LE DONAZIONI DI SANGUE A QUOTA 5.000 A FABRIANO

Fabriano – Circa 5.000 donazioni, 2.450 donatori, con ben 132 nuovi volontari in più registrati nei primi dieci mesi del 2017. Sono i dati del centro trasfusionale dell’ospedale Profili di Fabriano. Dal 1° gennaio ai primi di novembre, si sono contate 4.677 donazioni: 3.625 a sangue intero e 1.052 aferesi. I mesi più produttivi sono stati marzo (559 donazioni: 443 sangue intero, 116 aferesi) e maggio (553 donazioni: 436 sangue intero, 117 aferesi), seguiti da ottobre con 514 donazioni e settembre con 505. Entro dicembre si è raggiunta quota 5mila. Nel 2017 è aumentato il numero dei donatori (si è arrivati a 2.450: dei 132 in più, 65 sono gli uomini, 67 le donne). Nell’ambito del 2016, i 2.233 donatori si sono recati per 4.247 volte in totale a donare il sangue, permettendo all’Avis e al centro trasfusionale di continuare a operare nella massima serenità. Il servizio trasfusionale può contare in organico un direttore, quattro dirigenti sanitari, cinque tecnici di laboratorio biomedico e quattro infermieri. “Gli esami eseguiti sui donatori – sottolineano dal centro trasfusionale – sono quelli previsti dalla normativa, oltre ad alcune integrazioni promosse dall’Avis. L’obiettivo è la completa disponibilità di sangue in tutti i suoi componenti, affinché a ogni cittadino sia garantita la corretta terapia trasfusionale con uniformi condizioni di qualità e sicurezza su tutto il territorio nazionale. Le 4.677 donazioni registrate fino ad ottobre testimoniano con chiarezza l’attaccamento della gente e, soprattutto, la sua sensibilità in un settore di straordinaria rilevanza per la sanità”.

Donare sangue è importante

Donare il sangue è un gesto concreto di solidarietà. Significa letteralmente donare una parte di sè e della propria energia vitale a qualcuno che sta soffrendo, qualcuno che ne ha un reale ed urgente bisogno, significa preoccuparsi ed agire per il bene della comunità e per la salvaguardia della vita. Donare il sangue è innanzitutto un dovere civico, la disponibilità di sangue è infatti un patrimonio collettivo a cui ognuno di noi può attingere in caso di necessità e in ogni momento.

Il sangue e gli emocomponenti sono un’esigenza quotidiana che diventa tragica ogni volta che il sangue manca, non solo in caso eventi eccezionali quali terremoti, disastri o incidenti, ma anche e soprattutto nella gestione ordinaria dell’attività sanitaria: nell’esecuzione di trapianti e di vari interventi chirurgici, nei servizi di primo soccorso, nelle terapie oncologiche contro tumori e leucemie, nella combinazione dei farmaci plasmaderivati, chiamati non a caso anche farmaci salvavita, utilizzati per contrastare patologie importanti quali anemie croniche, emofilia, malattie del fegato, deficit immunologici o nella profilassi di infezioni come il tetano e l’epatite B.

Ad ogni donazione i donatori vengono infatti sottoposti ad un’accurata visita di idoneità fisica e il loro sangue, prima di essere validato, viene attentamente analizzato per di tenere sotto controllo la salute del donatore e la qualità del sangue. Tutto ciò rappresenta una garanzia per la salute di chi riceve il sangue ma anche per chi lo dona. Diventare donatore periodico significa quindi poter monitorare il proprio stato di salute aiutando contemporaneamente la sanità pubblica ad offrire un livello sempre maggiore di sicurezza trasfusionale.

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m.a.