CARTIERE AMERICANE, “NUOVO AZIONISTA PER LE SFIDE FUTURE”

Le cartiere di Fabriano diventano americane. Bain Capital Private Equity, una delle principali società di investimento globale, ha firmato venerdì un accordo per l’acquisizione di Fedrigoni. Fondata nel 1888, la Società stima di raggiungere, quest’anno, un fatturato di circa 1,1 miliardi di euro. Il preliminare di vendita è diventato realtà due giorni fa. A breve potrebbe iniziare una nuova fase per lo stabilimento di Fabriano e per quelli di Rocchetta, Pioraco e Castelraimondo. E’ stato Ivano Sessa, direttore di Bain Capital Private Equity, a ribadire di “credere che Fedrigoni abbia potenziale per crescere significativamente, sia sul piano organico che attraverso acquisizioni, e collaboreremo per accelerare questo processo, come già fatto in altre realtà industriali a livello globale”. Dello stesso avviso l’ingegner Alessandro Fedrigoni che ha informato personalmente gli impiegati nel corso del tradizionale scambio di auguri di Natale e che attende il nulla-osta da parte delle Autorità preposte. “Il Gruppo – ha detto il presidente di Fedrigoni – avrà un nuovo azionista per poter affrontare al meglio le sfide future. La nostra famiglia, come azionista unico, ha accompagnato l’azienda fin qui, ora abbiamo bisogno di una presenza internazionale che dia risorse nuove per affrontare la crescita verso traguardi ancor più ambiziosi. A riprova di quanto crede nelle nuove prospettive di sviluppo, parte della famiglia Fedrigoni reinvestirà nel capitale della società con una quota di minoranza. Il passaggio del testimone avverrà in maniera efficiente e proficua”. Ancora prematuro capire cosa cambierò per le storiche cartiere di Fabriano. Il team d’investimento di Bain Capital Private Equity, fondato nel 1984, è composto da 220 professionisti che creano valore attraverso una piattaforma globale in diversi settori tra cui alimentari, servizi finanziari, industria, tecnologia, media e telecomunicazioni. Ha uffici a Boston, New York, Londra, Monaco di Baviera, Mumbai, Hong Kong, Shanghai, Sydney e Tokyo e ha realizzato oltre 760 investimenti fino ad oggi. Il consigliere comunale Olindo Stroppa, Forza Italia, auspica che tutta la politica locale si muova insieme alla Giunta “per trovare una soluzione per valorizzare Istocarta, i macchinari in uso al Museo della Carta e l’archivio storico delle Cartiere. Tutto ciò è parte del patrimonio della città e, in accordo con la proprietà, deve essere tutelato”. Ferme, intanto, tre linee produttive per la perdita di due grandi commesse che hanno provocato 150 esuberi.

Cartiere Fedrigoni, Terzoni: Brand e occupazione restino i fari”

“In merito all’annuncio della firma del preliminare di vendita relativo alle storiche cartiere di Fabriano, è doveroso innanzitutto ringraziare il Gruppo Fedrigoni per quanto ha saputo dare al nostro territorio in questi anni: in una fase non facile, la nostra amata cartiera è stata definitivamente traghettata nel terzo millennio consolidandosi come realtà industriale robusta, sana e con accresciuto appeal. Ora si apre un nuovo capitolo in questa blasonata tradizione che va avanti ormai da oltre sette secoli: accogliamo in maniera positiva l’arrivo di Bain Capital, che riceverà il testimone da Fedrigoni alla proprietà di qui a breve. Ai nuovi arrivati ci preme ricordare però che i fari lucenti delle cartiere fabrianesi sono innanzitutto il brand, riconosciuto ormai in tutto il mondo, e in particolar modo il “know how” delle persone che ogni giorno svolgono egregiamente il loro lavoro negli uffici e negli stabilimenti. Come M5s in Parlamento ci siamo sempre battuti contro gli sradicamenti industriali e le delocalizzazioni selvagge, convinti che – ad esempio – il Parmigiano Reggiano debba essere prodotto in Emilia e non in Texas o in qualche distretto industriale cinese. La stessa cosa deve valere per la carta di Fabriano: se da così tanto tempo viene prodotta qui, un motivo del resto deve pur esserci. Per questo motivo auspichiamo che i livelli occupazionali vengano mantenuti e le linee produttive pure: naturalmente saremo vigili su questo. Intanto, facciamo un grande in bocca al lupo sia a chi lascia, sia a chi arriva”. Così Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati.

Marco Antonini