IL CORO DELLA POLIZIA DI STATO A VALDISASSO

Fabriano – Davvero un luogo magico, l’Eremo di Santa Maria di Valdisasso, dove un esibizione di musica corale, in molti casi considerata per pochi eletti, riesce a sciogliere ogni riserva poiché, anche un semplice profano, dentro la cornice dell’Eremo, ha ascoltato brani ai quali non si sarebbe mai neanche avvicinato. E’ successo con largo consenso di pubblico per il concerto “In…Canto all’Eremo” del coro degli appartenenti alla Polizia di Stato di Ancona, che proprio quest’anno compie 12 anni nel corso dei quali ha partecipato a decine di iniziative, sia istituzionali che a scopo benefico a sostegno di iniziative di solidarietà. Proprio il sostegno ad una buona causa, lo ha specificato Domenico Nasini, alla guida del coro degli appartenenti alla Polizia di Stato di Ancona “E’ il motivo per il quale il coro è in questo luogo che con il suo fascino rende tutto possibile, e fa sì che chiunque possa avvicinarsi e toccare con mano, anzi con l’udito e con il cuore, note e vocalità.

Fare del bene a qualcuno, appoggiare un sensibile quanto amabile obiettivo quale quello portato avanti con tanta energia, passione e profondo amore da Raniero Zuccaro, a sostegno del suo progetto in favore della missione delle suore Cappuccine di Madre Rubatto in Perù”. Un passo indietro è necessario per delineare la figura di Raniero Zuccaro, “Fabrianese Benemerito” della ultima edizione del Premio Castello di Argignano, sovrintendente Capo della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Fabriano con un lungo corso di esperienze professionali, capacità e competenze personali che nel febbraio 2010 ha intrapreso una missione di solidarietà a “La Merced” nel comune di Sayan, zona poverissima del Perù, a sostegno, come detto, dell’attività svolta dalle suore cappuccine di madre Francesca Rubatto.

Tra le tante altre cose, grazie ai fondi raccolti, va ricordata l’edificazione di alcune strutture alloggiative per bambini, con un impegno di circa € 50.000, tanto che nel 2010 si è recato personalmente in Perù per dare avvio a progetto. Da allora ad oggi ha attuato anche una serie di iniziative di varia natura, quali manifestazioni sportive e come in questo ultimo caso concerti, che gli hanno consentito di raccogliere i fondi necessari per sovvenzionare il suo programma. “In…Canto all’Eremo”, ultima sua proposta concretizzata per la Missione Perù Onlus, patrocinata dal Comune di Fabriano, dalla Diocesi di Fabriano e Matelica e dall’Avis Comunale di Fabriano, s’è rivelata un trionfo prima di tutto per lo spettacolo offerto dal coro degli appartenenti alla Polizia di Stato di Ancona (si esibisce sempre senza chiedere alcun compenso) e subito per aver rappresentato un momento culturale di alto livello. Iniziamo dagli otto brani eseguiti dai ventitrè coristi, diretti da Maria Elena Romagnuolo e dal M° Samuele Barchiesi (organo) con la partecipazione del M° Andrea Andreani (oboe). Dall’iniziale “Ave Maris Stella a “Fabriano” parte dell’opera “La Terra dei Fioretti” di Padre Armando Pierucci, dal “Padre Nostro” a “In His Love” sino alla “Preghiera del Poliziotto”, presentato da Angela Celentano e “Il Signore delle Cime” si è assistito ad un crescendo di particolari e avvincenti armonie e testi, capaci di toccare tutti i sensi e suscitare ineguagliabili emozioni: l’evento artistico diventa momento di condivisione e solidarietà, accentuato nel suo valore da una cornice millenaria. E qui scatta l’elemento culturale.

“L’eremo” ha spiegato Padre Ferdinando Campana, Superiore di questa struttura incastonata nelle colline di Valleremita “è uno spazio sacro che invita al raccoglimento e alla preghiera, un luogo prezioso di silenzio dove i francescani (con lui i frati Ignazio, Carlo, Lorenzo e Andrea) fanno esperienza del mistero che poi trasmettono agli altri, dando testimonianza di vita semplice fraterna”. Da questo inciso, con sapienza e grande conoscenza dell’argomento ha illustrato l’eremo che nel 1210 ospitò San Francesco nel suo passaggio a Fabriano; nel Seicento passò di proprietà a Chiavello Chiavelli e in seguito ai francescani; i lavori di restauro sono cominciati nel 2102 e si sono conclusi nel 2014 con risultati che lasciano stupiti in ogni senso. Bellezza dell’architettura, beni culturali in esso contenuti, paesaggio ineguagliabile, hanno fatto il paio con la bravura degli esecutori, e l’impegno degli organizzatori che non hanno certo trascurato l’aspetto conviviale, tutti magnificati e lodati dal vescovo emerito don Giancarlo Vecerrica.

Daniele Gattucci