TELEVENDITE ELETTORALI: ADDIO TASSE E GIOIA IN STOCK. “SARA’ TRE VOLTE NATALE, E FESTA TUTTO IL GIORNO”

“E per i primi cento di voi, in omaggio, un set di dodici coltelli Shogun a lama seghettata e un cestello in acciaio Inox per cucinare senza acqua e grassi!”. Chi non ricorda Roberto Da Crema, l’asmatico venditore di pentole delle televendite anni ’90 con la faringe perennemente stirata a manetta, noto come “Il baffo”? Ecco: la campagna elettorale, ancora prima di mettersi realmente in moto, odora già di striscia “Mondial Casa” pre-telenovela brasiliana su Rete 4. Annunci copernicani, millantamenti di sgravi, sussidi, sovvenzioni e ricchi premi (rigorosamente in gettoni d’oro), proclami di solenni addii a odiose imposte e gabelle, promesse di faldoni esattoriali spediti in massa nei tritacarte dei cartonifici, aiuti in saldo, bonus elargiti in stock, promozioni, malattie debellate, centri wellness gratis, più pilu per tutti (cit.) e altra arrembante felicità dispensata a destra e a mancina.

Di fronte al leggendario avanspettacolo, degno della più chiassosa comicità di Maccio Capatonda, impossibile non sognare. La corsa verso il bengodi sfrenato messa in atto da tutte le forze politiche è appassionante, quasi commovente, e interi battaglioni di euforici maggiorenni italici non vedono l’ora di brandir la matita per recarsi nel confortevole catafalco del seggio. Un crescendo rossiniano di emozioni, che culminerà in una sfolgorante Epifania orgasmica la mattina del 5 marzo, quando i suddetti elettrizzati italiani si sveglieranno ancora in campagna elettorale, visto che dal voto non uscirà alcun vincitore. E la avvincente torcida ripartirà.

Nell’ascesa verso l’Eden, come non cominciare dal M5S, la compagine che ha la soave sicumera di essere il primo partito del Belpaese e l’altrettanta inscalfibile certezza che il glabro leader Di Maio non varcherà mai i tornelli metallici di Palazzo Chigi. Se il reddito d’inclusione renziano è letizia, quello di cittadinanza pentastellato è nirvana: il contributo coi 5S verrà aumentato da 500 a 5000 euro a famiglia, e la platea sarà allargata a tutti i nuclei sotto il miliardo di patrimonio che non superino le ventidue unità immobiliari e le partecipazioni in sedici o più holding (praticamente resteranno esclusi solo Ferrero, Berlusconi, Armani, Tronchetti Provera e Caltagirone). Per le coperture, Di Maio ha garantito che basterà brevettare lo smaltimento dei rifiuti per telecinesi: a seguire, tutti i paesi del mondo ci chiederanno in ginocchio sui ceci di far sparire la loro immondizia a peso d’oro (umido incluso). Per andare a lavorare ogni italiano potrà servirsi di una pista ciclabile personale in morbido asfalto di marzapane, ma grazie al reddito di cittadinanza non lavorerà più nessuno, quindi utilizzeremo le opere viarie per esportare il “relax”, che nel frattempo sarà diventata la materia prima più abbondante nel paese visto il fancazzismo diffuso. Per una maggiore equità sociale, verrà approvato il taccheggio consensuale e il borseggio di facoltose donne impellicciate una tantum (ma solo per tracolle e pochette sopra i mille euro).

Se però il M5s promette l’Eden, è un autentico paese dei balocchi quello che si profila in caso di vittoria del centrodestra. Dopo le agevolazioni per dentiere e cagnolini e per i trasognati che si scordano di pagare le tasse (ai quali verranno ancora abbonate), la premiata ditta Berlusca-Meloni-Salvini annuncia lo stralcio della legge Fornero. Al suo posto, arriverà una norma che inaugurerà il ciclo “alta pensione”: l’età pensionabile verrà abbassata a 19 e mezzo, ma solo per cittadini convintamente eterosessuali che non abbiano mai mangiato kebab né dato confidenza in età scolare a vicini di banco maghrebini o a gestori di minimarket bengalesi. Tutti gli altri, invece, dovranno lavorare fino a 91 anni. Le tasse verranno decimate a colpi di bazooka: ne rimarrà un solo esemplare, la flat tax. La quale non verrà pagata in denaro: basterà che ogni donna si conceda a Berlusconi in “Ius primae noctis” e che giuri sulla Costituzione di lavare almeno una una felpa di Salvini a trimestre di quelle con scritto sopra Abbiategrasso. Soprattutto l’ex Cavaliere, però, è incontenibile. Questa volta garantirà agli italiani non un milione ma 120 milioni di posti di lavoro: praticamente due a testa. E su spinta dei centristi di “Noi con l’Italia” (non è ancora certo però se l’Italia è con loro, vi faremo sapere), il bonus bebè verrà sostituito da un pozzo di petrolio in omaggio per ogni figlio maschio nato. In caso di nascita di una femminuccia, la famiglia avrà invece un meraviglioso tv color a cristalli liquidi (sul quale si potranno però vedere solo le reti Mediaset) o un set di murine di Pandora avanzate alla Pascale. Per le coperture, nessun problema: Berlusconi ha già un accordo con i cinesi a cui ha appioppato il Milan. Penseranno a tutto loro, anche a colmare i mancati introiti dell’Iva, che verrà abolita e rimpiazzata da una semplice penitenza di quelle dire/fare/baciare/lettera/testamento. Sarà gioia imperitura ogni giorno: si potrà giocare a gara di rutti col maestro La Russa o commettere reati vari solo per il gusto di farsi portare a prescrizione dall’avvocato Ghedini. L’unica certezza è il divertimento, garantito h24.

