LA CONSEGNA DELLE LETTERE DI LICENZIAMENTO AI DIPENDENTI TECNOWIND

Aperta ieri, 22 febbraio, la nuova procedura di mobilità e siglato l’accordo per il licenziamento collettivo delle maestranze Tecnowind. Oggi, 23 febbraio, saranno consegnate a mano ai 247 operai, la lettera di licenziamento presso la Sala consiliare di Palazzo del Podestà, nel centro storico di Fabriano. A breve, quindi, i lavoratori potranno richiedere la Naspi che verrà erogata per massimo 24 mesi. Intanto, ieri, il curatore fallimentare ha incontrato i rappresentanti dei sindacati in merito al fallimento della Tecnowind per il via al primo licenziamento collettivo verificatosi a Fabriano. Sempre oggi i i sindacati potrebbero aggiornare i lavoratori anche per quel che riguarda la pubblicazione del bando per l’affitto del perimetro aziendale o di un ramo d’azienda che dovrebbe uscire a breve. Le parti hanno sollecitato il curatore in tal senso. Non si esclude, infine, che possa esserne pubblicato anche un secondo bando per la ricerca di eventuali acquirenti per la vendita diretta della Tecnowind.

Tecnowind, Lodolini (Pd): “Per la crisi della meccanica occorrono interventi urgenti”

“La vicenda Tecnowind ha riproposto il tema drammatico della crisi del settore della meccanica che ha colpito duramente in questi anni il fabrianese a causa non solo della congiuntura economica ma anche di scelte scellerate da parte di grandi gruppi che penalizzano il tessuto sociale del nostro territorio”. Così Emanuele Lodolini (Pd) che spiega: “Sulla questione Tecnowind già nel gennaio 2017 presentai un’interrogazione parlamentare a seguito della comunicazione da parte della Tecnowind arrivata ai sindacati nella quale l’azienda annunciava la mancata erogazione delle spettanze (stipendio di dicembre e 50% della tredicesima), causa mancanza di risorse finanziarie, e la mancata concretizzazione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale annunciato essere prossimo ma nuovamente slittato. La situazione è precipitata e ritengo indispensabile che il prossimo Parlamento ed il Ministero dello Sviluppo Economico in particolare – spiega Lodolini – metta in cima alle priorità il riconoscimento di Area di Crisi complessa del Distretto della Meccanica leggera Fabriano-Jesi così come accaduto col Distretto della Calzatura nel fermano, sostenendo un comparto che per decenni è stato il motore dell’economia di questo territorio creando lavoro e benessere. In questa battaglia occorre che il territorio abbia dei rappresentanti in Parlamento che, a fianco della Regione Marche, siano pronti a proseguire il lavoro fatto tamponando una crisi sociale che rischia di creare spopolamento e disagio sociale. Ieri si è riunito per l’ultima volta il Consiglio dei Ministri quindi non è possibile fare nulla nell’immediato, ma assumo impegno, se eletto, di interessare immediatamente il nuovo governo.