MOVIDA, I RESIDENTI VOGLIONO “UNA VITA NORMALE” E PIU’ CONTROLLI

I residenti del centro storico di Fabriano reclamano il diritto ad una “vita normale”, chiedono più controllo contro il divertimento del fine settimana e la regolamentazione degli orari di chiusura delle attività commerciali. E’ quanto sintetizzano a circa quindici giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza del sindaco che vieta, nei fine settimana, dalle ore 21, di bere alcolici e superalcolici fuori dai locali. Chi vive in centro è per il rispetto delle regole e maggior educazione da parte degli utenti che hanno diritto a divertirsi, ma in modo corretto. “Si sta reclamando – spiega uno dei residenti – il diritto allo svago e a una resistenza forzata anziché smorzare i toni. Negli anni abbiamo registrato la presenza incontrollata di centinaia di persone che sostano lungo la pubblica via fino a tarda notte, bevendo, urlando, schiamazzando, fermando il traffico, danneggiando le automobili dei residenti e, perfino, espletando i propri bisogni a ridosso dei portoni delle abitazioni”. Molti abitanti di via Balbo e delle vie limitrofe, riferendosi a chi, dai banchi dell’opposizione, ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza ricorda che “il diritto all’iniziativa economica non può pregiudicare il diritto alla salute”. Nelle ultime settimane, intanto, sono aumentati anche i controlli da parte delle forze dell’ordine chiamate, nelle ore notturne, proprio dai residenti che, si legge in una lettera, “chiedono una vita normale, il diritto al riposo notturno, il diritto alla salute e si dichiarano pronti a difenderli in ogni opportuna sede”. Chi cerca di dormire nonostante il caos è convinto anche che gli schiamazzi notturni siano aumentati, nelle ultime settimane, come se fosse un dispetto da attuare contro chi abita in queste vie non lontane dal centro. I residenti portano come esempio anche quello di una famiglia costretta, il sabato sera, a portare la propria figlia a dormire dai parenti. “C’è chi è arrivato a pensare di vendere la propria casa e chi rischia di perdere gli inquilini dopo anni perché intenzionati ad andare a cercare una casa in una zona più silenziosa della città” confidano. I portavoce di via Balbo “apprezzano il fatto che l’attuale Amministrazione comunale abbia finalmente preso atto e formalizzato l’esistenza e la gravità di una problematica sotto agli occhi di tutti da anni e abbia posto in essere un primo tentativo di intervento, ma il percorso per la risoluzione è ancora lungo”.

Marco Antonini