ANCORA RITARDI, L’ODISSEA SUI TRENI ANCONA-ROMA

Anche ieri, 14 febbraio, un’altra giornata da dimenticare sulla tratta ferroviaria che collega Ancona a Roma. Il treno regionale veloce partito alle 8,40 dal Capoluogo di regione e da Fabriano alle 9,49 è arrivato a Termini alle 13,15, con ben 40 minuti di ritardo. A segnalare il problema alcuni pendolari che segnalano come episodi del genere accadono molto spesso. “C’è stato un guasto alla rete veloce – hanno riferito – e quindi una volta giunti a Orte il treno è stato deviato su un altro binario ed è stato costretto a viaggiare a velocità ridotta. Avevo una coincidenza per Napoli Centrale e ho dovuto attendere il treno successivo”. Gennaio 2018 è stato il mese del ritardo per gli Intercity e i Frecciabianca. Si va dai 10 minuti ai 246 minuti registrati il 29 gennaio. Il problema? Secondo i pendolari il binario unico. Gennaio è stato il mese nero degli Intercity: frequenti i canonici dieci minuti di ritardo. Il recor è stato di 245 minuti registrato lunedì 29. Su 292 chilometri, infatti, 127 sono ancora senza raddoppio. Negli ultimi 20 anni sono stati raddoppiati solo 11,2 chilometri. La conseguenza? In quattro anni l’allungamento medio dei tempi dei treni è salito di 4 minuti. Critiche contro il Frecciabianca Ravenna-Roma, l’unico che attraversa anche Marche e Umbria partendo dall’Emilia. Giorni fa è arrivato a destinazione con 100 minuti di ritardo. Diverse le coincidenze saltate.

L’odissea del passaggio a livello

Mezz’ora di attesa nella speranza che, prima o poi, il passaggio a livello di Piaggia d’Olmo, poche centinaia di metri dallo stabilimento di Rocchetta delle Cartiere Fedrigoni, ricominci a funzionare regolarmente. Arrabbiati gli automobilisti che denunciano come episodi del genere accadono spesso sulla tratta Fabriano-Ancona. L’ultima odissea sui trasporti coinvolge auto e treni e a rimetterci sono quelli che si spostano per andare a lavoro con la macchina, o devono raggiungere urgentemente il dottore, che devono attendere 30 minuti per la riapertura delle sbarre. Il motivo? Il passaggio di tre regionali. E’ accaduto recentemente a Fabriano. “In un mondo normale – raccontano – tra un treno e un altro il passaggio a livello avrebbe dovuto fare il suo lavoro. Chi e come manovra questi attraversamenti?”.

Il racconto (dal nostro archivio, 23 gennaio 2018)

Fermo con la sua macchina anche Maurizio Corte, fabrianese da sempre impegnato contro le assurdità che capitano ai pendolari che ogni giorno si spostano sulle tratte locali. “Venerdì pomeriggio arrivo alle ore 17,20 al passaggio a livello di Piaggia D’Olmo vicino al vivaio e lo trovo chiuso. Aspetto, aspetto, aspetto e dopo 10 minuti arriva il treno Ancona-Fabriano. Sono le 17:30. Ora il passaggio a livello si aprirà? No, non si apre – racconta con rabbia-. Dopo altri 10 minuti di attesa, arriva il treno Fabriano-Ancona e, così, sono già le 17,40”. Quella lunga attesa non vuole proprio finire. “Dovevo recarmi in un centro specializzato che chiudeva alle 18, ma nulla. Più di mezz’ora per fare pochi chilometri” lamenta Corte che ancora spera nell’apertura del passaggio a livello. “Macchè. Passano altri 8 minuti e le sbarre non si muovono. Mi domando: forse il dirigente se ne è dimenticato? Dopo altri 2 minuti di attesa, e siamo a 30 minuti – sottolinea – arriva un altro treno proveniente da Fabriano. Il passaggio a livello finalmente dopo mezz’ora si apre”. Nel frattempo code di diversi chilometri si sono formare in entrambe le direzioni tanto che, a Fabriano Est, hanno creato problemi a coloro che dovevano raggiungere lo svincolo SS76. “Il pomeriggio si è concluso male – sintetizza Corte – perchè sono arrivato tardi a destinazione e sono dovuto tornare a casa senza aver concluso nulla”. Polemiche da parte degli automobilisti ormai arresi a questo genere di disservizi. Problemi analoghi anche al passaggio a livello di Albacina.

Trenitalia: nel 2017 le corse sono state puntuali

Nel 2017 le corse regionali Trenitalia nelle Marche sono state puntuali – cioè arrivate entro cinque minuti rispetto al previsto – nel 92,1% dei casi (+3,2 % nel 2014) e regolari nel 99,6% (+0,8%). Per cause imputabili all’azienda sono state cancellate solo lo 0,1% delle corse programmate. Migliorano gli indici di gradimento del servizio: l’86,9% dei clienti si è dichiarato soddisfatto del viaggio (+8,2% in due anni): sono 43.500 i treni circolati per oltre 7 milioni di viaggiatori e 4 milioni di km percorsi. I ritardi imputabili a Trenitalia sono l’1,1% (-0,7% rispetto al 2016). Alto il gradimento dei clienti per informazioni ricevute (98,1%), preparazione del viaggio e facilità di acquisto dell’abbonamento/biglietto (95,3%). Apprezzati anche cortesia e professionalità del personale (95,5%) e illuminazione della carrozza (92%). Bene anche la disponibilità di treni con gradimento all’85,8% (+6,8%), collegamento con mezzi pubblici 94,8%, pulizia 72,6% (+5%) e capacità di gestire disservizi 75,3 (+6,2%).

Marco Antonini