UNA MOZIONE PER CHIEDERE LA REVOCA DELL’ORDINANZA, GIA’ RACCOLTE 400 FIRME

Tutelare il divertimento e le attività commerciali. Presentata una mozione per chiedere la revoca dell’ordinanza sulla vendita di alcolici e superalcolici, nel fine settimana, da consumare fuori i locali. “Il documento – riferisce Francesco Ducoli, primo firmatario e promotore dell’iniziativa – è stato sottoscritto, in pochi giorni 400 fabrianesi”.

Il punto di Francesco Ducoli

L’Ordinanza del Sindaco Santarelli emessa nei confronti dei gestori dei locali cittadini ha suscitato un forte dibattito sull’opportunità ed efficacia dell’iniziativa assunta dall’amministrazione. Sono convinto che questa scelta non abbia risolto alcuna problematica, inasprendo – al contrario – lo scontro tra i residenti ed i gestori dei locali, senza fornire una soluzione ragionata che, nei fatti, rimane inefficace e tuttavia colpendo in modo indiscriminato varie realtà imprenditoriali – soprattutto giovanili, senza che vi sia stata alcuna condivisione con i cittadini. Il diritto al decoro degli spazi pubblici e privati, alla quiete pubblica nelle ore notturne, alla decenza ed al buon costume rappresentano diritti di tutti e vanno tutelati, come anche la libertà di esercitare la propria attività economica, nei limiti delle leggi e del buon senso. Al fine di riportare la vicenda nell’ambito del dialogo e del confronto ho avuto il piacere di essere primo firmatario di una mozione sottoscritta, in meno di tre giorni, da più di quattrocento cittadini che, insieme ai gestori dei locali, a rappresentanti della categoria e residenti, hanno ritenuto opportuno chiedere con forza al sindaco di revocare al più presto una ordinanza non concordata, ingiusta ed inefficace che genera più problemi di quelli che vorrebbe tentare di risolvere. I firmatari richiedono altresì che la questione venga affrontata al più presto attraverso un tavolo di dialogo tra amministrazione, residenti e commercianti, al fine di trovare soluzioni efficaci e condivise nel rispetto degli interessi di tutti. Torniamo alla ragionevolezza: l’incapacità di realizzare politiche di tutela e controllo dell’ordine pubblico e del buon costume da parte dell’amministrazione non può ricadere in capo ai soli gestori dei locali, in quanto è il Sindaco che deve assumersi la responsabilità di trovare soluzioni ragionevoli in grado di tutelare tutti gli interessi in gioco, senza colpi di mano e prese di posizione arbitrarie. Non è questo il modo con cui un Sindaco dovrebbe governare la Città: sono necessari confronto e partecipazione, evitando assurde decisioni prese dall’alto senza ascoltare la cittadinanza.

Mozione sull’ordinanza del sindaco numero 33 del 01/02/2018

I sottoscrittori del presente documento, consapevoli dell’interesse dei residenti alla quiete notturna ed al decoro urbano e della necessità di garantire e rispettare la libertà di iniziativa economica privata, esprimono piena condivisione sui seguenti punti:

  • il diritto al decoro degli spazi pubblici e privati, alla quiete pubblica nelle ore notturne, alla decenza ed al buon costume rappresentano diritti di tutti i cittadini e vanno pertanto tutelati;
  • il diritto a poter porre in essere liberamente la propria attività economica deve essere sempre garantito, nei limiti delle leggi e del buon senso, sia per quanto riguarda le attività giornaliere che per quelle serali;
  • è compito dell’amministrazione comunale trovare il giusto contemperamento tra queste due esigenze che, in taluni casi, possono confliggere l’una con l’altra;
  • siamo convinti che normative non concordate, ingiuste ed inefficaci generino più problemi di quelli che vorrebbero tentare di risolvere;
  • l’Ordinanza del Sindaco non ha risolto alcuna problematica, inasprendo – al contrario – lo scontro tra i residenti ed i gestori dei locali, non fornendo una soluzione ragionata che nei fatti rimane inefficace e tuttavia colpendo in modo indiscriminato varie realtà imprenditoriali, senza che vi sia stata alcuna condivisione con i cittadini;
  • §§

Per tali motivi i sottoscrittori del presente documento

CHIEDONO:

  1. CHE IL SINDACO REVOCHI AL PIU’ PRESTO L’ORDINANZA IN OGGETTO;
  2. CHE IL SINDACO CONVOCHI AL PIU’ PRESTO UN TAVOLO DI DIALOGO TRA AMMINISTRAZIONE, RESIDENTI E COMMERCIANTI AL FINE DI TROVARE SOLUZIONI EFFICACI E CONDIVISE CHE TUTELINO GLI INTERESSI DI TUTTI.

Perché tutti siamo Fabrianesi, e mettere gli uni contro gli altri significa non comprendere il primo valore al di sopra dei vari interessi particolari: che siamo una – ed unica – comunità.