PD FABRIANO: “MEETING DEL DIALOGO, CI VUOLE CHIAREZZA”

di Francesco Ducoli, segretario Pd Fabriano

Art. 18 Cost.: i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Art. 19 Cost.: tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.

Ho letto in questi giorni le polemiche scoppiate sulla questione del Meeting nazionale dedicato al dialogo ed alla conoscenza tra le civiltà, che si dovrebbe tenere nel mese di Febbraio a Fabriano. Credo che sulla questione nessuno abbia voluto fare chiarezza. Partiamo dalla questione di principio: le libertà di religione e di associazione rappresentano due diritti fondamentali della persona, dimenticarsene – o peggio – farne oggetto di faziose distinzioni significa tradire lo spirito della nostra Carta fondamentale, che – piaccia o meno -, ad oggi rimane la Costituzione della Repubblica Italiana e deve essere moralmente e concretamente rispettata. Ora sulla questione locale. Quando parliamo di Centro Islamico, spesso ci immaginiamo qualcosa diverso dalla realtà. È utile ricordare che moltissimi dei partecipanti al Centro sono cittadini italiani che lavorano e vivono a Fabriano da decenni. È altrettanto utile sapere che le attività svolte dal Centro sono state molte, diverse ed aperte a tutti: dalla collaborazione con il Social Market alla marcia della pace a Jesi “contro tutti i terrorismi”, dai corsi di Arabo per gli Italiani alle varie attività contro la povertà a Fabriano, fino alla festa del dialogo dell’11 Settembre scorso. Possiamo, quindi, scegliere di percorrere due strade: o comprendere che solo tramite integrazione, dialogo e compartecipazione si possono raggiungere risultati utili e condivisi, oppure lasciarci trascinare delle paure – spesso irrazionali – che portano all’incomprensione ed allo scontro ideologico.

Per quanto riguarda il Meeting di Febbraio, credo che la polemica abbia assunto una dimensione eccessiva: il programma era in aggiornamento, quindi le presenze ancora da confermare. Si è voluto fare un processo alle intenzioni quando da parte degli organizzatori mi pare si sia usata la massima diligenza. Allo stesso modo non è condivisibile l’uscita pubblica del Sindaco che, di fronte alle contestazioni sull’evento, ha voluto cercare una via d’uscita invocando il rispetto delle regole: mi domando se tirare fuori ogni volta queste argomentazioni “formali” non nasconda forse una mancanza