Veniamo a Liberi e Uguali. L’Università aggratis annunciata da Grasso è solo l’inizio: il futuro è roseo coi progressisti. Addio carte di credito, bancomat e codici fiscali: si potrà fare tutto con la tessera Arci. Via ogni balzello su sesso, droga, rock ‘n roll e sul velluto a coste (Scotto e Fratoianni fremono). Il cuneo fiscale verrà ridotto così tanto che si chiamerà d’ora in avanti “cruna di un ago fiscale”, mentre la carta sul quale sono stati scritti il Jobs Act e la Buona Scuola sarà utilizzata per fare bellissimi coriandoli da utilizzare alla prima manifestazione della Cgil. Si potranno tornare a mangiare bambini, specie quelli in odore di diventare Millennials renziani. Ci sarà inoltre una ‘no tax area’ (con esenzione totale) per tutti gli uomini che avranno compiuto i 18 anni di età che si faranno crescere i baffi alla D’Alema e per le donne che esprimeranno un tasso di femminismo pari almeno al “33% Boldrini original”. Quest’ultima, poi, ha già annunciato un bonus di sette milioni di euro per ogni fake news che verrà sgominata su Facebook. Le cui coperture economiche, ha fatto sapere, verranno recuperate facendo pagare una multa di 14 milioni di euro a chi la chiamerà presidente e non presidentessa o onorevole e non onorevola.

Dulcis in fundo, il Pd. Qui si va oltre il paradiso: Renzi è pronto a scaraventare gli italiani nell’iperuranio. Tripodi fiammeggianti già prefigurano nuovi fasti degni dell’Impero romano d’occidente, che però con lui si chiamerà toscano e non romano. Gli italiani non dovranno pensare più a niente: penserà a tutto il dominus. Varerà un nuovo Jobs Act e la disoccupazione verrà debellata, o al più ridotta a semplice malanno stagionale pari a una banale rinorrea. Gli 80 euro verranno estesi anche a gatti, pesci rossi e cincillà, mentre per i meno abbienti verranno portati da 80 a 800, tutti però in buoni spesa utilizzabili soltanto da Eataly per comprare i detersivi bio da 121 euro al fusto dell’amico Farinetti. Verrà cassato per sempre il bollo auto e pure l’assicurazione: basterà esibire sul lunotto un santino del messia gigliato con sopra scritto “vai adagio, ricordati di ritwittarmi e di arrotare tutti i pedoni che nel 2016 hanno votato “no” al referendum, oltre naturalmente ai bersaniani”. Il carburante sarà gratuito per tutti: basterà firmare la liberatoria con la quale si autorizza l’installazione di una trivella nel cortile di casa. Addio anche al canone Rai in bolletta: verrà abolita la bolletta stessa, e si raggiungerà comunque la sussistenza energetica grazie alla forza d’urto costante generata dalla bocciatura da parte delle Corte Costituzionale di provvedimenti renziani. L’immigrazione cesserà del tutto: alla ministra Fedeli verrà fatta togliere l’Africa a colpi di bianchetto da tutte le carte geografiche scolastiche. Verranno organizzate continue partite di calcetto ovunque per consentire ai giovani di trovare lavoro in pieno Poletti-style e tutti gli italiani potranno andare a cena con Maria Elena Boschi, a patto però di comprare un pezzo della morente Banca Etruria. L’imposta sulle persone fisiche verrà rimpiazzata da quella sulle persone fighe (nessuno dev’essere più bello del capo). La Gazzetta Ufficiale verrà sostituita dal cofanetto dei romanzi di Baricco e la Leopolda scalzerà San Pietro come luogo sacro: lì ogni domenica il capo celebrerà un Angelus in battute da 140 caratteri scritto per lui da Recalcati. Gli italiani vedranno solo crescita e prosperità: sarà tre volte Natale, e festa tutto il giorno. Ogni Cristo scenderà dalla croce e anche gli uccelli faranno ritorno.

(PS. L’unico che sta zitto e non spara cazzate è Gentiloni, sarà un caso?)

Valerio Mingarelli