CAMION SALE A GROTTE E SI BLOCCA, ODISSEA SULLE MONTAGNE

Da anni muoversi nel Fabrianese, tra lavori in corso sulla SS76 o con i treni spesso in ritardo, è un’odissea, se aggiungiamo pure il navigatore in tilt sembra tornare indietro di quasi cento anni! Giovedì sera un camionista proveniente dall’Est Europa che doveva raggiungere la città della carta, una volta arrivato a Serra San Quirico, inspiegabilmente, invece di superare tutte le gallerie ha girato per Sant’Elia-Grotte e ha percorso 10 chilometri di piccole strade di montagna. E’arrivato nella località alle pendici di monte San Vicino ed è rimasto incastrato in una curva. Qui il conducente coraggioso si è dovuto arrendere e chiamare i vigili del fuoco di Fabriano che hanno impiegato più di tre ore per farlo tornare a valle. E’ vero che con un po’ di buon senso nessuno si sarebbe “arrampicato” fino a Grotte per raggiungere Fabriano – avrebbe poi dovuto superare Castelletta e riscendere una marea di curve – ma non è chiaro il motivo per cui i navigatori, quando arrivano nell’entroterra vanno spesso in confusione. Anche gli automobilisti chiedono alle autorità competenti di aggiornare spesso le mappe. Alle strade provvisorie causa raddoppio della carreggiata lungo la direttrice Ancona-Perugia, quindi, ci si mette anche la tecnologia che prende in castagna facilmente chi quelle vie non le conosce. Meravigliati gli abitanti della frazione che si sono anche chiesti come mai quel camion, una volta viste le dimensioni della strada, non abbia fatto inversione prima di salire per 10 km.

Marischio

Un problema non nuovo questo che tocca da vicino anche i residenti di Marischio che hanno sollecitato, più volte, l’istallazione del segnale di divieto d’accesso all’incrocio al passaggio a livello (foto) che conduce al paese “perchè quello che c’è è troppo piccolo e i camionisti non si accorgono del segnale e arrivano in prossimità delle case”. Qui sono gli stessi paesani a dover bloccare i mezzi pesanti. Due i casi eclatanti: una volta un tir è arrivato in piazza Don Berrettini, poi è andato a finire sulle pareti di una casa provocando molti danni; in un’altra occasione, invece, il mezzo è andato in pineta riuscendo a superare una strada in salita molto stretta e per liberare il mezzo sono dovute arrivare diverse squadre dei vigili del fuoco. “Servono segnali stradali grandi e l’intervento della pulizia locale con multe severe a chi non rispetta i divieti” commentano i residenti che sollecitano anche l’aggiornamento delle mappe utilizzate tramite navigatore. Un incidente, l’anno scorso, è stato registrato anche a Coldellanoce, a pochi chilometri da Sassoferrato. Un mezzo pesante è rimasto bloccato nella frazione famosa per il presepe vivente fino ad incastrarsi tra due case. I pompieri hanno aiutato l’autista del mezzo a tornare sulla strada provinciale.

Sulla 76

Disservizi analoghi anche in prossimità della SS76. Con una lettera indirizzata alla polizia stradale e ai carabinieri della Compagnia di Fabriano, i residenti di Albacina e Borgo Tufico hanno chiesto maggiori controlli per il traffico pesante che attraversa le due frazioni. L’associazione Tuficum evidenzia come “nonostante il divieto di transito per i mezzi pesanti, i veicoli continuano numerosi a transitare all’interno del paese causando non pochi disagi alla popolazione”. Gli abitati lamentano anche problemi dovuti al cantiere Quadrilatero che ha chiuso lo svincolo SS76 che collega con il Maceratese spostando il traffico nel centro abitato. “Chi proviene dalla Vallesina – segnalano gli automobilisti – è costretto ad arrivare a Fabriano Est e tornare indietro percorrendo, in tutto, 10 chilometri in più. Una situazione che va avanti da troppo tempo.

Marco Antonini