavoro e ci stiano supportando, naturalmente per quello che possono. Ma qualunque aiuto è apprezzabile.  Mi chiedi quanto lavoro si cela dietro la nostra rassegna. Tanto, davvero tanto, te lo assicuro. Quello che cerchiamo di fare, e mi auguro ci stiamo riuscendo, è fare un evento di qualità, con risorse alle volte davvero irrisorie.

Parliamo del cortometraggio “Do ut des”, che ti vede non solo protagonista ma anche regista. Nel corto si affronta un tema delicato, le molestie sulle donne. Può un cortometraggio avere un valore di denuncia sociale, anche su temi importanti come in questo caso?

Il mio cortometraggio “Do ut des” è davvero una mia creatura. L’ho scritto, girato, interpretato e prodotto con l’aiuto dell’Imaie, l’ente che si occupa dei diritti di sfruttamento immagine degli artisti interpreti ed esecutori. Il tema è molto delicato. Inoltre viene affrontato in modo peculiare, perché è un cortometraggio brillante. Ma io sono convinta che attraverso il sorriso, a volte anche la risata, si può far pensare. E naturalmente, come dici tu, si può denunciare. Sono moltissimi i cortometraggi che hanno il coraggio di denunciare. Un pò come Davide contro Golia. Ma sono convinta che ci possano riuscire. Far pensare. A volte anche scioccare.  Un cortometraggio, anche se breve, talvolta molto breve, può avere dei risultati impensabili.

Fabriano Capitale Europea del Cortometraggio, il sogno sta diventando realtà?

Non so se Fabriano diventerà capitale europea del cortometraggio. In fondo non so nemmeno dirti se questo è effettivamente il nostro scopo. Ma se riuscissimo a far sì che la cultura abbia un ruolo di maggior peso in questa città, aprendo le menti, instillando il dubbio, facendo ‘crescere’ e dunque creando nuove opportunità, io già mi riterrei molto soddisfatta.

Gigliola Marinelli